Movimento Laudato Si’, Assisi, Italia.

di W. L. Patenaude
CatholicEcology.net / co-fondatore GCCM 
Autore di A Printer’s Choice

Poco dopo mezzogiorno della festa di Tutti i Santi del 2014, ricevevo un’e-mail che mi avrebbe cambiato la vita.

“Ciao Bill”, iniziava. “Sono uno studente cattolico ad Harvard molto interessato a condurre una campagna all’interno della Chiesa in vista del summit sui cambiamenti climatici del 2015 a Parigi. Ti andrebbe di parlarne la prossima settimana?”

Chi scriveva  era un giovane argentino che allora studiava a Boston, a solo un’ora da casa mia nel Rhode Island.

Il suo nome era Tomás Insua, e dalla nostra prima elettrizzante conversazione è scaturita una serie di presentazioni, incontri su Skype e piani che, alla fine, hanno lanciato il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, nonché amicizie durature nel tempo.

Guidati da Tomás, i primi di noi – una dozzina di cattolici impegnati in un modo o nell’altro in questioni climatiche ed ecologiche – si sono ritrovati attraverso ricerche su Internet e conversazioni faccia a faccia vecchio stile.

Quando ho parlato per la prima volta con Tomás, ad esempio, sono stato in grado di presentarlo a diversi eco-sostenitori globali che avevo intervistato o di cui avevo scritto in altro modo sul mio blog,  Catholic Ecology .

Uno di loro era Lou Arsenio dell’arcidiocesi di Manila, che era e rimane un leader nell’impegno cattolico istituzionale sulle questioni ecologiche. A sua volta, Lou presentò Tomás agli altri.

In poco tempo, abbiamo creato una squadra; abbiamo attraversato il mondo e parlato diverse lingue native.

Avevamo tutti una visione particolare di ciò che doveva essere fatto e in quale ordine, e come comunicare e agire di conseguenza, per portare la voce della Chiesa nella sfera dei colloqui internazionali sul clima.

Ma, nonostante tutte le nostre differenze, avevamo (e abbiamo) molto di più in comune: abbiamo recitato le stesse preghiere al Santo Sacrificio della Messa, abbiamo partecipato allo stesso Corpo e Sangue di Gesù Cristo e abbiamo confidato nello stesso Spirito Santo per fare nuove tutte le cose.

È stata questa fiducia e questa fede che hanno superato le nostre diversità e differenze. È stata la nostra unità cattolica e la grazia di Dio che ci ha permesso di organizzarci in modo rapido e deciso.

Tale è il potere e il potenziale della Chiesa, che stiamo nuovamente testimoniando in questa storica adozione di un nuovo nome e di una missione più chiara incentrata sulla Laudato Si’.

Cosa c’è in un nome?

All’inizio, quelli di noi che hanno contribuito a ciò che sarebbe diventato il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima hanno lavorato insieme in aggiunta a tutti gli altri nostri obblighi professionali.

Alcuni di noi lavoravano per la nostra parrocchia o diocesi locale, alcuni erano esperti eco-difensori professionisti, altri erano scienziati. Abbiamo messo insieme il tempo e le capacità a nostra disposizione per sviluppare documenti di lavoro, piani e programmi.

Una delle nostre esigenze più urgenti, tuttavia, era scegliere il nostro nome.

Questo compito apparentemente semplice è diventato  argomento di molteplici conversazioni con opinioni diverse in lizza per il primato. Mentre tutti sapevamo quale fosse il nostro obiettivo – portare la voce della Chiesa cattolica nelle discussioni internazionali sul clima – abbiamo lottato con una realtà che Papa Francesco avrebbe, poi, esplorato e chiarito nella sua enciclica Laudato si’: tutto è connesso.

Questa interconnessione di questioni, del cambiamento climatico con così tante altre realtà, ha creato tensioni nelle nostre prime discussioni su quasi tutto ciò che abbiamo fatto, ogni dichiarazione che abbiamo redatto e ogni visione che abbiamo cercato di articolare.

Stavamo solo sostenendo l’azione per il clima o stavamo anche sostenendo le realtà più ampie della giustizia climatica? Includiamo anche la questione della biodiversità? I diritti indigeni? Le tossine? La plastica negli oceani?

Alla fine abbiamo optato per un nome che racchiudesse ciò che, in primo luogo,  ci aveva uniti . Dopotutto, eravamo un movimento mondiale di cattolici impegnati in questioni climatiche.

Ma la chiamata alle armi su altri fronti persisteva, e in essa sussisteva la forza del movimento, che, oggi, sta rivelando la sua vera natura.

La saggezza unificatrice della Laudato Si’

Sei mesi dopo la creazione del Movimento Cattolico Mondiale per il Clima, Papa Francesco pubblicava la Laudato Si’.

Partendo dalle intuizioni e dalle preoccupazioni dei suoi immediati predecessori, il Santo Padre aveva codificato l’ecologia negli insegnamenti sociali cattolici in modo tale da collegare l’ecologia con altre questioni.

Dall’aborto all’eutanasia, dai diritti degli indigeni ai migranti, la Laudato Si’ non solo fornisce alla Chiesa  insegnamenti sui temi più disparati, ma offre, piuttosto,  un linguaggio unico e unificatore di integrazione delle questioni che stanno a cuore a Papa Francesco.

E così, l’adozione del nome Movimento Laudato Si’ è il naturale passo successivo a tutto ciò che è nato da quelle prime conversazioni quasi sette anni fa.

In effetti, mi chiedo, se l’Enciclica fosse stata pubblicata quando noi fondatori abbiamo discusso per la prima volta il nome, chissà avremmo scelto davvero Movimento Laudato Si’.

Certamente, l’attenzione al cambiamento climatico è cruciale. Eppure, tutto è connesso, Il che comporta che  questo passo successivo sia inevitabile, oltre che di fondamentale importanza.

“Tutto è collegato”, insegna Papa Francesco nella Laudato si’ (240), “e questo ci invita a maturare una spiritualità della solidarietà globale che sgorga dal mistero della Trinità”.

E così, possa la grazia che sgorga dalla Trinità infiammare i cuori di tutti coloro che adesso portano la fiaccola che è stata accesa circa sette anni fa.

Possa il Movimento Laudato Si’ predicare con audacia il Vangelo nella sua opera, e così battezzare i grandi temi della nostra epoca – tutti – con l’unità, l’amore, la verità e la carità che condurranno tutti e tutte, e tutto il creato, un giorno a gridare in glorioso apprezzamento: “Laudato si’, mi ​​Signore!”

W. L. Patenaude è un membro fondatore del Movimento Cattolco Mondiale per il Clima. Operatore ambientale statunitense in possesso di un master in teologia, scrive su CatholicEcology.net ed è membro del consiglio di amministrazione del Centro di Conservazione Saint Kateri Tekakwitha. Il suo romanzo d’esordio, ‘A Printer’s Choice’, utilizza il veicolo della fantascienza per esplorare i temi della grazia e del libero arbitrio che sono al centro delle odierne crisi ambientali e sociali.