La Chiesa cattolica già da molti secoli ha riconosciuto la chiamata a prendersi cura delle persone ai margini della società come chiave per vivere la nostra Missione da seguaci di Cristo. L’“opzione preferenziale per i poveri” è un principio guida chiave della Dottrina Sociale della Chiesa, e l’obiettivo auspicato è la giustizia sociale ed economica. 

Nel secolo scorso è emerso anche un corpo di insegnamenti che ci ricorda la nostra responsabilità verso la cura cura della diversità della vita sulla Terra, compresi i sistemi ecologici che sostengono la vita, come una preoccupazione fondamentale per i cattolici. 

Questi recenti insegnamenti ci permettono riflessioni anche sulle possibili modalità di investimento del denaro delle persone. Nella sua enciclica, Laudato si’: sulla cura della nostra casa comune, pubblicata nel giugno 2015, Papa Francesco spiega in modo molto più dettagliato come la distruzione ecologica sia legata alla ricerca della giustizia.

“Laudato si’:sulla cura della nostra casa comune” è di chiara importanza storica. La Laudato si’ esplora le molteplici dimensioni della distruzione ambientale nel nostro mondo ma, come per tutta la Dottrina Sociale della Chiesa, la preoccupazione centrale è per la giustizia

Unisciti al numero crescente di istituzioni cattoliche che vivono i propri valori: impegnati a disinvestire

Sua Santità è abbastanza esplicito nella Laudato si’ sul fatto che la combustione dei combustibili fossili sia uno dei principali responsabili della crisi climatica, e che è, quindi, nostra responsabilità passare alle fonti di energia rinnovabili il più rapidamente possibile: “Sappiamo che la tecnologia basata sull’uso di combustibili fossili altamente inquinantiin particolare carbone, ma anche petrolio e, in misura minore, gas – deve essere progressivamente sostituito senza indugio. …. La politica e l’industria rispondono con lentezza, lontane dall’essere all’altezza delle sfide mondiali». (LS 165). L’esortazione apostolica Laudate Deum del 2023 ribadisce l’appello di lunga data del Vaticano per una“ necessaria transizione verso energie pulite, come quella eolica, quella solare, abbandonando i combustibili fossili,” (LD 55), sottolineando che “non sta procedendo abbastanza velocemente.”. 

Papa Francesco elogia i gruppi di cittadini e le organizzazioni non governative che si battono per la cura dell’ambiente. Afferma che il boicottaggio dei consumatori  “fa sì che si smetta di acquistare certi prodotti e così diventano efficaci per modificare il comportamento delle imprese, forzandole a considerare l’impatto ambientale e i modelli di produzione. E’ un fatto che, quando  le abitudini sociali intaccano i profitti delle imprese, queste si vedono spinte a produrre in un altro modo… ‘Acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico ‘” (LS 206). 

Sulla questione degli investimenti alternativi ed etici,gli sforzi per un uso sostenibile delle risorse naturali non sono una spesa inutile, bensì un investimento che potrà offrire altri benefici economici a medio termine”. (LS 191).

Dalla pubblicazione della Laudato si’, ogni persona vivente sul pianeta è stata esortata a considerare il modo in cui sceglie di impegnarsi nel mondo che vediamo sempre più minacciato dalle crisi ecologiche e sociali. Molti fedeli cattolici stanno rispondendo in modo encomiabile moderando i propri consumi e abbracciando stili di vita sostenibili, inclusa la tecnologia delle energie rinnovabili.

Tuttavia, senza un’attenta attenzione al modo in cui il denaro viene investito, esiste una forte possibilità di sostenere, inconsapevolmente, le stesse pratiche che stanno degradando il nostro pianeta.

Nell’ultimo decennio, i rendimenti delle energie rinnovabili sono triplicati rispetto ai combustibili fossili. Per raggiungere gli obiettivi relativi ai  limiti della temperatura definiti dall’accordo sul clima di Parigi, gli investimenti annuali in energia rinnovabile dovranno raddoppiare e raggiungere oltre 600 miliardi di dollari l’anno entro il 2030.

