
(Photo credit: Kate Bunker)
Le organizzazioni religiose si stanno impegnando con coraggio a tagliare i ponti con i combustibili fossili. 27 istituzioni religiose hanno annunciato la loro decisione di abbandonare gli investimenti nei combustibili fossili, inviando un messaggio forte ai leader mondiali al vertice sul clima COP29. Leggi i dettagli nel comunicato stampa.
Questa decisione allinea gli investimenti ai nostri valori fondamentali. L’uso continuo di combustibili fossili non è coerente con un’etica della vita.
Quest’ultima ondata di disinvestimenti comprende diocesi cattoliche, ordini religiosi e associazioni cristiane in tutto il mondo. Complessivamente, oltre 570 istituzioni religiose si sono impegnate ad abbandonare i combustibili fossili. Non si tratta solo di ridurre le emissioni di anidride carbonica, ma di mettere la fede in azione per prendersi cura della nostra casa comune.
In Italia, colpita ancora nelle scorse settimane da inondazioni e siccità, hanno annunciato il proprio disinvestimento dieci istituzioni. Tra esse le ACLI – Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani, il cui presidente Emiliano Manfredonia ha dichiarato: “L’energia da combustibili fossili costituisce una delle principali fonti di inquinamento del nostro Pianeta: sono infatti i maggiori responsabili nelle emissioni di gas serra. L’utilizzo dei combustibili fossili ha un notevole impatto quindi sull’ambiente e sul cambiamento climatico in atto ed è necessario ridurne la dipendenza potenziando forme di approvvigionamento più sostenibili. Nell’ottica di una vera transizione energetica, servono provvedimenti urgenti che privilegino l’adozione di forme di energie rinnovabili (solare, eolica e idroelettrico) in sostituzione di quelle fossili”.
Annunciano inoltre il loro disinvestimento, segno di una crescente presa di posizione della chiesa cattolica per l’uscita dalle fonti fossili: Mons. Gianrico Ruzza, Vescovo della Diocesi Porto Santa Rufina – in cui è situato l’aeroporto internazionale di Roma-Fiumicino – che è anche membro della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace della Conferenza Episcopale Italiana e Membro del Comitato Scientifico ed Organizzatore delle Settimane Sociali dei Cattolici Italiani la cui 50esima edizione si è svolta a Trieste lo scorso luglio (1200 delegati, 85 tra vescovi e cardinali, con Papa Francesco e il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella); Mons. Derio Olivero, Vescovo della Diocesi di Pinerolo, Presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo; la Diocesi di Cuneo-Fossano; Mons. Giampaolo Dianin, Vescovo della Diocesi di Chioggia, che ha riportato all’attenzione il problema delle trivellazioni nel mare Adriatico. Partecipano all’annuncio anche realtà rinomate per la bellezza culturale e naturale dei loro territori ed impegnate nella lotta alle mafie ed ecomafie in Calabria e Sicilia: la Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea con il Vescovo Mons. Attilio Nostro, la Diocesi di Diocesi Locri – Gerace con il Vescovo Mons. Francesco Oliva ed il Santuario della Madonna di Polsi con il Rettore Don Antonio Saraco, la Diocesi di Acireale con il Vescovo Mons. Antonino Raspanti, Presidente della Conferenza episcopale siciliana.
Negli ultimi anni, i disastri legati al clima, dalle devastanti inondazioni in Europa alle ondate di calore da record, hanno evidenziato la necessità di un cambiamento immediato. Eppure, molte aziende produttrici di combustibili fossili continuano a espandere la produzione, anche se sono disponibili fonti energetiche più pulite e convenienti come l’eolico e il solare. Con il disinvestimento, i gruppi religiosi prendono posizione, rifiutandosi di sostenere un’industria che privilegia il profitto rispetto alle persone e al pianeta.
I leader religiosi di tutto il mondo stanno celebrando questo movimento come un momento di gioia e di speranza per la creazione. Come hanno affermato Papa Francesco e molti altri, non si tratta solo di una scelta etica, ma di un imperativo morale. Insieme, chiedono a tutti – governi, imprese e individui – di unirsi a questo viaggio di disinvestimento.
Fai il tuo primo passo: Unisciti al Fossil – Free Movement
Questo momento di speranza è qualcosa di cui puoi far parte anche tu. Prendi in considerazione l’idea di fare un piccolo ma significativo passo trovando una banca senza investimenti fossili nella tua zona. Allineare le tue finanze personali ai tuoi valori può contribuire a questo crescente movimento verso la sostenibilità. Per esplorare le opzioni, visita Bank.Green per maggiori informazioni sulle banche eco-compatibili più vicine a te. Celebriamo insieme questo passo e continuiamo a lavorare per un futuro in cui i nostri investimenti riflettano i nostri valori condivisi.
Qualche giorno prima dell’annuncio di disinvestimento, lo scorso 4 novembre, In vista della COP29 di Baku in Azerbaijan, il Movimento Laudato Si’, insieme ad ActionAid Italia, Focsiv, ReCommon e WWF Italia, ha anche diffuso un comunicato stampa per chiedere nuovamente al governo italiano di adoperarsi per l’interruzione dei finanziamenti pubblici internazionali di progetti fossili e a favore di soli investimenti che accompagnino una giusta transizione energetica, nel rispetto degli impegni assunti con l’Accordo di Parigi (COP21) e durante le successive Conferenze sul clima, in modo particolare con la Clean Energy Transition Partnership (CETP, anche detta “Dichiarazione di Glasgow”) del 2021 (COP26) – che riguarda le istituzioni finanziarie pubbliche – nonché in linea con l’allontanamento dai combustibili fossili sancito dalla COP28 di Dubai. Per approfondire leggi il comunicato stampa.