Giovedì 12 giugno 2025 si è tenuto presso l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede ed il Sacro Ordine di Malta il seminario “Dall’energia al cuore di Enrico Mattei: una nuova energia per l’autosviluppo dell’Africa”, promosso dal Movimento Laudato Si’ in occasione dell’80° anniversario dell’insediamento di Enrico Mattei come commissario straordinario dell’AGIP (12 maggio 1945), del 10° anniversario dell’Enciclica Laudato Si’ e nell’anno del Giubileo. L’evento è stato realizzato in collaborazione con ECCO, il think tank italiano per il clima, come partner scientifico e con il patrocinio dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS). E’ possibile rivedere la videoregistrazione dell’incontro su Youtube.

Il seminario ha attualizzato il pensiero e l’azione di Enrico Mattei, con particolare attenzione allo sviluppo integrale e sostenibile dell’Africa, alla transizione energetica, al contributo della cooperazione cattolica e all’appello alla conversione ecologica riaffermato da Papa Francesco in Laudate Deum.

Dopo i saluti istituzionali dell’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Francesco Di Nitto, ha introdotto i lavori Cecilia Dall’Oglio, Global Movement Advisor and Italian Programs Manager del Movimento Laudato Si’ con le parole di incoraggiamento per il Movimento Laudato Si’ pronunciate da Papa Leone XIV al termine del Regina Caeli del 25 maggio, ed ha evidenziato “l’importanza del dialogo odierno e la ricerca di una sintesi superiore che possa portare fuori dal conflitto e volare alto con uno sguardo lungo per esplorare insieme cooperazione e transizione energetica verso le rinnovabili per lo sviluppo sostenibile dell’Africa, verso energie di pace. Siamo qui per farci ispirare da una persona, Enrico Mattei e da una Lettera che il successore di Pietro 10 anni fa ha ritenuto urgente inviare alla sua chiesa, agli uomini di buona volontà ed a tutti sulla cura della nostra casa comune. Auspico che possiamo andare davvero al “cuore” per non essere più, come ha scritto Papa Francesco nella sua ultima enciclica Dilexit nos, schiavi degli ingranaggi di un mercato a cui non interessa il senso della nostra esistenza, abbiamo bisogno di recuperare l’importanza del cuore.”

A tratteggiare il profilo e l’opera di Mattei la relazione di Tiziano Torresi, Università Pegaso, che ha sintetizzato quanto poi riportato integralmente in un suo articolo scientifico pubblicato in occasione del Seminario su SettimanaNews e disponibile al seguente link. Lo storico ha messo in luce come nel cuore della Resistenza nasceva una visione che avrebbe proiettato l’Italia e il Sud del mondo verso un destino nuovo: libero, cooperativo, fondato sulla dignità. Torresi ha illustrato come Enrico Mattei, imprenditore pubblico e partigiano per vocazione, seppe comprendere prima di altri che la vera indipendenza non si misura solo con la libertà politica, ma anche con la sovranità economica ed energetica. Una riflessione che dal passato si proietta nel presente indicando un metodo per chi crede che la politica debba tornare a servire il bene comune. 

Matteo Leonardi, Cofondatore e Direttore Esecutivo ECCO, il think tank italiano per il clima ha, quindi, evidenziato che: “L’attualità del pensiero di Enrico Mattei risiede nella sua visione etica e strategica dell’energia come strumento di indipendenza e cooperazione. Oggi, tale approccio può guidare la transizione energetica globale, promuovendo un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Infatti, proprio come Mattei seppe costruire per l’Italia un ruolo energetico autonomo e strategico, oggi è possibile – con quello stesso spirito – affrontare le sfide globali, promuovere giustizia climatica e valorizzare le potenzialità dell’Africa come attore protagonista della transizione. Anche oggi si presentano ritrosie al cambiamento a fronte di grandi opportunità per costruire un’economia che sia strumento di emancipazione e cooperazione. La speranza è che lo stesso spirito innovativo, la stessa ostinazione etica e politica che guidarono Mattei possano rigenerarsi per affrontare la complessa uscita dalle fonti fossili e garantire all’Italia, all’Europa e ai suoi partner un ruolo da protagonisti nella transizione.”

