Per la prima volta Papa Francesco ha pubblicato in anticipo il suo messaggio per la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato che si celebra ogni 1 settembre. Segna anche l’inizio del Tempo del Creato, un periodo ecumenico che unisce i Cristiani nella preghiera e nell’agire per la nostra casa comune
Cosa dice il messaggio? Lo riassumiamo in quattro punti chiave:
- Un tempo per coltivare la nostra conversione ecologica
Il Papa definisce il Tempo del Creato “un’occasione per coltivare la nostra ‘conversione ecologica’”, una conversione incoraggiata da San Giovanni Paolo II come risposta alla “catastrofe ecologica” preannunciata da San Paolo VI già nel 1970.
In questa occasione invita tutti i Cristiani in questo Tempo del Creato a “pregare nella grande cattedrale del creato godendo del “grandioso coro cosmico” di innumerevoli creature che cantano le lodi a Dio”.
“Come persone di fede” dice il Papa “ci sentiamo ulteriormente responsabili di agire, nei comportamenti quotidiani, in consonanza con tale esigenza di conversione. Ma essa non è solo individuale: ‘La conversione ecologica che si richiede per creare un dinamismo di cambiamento duraturo è anche una conversione comunitaria’”.
- Un dolce canto e un grido amaro
Ascoltando il creato, Francesco accenna che c’è “una sorta di dissonanza”: “ Da un lato, è un dolce canto che loda il nostro amato Creatore; dall’altro, è un grido amaro che si lamenta dei nostri maltrattamenti umani”.
A questo proposito, il Direttore Esecutivo del Movimento Laudato Si’, Tomás Insua, ha ricordato: “Il dolce canto della creazione si mescola al suo grido amaro, come dimostra l’intensa ondata di caldo che si sta vivendo in gran parte dell’emisfero settentrionale e che ha ha già ucciso, solo in Spagna e Portogallo, più di 1000 persone o ha lasciato 5 milioni di persone senz’acqua a Monterrey, in Messico”.
Francesco incoraggia le persone a interrompere il consumismo e a modificare gli stili di vita e i sistemi dannosi.Tutti gli studi scientifici lo dimostrano e il Papa lo ribadisce: “Stiamo arrivando a ‘un punto di rottura’” e dobbiamo agire ora. “La crisi non è più un’ipotesi di un futuro lontano, ma una realtà tangibile che sta costando vite umane”, ha aggiunto Tomás.
- Un messaggio di avvertimento davanti ai COP
In vista della COP 27 sul clima (Egitto, novembre 2022) e della COP 15 sulla biodiversità (Canada, dicembre 2022) Francesco ricorda nel suo messaggio l’importanza di “promuovere una efficace attuazione dell’Accordo di Parigi”, come recentemente ratificato dalla Santa Sede.
“Ogni momento che passa è un’opportunità per tutti, in particolare per i leader mondiali, di invertire la crisi della biodiversità e del clima. Speriamo che la COP 27 porti avanti impegni ambiziosi per prevenire le emissioni di carbonio dai combustibili fossili e sostenere la transizione verso l’energia pulita, nonché un aiuto efficiente per i nostri fratelli e sorelle già investiti dalla crisi climatica. Speriamo che la COP 15 porti avanti un forte impegno a porre fine a qualsiasi ulteriore collasso della biodiversità”, ha affermato Lindlyn Moma, Direttrice Advocacy del Movimento Laudato Si’.
Il Papa chiama la comunità dei Cattolici alla preghiera: “Durante questo Tempo del Creato, preghiamo affinché i vertici COP 27 e COP 15 possano unire la famiglia umana per affrontare decisamente la doppia crisi del clima e della riduzione della biodiversità”.
- Quattro principi chiave per la biodiversità
Francesco usa il suo messaggio anche per invitare le nazioni a fermare l’ulteriore collasso della “rete della vita”, la biodiversità, puntando a quattro principi:
- Costruire una chiara base etica per la trasformazione di cui abbiamo bisogno al fine di salvare la biodiversità;
- Lottare contro la perdita di biodiversità, sostenerne la conservazione e il recupero e soddisfare i bisogni delle persone in modo sostenibile;
- Promuovere la solidarietà globale, alla luce del fatto che la biodiversità è un bene comune globale che richiede un impegno condiviso;
- Mettere al centro le persone in situazioni di vulnerabilità, comprese quelle più colpite dalla perdita di biodiversità, come le popolazioni indigene, gli anziani e i giovani.
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grazie per il bel messaggio Papa