Riflessioni Domenicali
11 settembre 2022, XXIV Domenica del Tempo Ordinario: Liturgia: Lettura del Santo Vangelo secondo San Luca (15,1-32).
Riflessione di Sally Simpson, dalla Conferenza Episcopale Cattolica Irlan- dese Note sulla Liturgia domenicale per il TDC 2022:
Nel Vangelo di oggi di Luca 15, ci sono 2 fratelli e come a volte capita nelle famiglie, non sembrano avere molti contatti tra loro. Eppure entrambi recitano il “Padre nostro”.
Un figlio “ha sperperato i suoi beni vivendo in modo dissoluto” e leggiamo che poi deve far fronte ad una carestia. Durante questo Tempo del Creato, questo testo riecheggia lo sperpero delle risorse della terra. Abbiamo usato e abusato delle risorse della terra con avidità, ponendo il nostro “io” al centro, dominando tutta la creazione e le creature di Dio. Ora stiamo vedendo le conseguenze di questo spreco nel momento in cui il nostro mondo deve affrontare molteplici crisi ambientali. Abbiamo così sperperato la nostra eredità e l’eredità delle generazioni future. La nostra mancanza di saggezza e i consumi eccessivi hanno portato all’estinzione di specie animali e vegetali, gli oceani stanno morendo, le foreste pluviali vengono distrutte, siamo di fronte ad una crisi climatica. Sebbene questo sia la conseguenza del nostro stile di vita, il risultato delle nostre azioni viene vissuto dai nostri fratelli e sorelle in altre parti della nostra Casa Comune. Loro sono nella povertà, senza casa, senza cibo e acqua potabile, senza istruzione per i bambini, senza assistenza sanitaria. E questi che vivono in questo modo sono nostri fratelli e sorelle. Possiamo guardarli e dire con loro “Padre nostro”?
Papa Francesco ci dice nella Laudato si’ che le previsioni catastrofiche ormai non si possono più guardare con disprezzo e ironia. Potremmo lasciare alle prossime generazioni troppe macerie, deserti e sporcizia. … L’attenuazione degli effetti dell’attuale squilibrio dipende da ciò che facciamo ora, … (LS, 161). La Laudato Si’ ci dice anche che “non tutto è perduto”. Come il figlio minore della parabola oggi, si può “tornare in sé”, voltarsi e ricominciare da capo. Ognuno di noi può fare qualcosa, ognuno di noi ha un ruolo da svolgere per guarire la nostra Casa Comune. Chiediamo perdono al “Padre nostro” e impegniamoci a vivere la nostra vocazione a proteggere l’opera di Dio.
Mentre “ritorniamo in noi” rispetto alla crisi del clima e della biodiversità, Papa Francesco ci dice nella Laudato Si’ di non sottovalutare mai il potere delle piccole azioni che possono avere un effetto a catena in una comunità; ci ricorda che “E’ molto quello che si può fare!” (LS, 180).
Così oggi, durante il Tempo del Creato, siamo invitati a raccogliere questa chiamata, ad ascoltare la voce della creazione e discernere dove siamo chiamati ad agire, nelle nostre case, nelle nostre comunità locali, a prenderci più cura della nostra Casa Comune.