Per il Vaticano, il Cardinale Fabio Baggio CS, Sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, è intervento sul tema “Il divario tra Nord e Sud del Mondo e lo sviluppo umano integrale in Africa: la Diplomazia della Speranza a dieci anni dalla Laudato Si’, e alla luce dell’appello urgente per la transizione in Laudate Deum”, evidenziando che il Dicastero, anche come Centro di Alta Formazione Laudato Si’,  cerchi di essere sempre a disposizione all’approfondimento di queste tematiche. Il Cardinale ha espresso il desiderio di fare memoria di papa Francesco, un padre spirituale per il Cardinale, utilizzando molte delle sue parole nella sua riflessione. (Segue un estratto dell’Intervento del Cardinale non rivisto dallo stesso)

“(…) citando tra l’altro quanto Papa Francesco ci ha lasciato, nel 2023, quasi come un testamento, l’Esortazione Apostolica Laudate Deum. Il documento indirizzato a tutte le persone di buona volontà riprende il tema della crisi climatica già affrontato da papa Francesco nella Laudato Si’ ed inizia con una triste constatazione, cito:  Sono passati ormai otto anni dalla pubblicazione della Lettera enciclica Laudato si’, quando ho voluto condividere con tutti voi, sorelle e fratelli del nostro pianeta sofferente, le mie accorate preoccupazioni per la cura della nostra casa comune. Ma, con il passare del tempo, mi rendo conto che non reagiamo abbastanza, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura. Al di là di questa possibilità, non c’è dubbio che l’impatto del cambiamento climatico danneggerà sempre più la vita di molte persone e famiglie. Ne sentiremo gli effetti in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti.

La sfida della conversione ecologica già sottolineata nella Lettera Enciclica del 2015 si pone con maggiore urgenza oggi anche se le grandi potenze economiche non sembrano rendersene conto ed è così che Papa Francesco constata con uguale tristezza che cito, la crisi climatica non è propriamente una questione che interessi alle grandi potenze economiche, che si preoccupano di ottenere il massimo profitto al minor costo e nel minor tempo possibili. 

Celebrando il decimo anniversario della Evangelii Gaudium Papa Francesco disse, cito,: Quando la società — locale, nazionale o mondiale — abbandona nella periferia una parte di sé, non vi saranno programmi politici, né forze dell’ordine o di intelligence che possano assicurare illimitatamente la tranquillità. Ciò non accade soltanto perché l’inequità provoca la reazione violenta di quanti sono esclusi dal sistema, bensì perché il sistema sociale ed economico è ingiusto alla radice. La rivoluzione industriale e quella ecologica non hanno interessato tutti gli abitanti del pianeta allo stesso modo. Ci sono regioni del mondo che hanno una maggiore responsabilità della dimensione antropica della crisi climatica e per questo hanno maggiore responsabilità nello sviluppo di  risposte efficaci. (…) Mi piace l’idea relativa diplomazia della speranza proposta da Papa Francesco ai membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, una diplomazia della speranza, di cui tutti siamo chiamati a farci araldi, affinché le dense nubi della guerra possano essere spazzate via da un rinnovato vento di pace (…).

Permettetemi di concludere con le parole di Papa Francesco ai giovani convenuti in piazza San Pietro per la Domenica delle Palme del 2013: non lasciatevi rubare la speranza! Non lasciate rubare la speranza!”

Si sono quindi succeduti gli interventi degli attori cattolici della cooperazione internazionale in Africa con cui – come ha evidenziato Cecilia Dall’Oglio  – “si sta vivendo un processo e non solo un eventoe citando Il Documento finale sulla Sinodalità (2024) ”(…) Così la sinodalità della Chiesa diventa profezia sociale, ispira nuovi cammini anche per la politica e per l’economia, collabora con tutti coloro che credono nella fraternità e nella pace in uno scambio di doni con il mondo.“ sono stati invitati a ispirare la politica e l’economia con le proprie testimonianze “voi che le lacrime, il grido dei poveri e della terra lo avete nel cuore, voi che avete davvero i piedi per terra, quella rossa africana!”.

Andrea Atzori (Medici con l’Africa Cuamm, Responsabile del Settore Relazioni Internazionali) ha sottolineato come l’enciclica Laudato Si’ sia un riferimento centrale nell’azione di CUAMM, soprattutto in contesti dove il legame tra Casa comune e povertà è particolarmente evidente. In molte aree dell’Africa, fenomeni estremi come cicloni, siccità improvvise e alluvioni sono il segnale evidente di un equilibrio ambientale spezzato. A preoccupare maggiormente è il progressivo impoverimento delle comunità rurali, sempre più incapaci di garantire la propria autosufficienza alimentare e costrette a migrare verso le città. Questo processo mette sotto pressione i sistemi urbani, già fragili, aggravando le difficoltà di accesso ai servizi sanitari, all’istruzione e al welfare, e alimentando ulteriori dinamiche migratorie. Di fronte a queste sfide, Atzori evidenzia l’urgenza di rafforzare le cure primarie, promuovendo un approccio di vicinanza alle comunità, il rinforzo dei sistemi sanitari distrettuali e investendo sull’empowerment delle comunità rurali. Solo rendendole protagoniste attive del proprio sviluppo sarà possibile costruire un modello sostenibile di salute e benessere, prevenendo l’emergenza prima che si manifesti.

