“Dio ci darà un nome nuovo, che contiene il senso di tutta la nostra vita.”
Papa Francesco

 

Sin dai tempi antichi, sappiamo che i nomi denotano la missione. Allo stesso modo, molte storie bibliche ci parlano di cambiamenti di nome con un profondo significato simbolico: Abram in Abramo, Sarai in Sara, Giacobbe in Israele, Simone in Pietro, Saulo in Paolo e altro ancora. La bella tradizione di adottare un nuovo nome è continuata nella vita della Chiesa, come si vede nei nuovi nomi dei papi, di varie suore e fratelli religiosi, e nella consuetudine di scegliere il nome di un santo nel sacramento della Cresima.

Seguendo questa lunga tradizione, oggi tocca al nostro giovane movimento adottare un nuovo nome, per riflettere meglio chi siamo. Si chiude così un lungo processo di discernimento sull’identità e la missione del nostro movimento, che abbiamo svolto in preghiera e in spirito sinodale con i nostri membri, cercando la guida dello Spirito Santo. Il discernimento è stato segnato da «disposizione ad ascoltare: il Signore, gli altri, la realtà stessa che sempre ci interpella in nuovi modi», come scrisse una volta Papa Francesco (GE 172). Il grido sempre più grave della terra e il grido dei poveri, veramente disperato, ci hanno chiamato a rinnovare «la nostra vocazione di essere custodi dell’opera di Dio» (LS 217). In questo momento unico della storia, perseguiamo insieme questa vocazione con una rinnovata identità.

RISULTATI DEL DISCERNIMENTO SINODALE

  1. Nuovo nome

Oltre 18 mesi fa, abbiamo intrapreso un processo sinodale per discernere il nostro nome, poiché molti di noi sentivano che il Movimento Cattolico Mondiale per il Clima non esprimeva pienamente chi siamo e cosa facciamo. La parola “clima” nel nostro vecchio nome GCCM, che ci è servito nel 2015, l’anno di fondazione che ha coinciso con l’Accordo di Parigi, è diventata presto inadeguata, in quanto non rifletteva il più ampio lavoro di “conversione ecologica” che stavamo perseguendo fin dai nostri primi giorni dalla fondazione.

Considerando devotamente molte opzioni di nome insieme ai nostri membri, alla fine abbiamo capito che ‘Movimento Laudato Si’ era il nome che meglio coglieva l’essenza del nostro movimento. Il GCCM, infatti, è stato fondato nel gennaio 2015 motivato da indiscrezioni di stampa riguardo alla preparazione delll’enciclica, ma senza conoscerne il nome (la Laudato Si’’ è stata pubblicata pochi mesi dopo). La nostra dichiarazione fondamentale recitava: “Papa Francesco pubblicherà un’enciclica sulla cura dell’ambiente. Con questa dichiarazione, noi sottoscritti ora cercheremo di contribuire a portare questi insegnamenti della Chiesa nel mondo”.

La Laudato Si’ è stata, e continua ad essere, la pietra miliare del nostro movimento, anche se il Magistero della Chiesa ha continuato a evolversi con testi come Querida Amazonia e Fratelli Tutti. La Laudato Si’ è solo uno dei capisaldi della lunga tradizione della Dottrina Sociale Cattolica, una tradizione che abbracciamo con tutto il cuore; ma il tema distintivo della Laudato Si’ “prendersi cura della nostra casa comune”, ne fa una chiave di volta che ha toccato profondamente i nostri cuori e ci ha riuniti per portare avanti la nostra missione di prenderci cura della nostra casa planetaria in pericolo. Infatti, nello spirito di un’ecologia integrale, molte delle nostre iniziative chiave prendono il nome dall’enciclica: Animatori LS, Settimana LS, Circoli LS, Generazione LS, Ritiri LS e altro ancora. Riconosciamo umilmente anche che c’è molta azione Laudato Si’ che si svolge al di fuori del nostro movimento, a partire dalla Piattaforma d’Iniziative Laudato Si’ del Vaticano, che sosteniamo attivamente insieme a molte altre. Siamo felici di tanta vita ispirata dall’enciclica e dalla Querida Amazonia.