AGISCI: Impegnati a disinvestire oggi stesso 

Come afferma la tabella di marcia verso lo Zero Netto entro il 2050 dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), nessun nuovo investimento nei combustibili fossili dovrebbe essere effettuato dalle società di combustibili fossili, ma tali società cercano costantemente nuove aree da sfruttare, continuando il loro impatto distruttivo sul clima, biodiversità e diritti umani delle comunità locali in Africa, America Latina, Asia. 

Inoltre, non dovrebbero essere più approvati nuovi giacimenti di petrolio e gas per lo sviluppo e non sono necessarie nuove miniere di carbone o estensioni di miniere. Dobbiamo accelerare questo processo e disinvestire dai combustibili fossili. L’era dei combustibili fossili sta finendo in modo irreversibile. 

Circa 1600 istituzioni nel mondo hanno già disinvestito e questo numero sta crescendo in modo esponenziale. La transizione verso le energie rinnovabili è accessibile e realizzabile. 

La strategia di uscita dai combustibili fossili rivela che la produzione esistente di carbone, petrolio e gas mette il mondo sulla buona strada per superare gli obiettivi climatici di Parigi. Ogni regione della Terra, grazie a questo rapporto, può sostituire i combustibili fossili con energia rinnovabile per mantenere il riscaldamento al di sotto di 1,5°C e fornire a tutti un accesso affidabile all’energia.

Dobbiamo intendere in maniera molto chiara che i combustibili fossili non sono solo un male per il nostro pianeta e le nostre comunità in prima linea, ma sono anche un cattivo investimento. E dobbiamo agire.

Agisci oggi stesso: impegnati a disinvestire dai combustibili fossili e ad aiutare i più vulnerabili 

Per un’istituzione cattolica, il disinvestimento dai combustibili fossili è, prima di tutto, una scelta di coerenza morale; si tratta di mettere in pratica la Laudato si’ e di ascoltare “tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri”, assumere una posizione profetica, prendendoci cura della nostra casa comune e dei più poveri dei nostri fratelli e sorelle, che stanno soffrendo i peggiori impatti della crisi climatica. 

Allo stesso tempo, il disinvestimento e il processo e l’impegno pubblico che comporta, si rivela un modo per ridefinire il codice morale della società. Da questo punto di vista, il disinvestimento non riguarda solo le istituzioni religiose che vogliono mantenere la propria integrità o rispondere a resistenze intrattabili. 

Si tratta di delegittimare e denormalizzare l’industria di destinazione, creando un punto di svolta morale all’interno della società e incoraggiando o facendo pressioni sui leader politici per affrontare questioni che avevano precedentemente evitato. 

Il disinvestimento dei combustibili fossili è un modo per attuare la conversione ecologica dal “paradigma tecnocratico che tende ad esercitare il proprio dominio anche sull’economia e sulla politica” (LS 109) e che provoca “tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” (LS 49). 

Il disinvestimento dei combustibili fossili, per le istituzioni cattoliche, significa attuare “la conversione ecologica e un programma educativo, uno stile di vita e una spiritualità che diano forma ad una resistenza di fronte all’avanzare del paradigma tecnocratico.” (LS 111). Il disinvestimento è anche un atto profetico perché “Le istanze che emergono dal basso in tutto il mondo, […] possono riuscire a fare pressione sui fattori di potere.” (LD 38).

Usiamo tutti i combustibili fossili ogni giorno e non discutiamo sulla loro  fine dall’oggi al domani. Molte economie profetiche vive di comunità si ispirano ai valori delle prime comunità cristiane e queste testimonianze segnano il cammino di un sistema sociale ed economico centrato sull’essere umano. 

Il disinvestimento dei combustibili fossili rientra in queste scelte con le quali le istituzioni cattoliche possono dare una forte testimonianza profetica per accelerare l’urgente transizione energetica.

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