Maria Laura Conte (AVSI, Direttrice Comunicazione e Advocacy) ha descritto come interventi costanti di cura del creato siano trasversali a tutto il lavoro di Avsi, presenti in quasi tutti i suoi progetti e sostenuti da tre pilastri: l’essere umano è al centro della natura con la sua domanda di senso, di bene e di giustizia; nel rapporto con la natura l’essere umano è chiamato a rispettarla e custodirla per il suo stesso bene; l’uomo lascia nell’ambiente la sua impronta che può e deve essere governata con scelte personali, politiche e modelli di sviluppo. Attraverso il racconto di un’esperienza personale durante una missione in un villaggio ruandese, ha evidenziato come l’accesso all’energia elettrica pulita abbia attivato lo sviluppo dei singoli, ma anche della loro intera comunità.

Michela Vallarino (VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo – Presidente ) ha evidenziato, nello spirito del carisma salesiano di don Bosco della ONG, l’importanza di guardare alla generazione dei giovani africani che nel 2030 sarà il 40% della popolazione giovanile mondiale puntando sulla loro istruzione e formazione professionale, educazione e sensibilizzazione sulle tematiche ambientali e sulla loro consapevolezza, oltre che della nostra. L’importanza della formazione delle stesse organizzazioni come il Vis sui temi della sostenibilità affinché l’approccio ambientale sia trasversale in tutte le azioni di cooperazione. Il Vis è impegnato, inoltre, nel contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici ed in particolare sulle migrazioni forzate, con progetti di rafforzamento dell’agricoltura sostenibile e di sviluppo rurale e sulla sostenibilità nella costruzione di nuovi edifici quando non è possibile riparare e ripristinare scuole, strutture formative e di accoglienza di ragazzi in situazione di strada esistenti.

Carmelo Troccoli (Coldiretti – Direttore Generale World Farmers Markets Coalition e Fondazione Campagna Amica) ha evidenzato fortemente il bisogno di “cambiamento” e che l’innovazione abbia senso solo nella misura in cui metta in moto un cambiamento di paradigma per essere una cooperazione utile a loro e non a noi. Ha portato l’esempio del Kenya dove alla coltivazione del mais, necessario per il loro alimento base l’Ugali, si è sostituita la coltivazione di the e caffè per l’esportazione delle grandi multinazionali e sono costetti ad importarlo.

Stefano Orlando (Comunità di Sant’Egidio – Responsabile dei Progetti Internazionali in videocollegamento dal Mozambico) che presentando il Programma DREAM per il contrasto all’HIV/AIDS e gli altri bisogni sanitari ha delineato le linee di cooperazione necessarie quali l’approccio olistico non limitato ai servizi clinici ma che mette al centro la persona con i suoi bisogni anche di carattere sociale; l’approccio sostenibile che si esprime  nell’equilibrio, ad esempio, tra personale espatriato e personale locale, dialogo rispettoso con le istituzioni locali ma senza appiattirsi sulle ragioni dei donatori, lunga durata del programma.

Ivana Borsotto (FOCSIV – Volontari nel mondo, Presidente, in videocollegamento) ha ripreso l’immagine di Enrico Mattei nel giorno della Liberazione a Milano e la sua capacità di visione strategica e internazionale e di apertura all’innovazione. Ma soprattutto il suo coraggio di rompere le regole. Ha evidenziato l’urgenza che tale approccio venga assunto ora nei rapporti internazionali tra gli Stati e nel commercio, al posto di quello “muscolare” e della paura e della logica estrattiva che oggi predomina. Ha richiamato il suo avere a cuore la democrazia e la giustizia

(Seguono citazioni da trascrizione dal video non rivista dal professore Giovannini)

A tracciare le conclusioni dell’incontro è stato il prof. Enrico Giovannini, co-fondatore e Direttore scientifico Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) che ha innanzitutto voluto ringraziare l’Ambasciatore “per l’attività veramente straordinaria che svolge questa Ambasciata nella discussione culturale e nella riflessione” con un successivo applauso della platea. Ha evidenziato come Enrico Mattei fosse stato anche un deputato della democrazia cristiana al Parlamento dal ‘48 al ’53  ed ha detto che era naturale dunque che il suo impegno nel mondo economico fosse stato un po’ una continuazione di quell’impegno politico, evidenziando come “quanto ascoltato oggi si lega certamente a Enrico Mattei creatore ed amministratore prima dell’Agip poi dell’Eni ma anche a questa attenzione a far sì che l’economia fosse al servizio delle persone, della collettività.”. Il Professore su questo ha detto, immaginando di chiedere  all’Intelligenza Artificiale cosa avrebbe detto Mattei oggi del suo operato: “quello che lui ha cercato di realizzare e quello che ha spinto l’Italia a realizzare lo ha fatto perché non era semplicemente un’impresa, era un tentativo di dare alla politica estera italiana una certa impostazione”!

