I cattolici di tutto il mondo sono rimasti delusi dagli accordi raggiunti, che considerano insufficienti, ma allo stesso tempo speranzosi di fronte a una società impegnata a combattere la crisi climatica.

17 novembre 2021 – La Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici si è conclusa pochi giorni fa dopo quasi due settimane di trattative da parte dei leader e rivendicazioni della società. L’Accordo finale della COP26 è stato reso pubblico, provocando delusione tra i cattolici di tutto il mondo, presenti a Glasgow per alzare la voce a favore della casa comune, partecipando a mobilitazioni, incontri e iniziative innovative.

Quando è stato reso noto il documento finale, il direttore esecutivo del Movimento Laudato Si’, Tomás Insua, ha affermato che “i leader mondiali sono ancora una volta molto al di sotto di quanto papa Francesco e molti altri si aspettavano dal vertice Onu di Glasgow. L’accordo finale non si avvicina alla crisi climatica che stiamo vivendo, è scandaloso”, ma ha aggiunto che come si è visto a Glasgow e nel resto del mondo, attraverso marce, attività e incontri “il movimento mondiale per prendersi cura della nostra casa comune è più forte che mai e non si fermerà” e ha sostiene che “con i partner in tutto il mondo, questo movimento continuerà l’urgente opera di risanamento della creazione di Dio.”

Già mercoledì scorso la Santa Sede aveva chiesto, attraverso un comunicato diffuso, di mantenere la speranza di un accordo con “una tabella di marcia chiara” per colmare le lacune emerse in materia di mitigazione, adattamento e finanziamento, aspetti fondamentali che dovrebbero essere rafforzati e rinnovati per raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi.

Da parte loro, più di 60 organizzazioni cattoliche, tra cui il Movimento Laudato Si’, hanno rilasciato venerdì scorso una dichiarazione congiunta in cui hanno espresso che “un’economia estrattiva e insostenibile, alimentata da combustibili fossili, sta causando la crisi climatica che sta distruggendo la creazione di Dio e danneggiando i più vulnerabili”, e hanno chiesto passi essenziali per accelerare gli investimenti in un futuro di energia pulita per tutti.

Con petizioni, annunci di disinvestimento, un film e manifestazioni, i cattolici sono stati presenti alla COP26

Migliaia di cattolici da tutto il mondo si sono radunati a Glasgow durante la Conferenza delle Parti, per far risuonare il grido di aiuto della terra e dei più colpiti dall’attuale crisi climatica. Durante le quasi due settimane hanno partecipato a numerosi eventi e iniziative per far giungere le loro rivendicazioni, come la presentazione della petizione Pianeta Sano, Persone Sane (thecatholicpetition.org/it)  che sostiene l’appello di Papa Francesco di un’azione urgente per la cura del comune casa, e porta le firme di oltre 130.000 cattolici e 425 organizzazioni partner.

Le comunità religiose rappresentano l’80% della popolazione mondiale, motivo per cui i cattolici, comprendendo il loro ruolo molto importante nelle azioni per preservare il pianeta, hanno annunciato giorni prima dell’incontro delle Nazioni Unite per il cambiamento climatico che più di 70 organizzazioni assumeranno un nuovo impegno che raggiunge 4.2 miliardi di dollari di disinvestimenti in combustibili fossili, aggiungendosi, così, alle 1.485 organizzazioni con un patrimonio complessivo pari a 39 trilioni di dollari che hanno già effettuato qualche tipo di disinvestimento, secondo quanto afferma il rapporto  “Divest Invest 2021”.

Inoltre, martedì scorso, il The New York Times ha presentato un’anteprima di alcuni estratti dal documentario “Laudato Si'” prodotto da Off The Fence,vincitore del premio BAFTA e di un Oscar. Il lungometraggio, che debutterà come YouTube Originals il prossimo anno, documenta l’enciclica ambientale di Papa Francesco e racconta le storie di coloro che affrontano gli effetti della crisi planetaria mentre costruiscono legami per affrontare il futuro con speranza.

Lorna Gold, presidente del Consiglio di Amministrazione del Movimiento Laudato Si’, durante l’incontro intitolato “Cattolici a Glasgow” ha affermato che un’ altra COP stava accadendo nelle strade e che, mentre i leader mondiali discutevano sulle misure da adottare, circa 100.000 persone come una nonna di 67 anni, Isabella Harding , o le suore animatrici Laudato Si’, Kate Midgley e Zoe Leadbetter, hanno preso parte a una marcia senza precedenti in occasione della Giornata Mondiale di Azione per la Giustizia Climatica, indipendentemente dalla pioggia o dal vento.

I cattolici continueranno a parlare di cura dell’ambiente, ed è grazie a loro che di recente è stata lanciata la Piattaforma di Iniziative Laudato Si come spazio in cui istituzioni, movimenti e diocesi abbiano possano condividere le proprie azioni a favore del pianeta.