Il processo di discernimento ha incluso una consultazione con l’ordine francescano, poiché l’espressione Laudato Si’ è in definitiva un dono di San Francesco d’Assisi. Laudato Si’, in effetti,  è molto più di un’enciclica; rappresenta la visione francescana del mondo di lode al Creatore in “comunione sublime” con tutto il Creato (LS 89). Questo atteggiamento francescano è l’espressione della conversione ecologica che funge da stella guida di tutti i nostri sforzi. Il processo ha incluso anche una consultazione finale con Papa Francesco, e siamo stati felicissimi quando la sua risposta positiva è arrivata poche settimane dopo, alla vigilia di Pentecoste, festività in cui ha firmato l’enciclica nel 2015. Il tempismo della Pentecoste è stato una benedizione che ha affermato la natura guidata dallo Spirito del processo di discernimento.

  1. Nuova Dichiarazione relativa alla missione

Come parte del processo abbiamo anche riflettuto su ciò che la nostra dichiarazione relativa alla missionei dovrebbe affermare, poiché ciò avrebbe contribuito alla scelta dell nostro nome. Leggendo i segni dei tempi, abbiamo individuato una dichiarazione di missione aggiornata: “Ispirare e mobilitare la comunità cattolica per prendersi cura della nostra casa comune e realizzare  la giustizia climatica ed ecologica”.

È stato riaffermato l’ampio tema della Laudato Si’ della “cura della nostra casa comune”, insieme a una particolare attenzione alla “giustizia climatica e ecologica”. Abbiamo capito che era importante mantenere le emergenze climatiche e della biodiversità come priorità globali chiave che riuniranno il nostro movimento in iniziative coordinate. Allo stesso tempo, il tema più ampio della “cura per la nostra casa comune” offre la flessibilità ai capitoli locali e ai membri di poter lavorare su altre questioni più rilevanti per i propri contesti, come hanno fatto finora in uno spirito di sussidiarietà. Fondati nella nostra identità cattolica, siamo impegnati in “una nuova  solidarietà universale” (LS 14), coltivando “la fraternità e l’amicizia sociale” con tutta l’umanità (FT 2).

III. Nuova Dichiarazione di Identità

Parallelamente, abbiamo anche individuato l’identità e l’appartenenza al nostro giovane movimento, che ha riaffermato la nostra considerazione del Movimento Laudato Si’ come  movimento ibrido che riunisce sia le organizzazioni che i membri di base. Per cui, la nostra nuova dichiarazione di identità, viene così espressa:

“Il GCCM vuole essere un movimento guidato dallo Spirito Santo che riunisce i cattolici per adempiere alla propria missione. Il movimento riunisce una vasta gamma di organizzazioni cattoliche e membri di base provenienti da tutto il mondo. Questi membri camminano insieme in sinodalità e comunione con la Chiesa universale in un percorso di conversione ecologica. Cercando l’unità nella diversità, le organizzazioni aderenti e i membri di base si incontrano per pregare, collaborare e mobilitarsi in risposta al “grido della terra e al grido dei poveri”. Guidati da un spirito di sussidiarietà, quando il momento e il contesto lo permettono, creano insieme o interagiscono con Circoli e Capitoli locali, e si collegano con il movimento mondiale in una vasta gamma di iniziative per dare vita alla Laudato Si’.”

In qualche modo, in modo non intenzionale e organico, il nostro movimento non rientra nelle opzioni di struttura tradizionali di un movimento di base o di una rete di organizzazioni. Fin dall’inizio, il gruppo fondatore del GCCM ha riunito istituzioni e individui, rappresentando diversi carismi all’interno della Chiesa e dando vita anche a qualcosa di nuovo. Come afferma l’Evangelii Gaudium, «il modello è il poliedro, che riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità» (236). Allo stesso tempo, a questo “vino nuovo” corrispondono gli “otri nuovi” (Lc 5,36-39), le nostre strutture emergenti che continuiamo a discernere. Collaboriamo con il più ampio movimento mondiale che si prende cura della nostra casa comune, in dialogo e solidarietà “con tutti per cercare insieme cammini di liberazione” (LS 64).