Il prof. Giovannini, infatti, nelle sue conclusioni ha voluto immaginare di utilizzare  ironicamente l’IA, facendo riferimento al volume pubblicato dall’ASviS “Mille schegge di futuro. Il mondo di domani secondo FUTURAnetwork”, che si compone di una serie di “interviste dal futuro” realizzate tramite l’IA, di dialoghi con personaggi del passato. Il Prof. Giovannini  ha detto che la prima domanda che avrebbe messo davanti ad Enrico Mattei è: “Se non si dovesse cambiare l’acronimo attuale dell’Eni. Sapete BP ha cambiato per esempio da British Petroleum a Beyond Petroleum – non è che proprio sia super coerente al di là del nome! – ma mi è venuto in mente ascoltandovi che forse proporrebbe di avere un nuovo acronimo Energia Neutrale Infinita e Condivisa ENIC.”. Il professore ha poi aggiunto oltre il voler essere un sognatore, e un visionario: “Veramente si può immaginare di avere un’energia neutrale dal punto di vista climatico infinita e condivisa? La risposta è sì, nello spirito che abbiamo sentito oggi, cioè nello spirito di qualcuno che non si rassegna alla non disponibilità di un’energia, che sia appunto rinnovabile condivisa infinita e, quindi, credo che appunto l’algoritmo mi darebbe questo tipo di risposta”.

Rispetto all’Europa, il Prof. Giovannini ha affermato che c’è ”un tentativo di tornare indietro rispetto agli obblighi rendicontazione e soprattutto di rendicontazione di sostenibilità lungo tutta la filiera cioè sul concetto di responsabilità sulla filiera che ancora non passa perché le imprese dicono no, ma io sono responsabile di un pezzo della filiera non dei risultati finali. Ecco su questo c’è una discussione molto accesa, alcuni paesi europei addirittura propongono di eliminare la direttiva sulla Due Diligence (…) dopo che invece l’Europa era andata in questa direzione”. Tanti spunti emersi che per il Professore potrebbero essere ripresi al di là della questione specifica dell’energia, come quanto emerso nella tavola rotonda su cui commenta: “Ho sentito un attimo fa che l’energia trasforma la vita delle persone. Bellissima la frase questa che è stata detta e le relazioni tra le persone e la comunità non ha detto che con l’energia aumenta il PIL, ha posto giustamente il tema in termini relazionali, in termini di comunità, in termini di sviluppo molto più complessi di quelli che normalmente guardiamo e non possiamo non riconoscere che c’è stato un colonialismo che c’è ancora un colonialismo anche statistico che fa sì che quei paesi sembrino poverissimi quando invece sono ricchi di quel capitale, magari sociale che vediamo via, via mancare”. Ha quindi fatto riferimento al Gruppo di esperti ONU per “andare oltre il Pil” in cui è stato nominato ed alle notizie ricevute nelle audizioni che lo hanno letteralmente devastato come quelle sul cambiamento climatico e salute.

In conclusione del suo intervento ha voluto far riferimento al “tempo” ed al fatto che Papa Francesco “. “era arrabbiato perché vedeva che noi non ci muovevamo alla velocità necessaria che la situazione impone. Allora, al di là della speranza, la mancanza di rassegnazione di fronte ad inerzia che è stato ricordata anche da Matteo Leonardi, noi abbiamo bisogno, visto che veniamo da decenni di inerzia su tutta una serie di tematiche, di recuperare anche quella voglia di cambiare nel breve perché vero che scegliere il futuro è importante ma è soprattutto realizzare un futuro diverso, un futuro che è alla portata, speriamo forse ancora, su cui forse individualmente dovremmo riflettere molto di più per decidere quale vogliamo realizzare e realizzarlo per tutti e rapidamente perché, come si dice, se non ti occupi di futuro il futuro si occupa di te e non è necessariamente in questa fase una buona notizia!”

👉 Rivedi la videoregistrazione dell’incontro  su Youtube. 

👉 Leggi la relazione completa del prof. Tiziano Torresi, Università Pegaso, sintetizzata nel seminario, riportata integralmente nel suo articolo scientifico pubblicato in occasione del Seminario su SettimanaNews e disponibile al seguente link.