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Il Vaticano riunirà i leader religiosi e gli scienziati entro la fine dell’anno per rivolgere un appello urgente e congiunto ai leader mondiali in vista della 26esima Conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, prevista per novembre a Glasgow.

Il 4 ottobre, ultimo giorno del  Tempo ecumenico del Creato, il Vaticano ospiterà la conferenza “Fede e scienza verso la COP26”, un incontro di circa 40 leader religiosi e 10 scienziati provenienti da tutto il mondo.

Insieme, i leader religiosi e gli scienziati incoraggeranno i governi mondiali ad aumentare i loro impegni riguardo gli obiettivi dell’accordo di Parigi del 2015 e inviteranno tutte le persone ad alzare la voce in vista del vertice cruciale delle Nazioni Unite.

“Speriamo che i leader religiosi… accrescano le ambizioni dei nostri leader politici e dei nostri statisti… per essere in grado di toccare le questioni scottanti, analizzare i problemi e prendere decisioni coraggiose”, ha affermato l’Arcivescovo Mons. Paul R. Gallagher, Segretario Vaticano per i Rapporti con gli Stati.

“Indubbiamente, la COP26 sarà un momento chiave, forse un momento chiave nella storia dell’umanità. Ci saranno scelte difficili da fare e speriamo, con la grazia di Dio, di avere il coraggio di fare queste scelte e di andare avanti su questi temi, che determineranno la vita sul nostro pianeta nei prossimi decenni e secoli”.

Alla COP26, i paesi devono annunciare i loro piani per raggiungere gli obiettivi dello storico accordo di Parigi del 2015, nel quale quasi tutti i paesi hanno concordato di ridurre le emissioni di gas serra e limitare l’aumento della temperatura globale a 2 gradi Celsius, puntando a 1,5 gradi Celsius, sopra i livelli pre-industriali di questo secolo.

Sei anni fa, guidati da Papa Francesco e dalla sua pionieristica enciclica Laudato Si’ pubblicata lo stesso anno, i cattolici sono stati determinanti nel sostenere  tale accordo.

La Petizione Cattolica per il Clima  aveva raccolto quasi un milione di firme, che sono state consegnate a mano ai leader mondiali e hanno spinto per il limite di 1,5 gradi.

In una conferenza stampa giovedì, l’arcivescovo Gallagher ha notato il ruolo unico che i leader e le comunità religiose possono e hanno svolto nel sostenere un’azione mondiale contro l’emergenza climatica.

“C’è stata un’enorme risposta da parte della comunità cattolica in tutto il mondo”, ha affermato.

Ha aggiunto che mentre le crisi si accumulano – biodiversità, clima, migrazione, pandemia di COVID-19 – è fondamentale che tutti i paesi lavorino insieme sulla crisi climatica, un problema senza confini.

I cattolici sono, inoltre, invitati a firmare la petizione “Pianeta sano, Persone sane, che incoraggia  i leader mondiali anche a intraprendere azioni coraggiose entro la fine dell’anno.

“Il Papa ci ha detto che inevitabilmente dobbiamo rinegoziare i nostri rapporti con la natura, e dobbiamo farlo, ovviamente, in una fraternità spirituale, nel rispetto della giustizia e nella fedeltà a tutti gli altri”, ha continuato l’arcivescovo Gallagher.

“Questo è un momento di grande urgenza in cui tutti dobbiamo assumerci la responsabilità di ciò che sta accadendo oggi nel nostro mondo. Siamo, infatti, invitati a ripensare in qualche modo al mondo in cui viviamo, ai nostri stili di vita e ad abbracciare quello spirito… la conversione ecologica”.

Al vertice, promosso in convergenza  da Regno Unito e Italia, è attesa la partecipazione di papa Francesco.