I PROSSIMI PASSI 

Guardando al futuro, noi, membri delle strutture internazionali del Movimento Laudato Si’, comprendiamo questo nuovo nome come un dono e una responsabilità. È un dono in quanto possiamo incarnare più pienamente il nostro amore e la nostra cura per il Creato in modo olistico, sulle orme di San Francesco. Il cambio di nome è un momento di celebrazione e affermazione dei frutti dei nostri sforzi negli ultimi sei anni. È anche un onore alla possibilità e alla promessa di ciò che sta sbocciando. Come è scritto nella Scrittura, “ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete?” (Is 43,19)

Anche il cambio di nome è una responsabilità. Essere all’altezza del nostro nome significa essere veramente un movimento che dà vita alla Laudato Si’ nelle nostre comunità e nel mondo, al di là della sola comunità cattolica. La parola “movimento” non significa solo un gruppo di persone, ma connota anche l’azione; un gruppo di persone “in movimento”. Come Movimento Laudato Si’ siamo chiamati a “muovere” la Laudato Si’, per contribuire a farne un documento vivo. Siamo chiamati ad essere “contempl-attivi”, coltivando una “spiritualità ecologica” contemplativa (LS 216) e impegnandoci in un attivismo profetico. Emuliamo Santa Marta, di cui celebriamo oggi la festa, e sua sorella Maria. Ora è il momento della trasformazione, poiché il tempo sta per scadere.

In chiusura, con cuore commosso, affidiamo il nostro movimento alla guida dello Spirito Santo. Preghiamo di poter essere sempre fedeli ai messaggi di Dio nella Creazione: il canto del Creato, il grido del Creato e la chiamata del Creato. Nonostante le tante sfide che ci attendono, sappiamo che «l’ingiustizia non è invincibile» (LS 74) perché «a Dio tutto è possibile» (Mt 19,26). Con fede e fiducia, avanziamo in comunione con la nostra più ampia famiglia cattolica, tutte le persone di buona volontà e ogni creatura del nostro pianeta cantando mentre camminiamo, lodando il nostro amato Creatore, in modo che “le nostre lotte e la nostra preoccupazione per questo pianeta non ci tolgano la gioia della speranza» (LS 244). Sia lodato il Signore! Laudato Si’!

Queste parole di Papa Francesco, che commentano il cambio di nome di Giacobbe in Israele, sono state molto significative nel processo di discernimento poiché il discorso si è svolto, per coincidenza, lo stesso giorno in cui abbiamo completato il secondo ciclo di conversazioni di discernimento (10 giugno 2020).

FIRMATARI:

Dal Consiglio di Amministrazione: 

  • Lorna Gold (Presidente)
  • Yeb Saño (Vice-Presidente)
  • Amanda Hanley
  • Analisa Ramsahai
  • P. Augusto Zampini Davies
  • John O’Shaughnessy
  • Marianne Comfort
  • Michel Roy
  • P. Xavier Jeyaraj

Dal Consiglio Mondiale dei Membri: 

  • Alirio Caceres Aguirre
    Arcidiocesi di Bogotà e Caritas America Latina e Caraibi  (Colombia)
  • Allen Ottaro
    Rete Giovanile Cattolica per la Sostenibilità Ambientale in Africa (Kenya)
  • Analisa Ramsahai
    Istituto Francescano (Trinidad e Tobago)
  • Ann Marie Brennan
    Comunità di Vita Cristiana (Stati Uniti)
  • Chiara Martinelli
    CIDSE (Italia/Belgio)
  • Dan Misleh
    Catholic Climate Covenant (Stati Uniti)
  • Jacqui Remond
    Consulente sulla Laudato Si’ (Australia)
  • P. John Leydon, SSC
    Società Missionaria di San Colombano (Filippine / Irlanda)
  • Luca Fiorani
    Focolare Movement (Itália)
  • Marianne Comfort
    Sisters of Mercy of the Americas (Estados Unidos)
  • Martin de Jong
    Caritas Aotearoa Nova Zelândia (Nova Zelândia)
  • Marvie L. Misolas, MM
    Missionários Maryknoll (Filipinas/Estados Unidos)
  • Paulo Baleinakorodawa
    Caritas Fiji, Comissão de Justiça Social e Ecológica da Arquidiocese de Suva (Fiji)
  • Pedro Duarte Silva
    Conferência Católica Internacional de Escotismo (Portugal)
  • Roxana Esqueff
    Red Latinoamericana y Caribeña de Pensamiento Social de la Iglesia, Red de Ecología Integral del Conosur (Uruguai)
  • Ir. Sheila Kinsey
    JPIC Comissão da USG/UISG (Estados Unidos / Itália)
  • Pe. Xavier Jeyaraj, SJ
    Cúria Geral Jesuíta (Índia/Itália)

Em nome do Secretariado:

  • Tomás Insua (Diretor Executivo)
  • Christina Leaño (Diretora Adjunta)