
In uno dei più grandi annunci di disinvestimento fino ad oggi, decine di istituzioni religiose dimostrano leadership climatica e accelerano la transizione verso un futuro senza combustibili fossili.
18 Novembre 2025: Oggi 62 istituzioni religiose hanno annunciato il loro disinvestimento dalle compagnie di combustibili fossili, inviando un forte segnale ai negoziatori del vertice ONU sul clima in Brasile sull’urgente necessità di eliminare gradualmente i combustibili fossili, dati gli impatti dannosi su clima, biodiversità e diritti umani derivanti dall’estrazione, dal trasporto e dalla combustione di combustibili fossili.
L’elenco odierno delle istituzioni che hanno disinvestito include cinque diocesi cattoliche (quattro in Italia e una in Canada), ordini religiosi cattolici in Francia, Belgio, Germania, Austria, Svizzera, Olanda, Regno Unito e Stati Uniti, banche cattoliche e protestanti in Germania e 42 membri dell’Arbeitskreis Kirchlicher Investoren (AKI), una rete di investitori istituzionali della Chiesa protestante tedesca. Un elenco completo delle istituzioni che hanno disinvestito è disponibile qui.
Per la prima volta, una diocesi cattolica in Canada ha annunciato il disinvestimento dalle aziende produttrici di combustibili fossili. La sua decisione è particolarmente significativa in quanto il Canada, insieme a Stati Uniti, Australia e Norvegia, è tra i principali responsabili dell’espansione dei combustibili fossili dopo l’Accordo di Parigi. Insieme, questi quattro Paesi hanno aumentato la produzione di combustibili fossili di quasi il 40% tra il 2015 e il 2024, mentre la produzione nel resto del mondo è diminuita del 2% nello stesso periodo.
In Italia, colpita da caldo estremo, incendi e alluvioni negli ultimi mesi, gli appelli al disinvestimento da parte di numerosi vescovi cattolici e della Comunità del diaconato sono particolarmente significative. Forniscono una chiara dimostrazione del forte sostegno all’eliminazione graduale dei combustibili fossili all’interno della Chiesa cattolica in Italia. Di particolare significato la dichiarazione con cui il Cardinale Augusto Paolo Lojudice annuncia il disinvestimento dell’Arcidiocesi di Siena – Colle di Val d’Elsa – Montalcino e della Diocesi di Montepulciano – Chiusi – Pienza legando i combustibili fossili anche ai conflitti: “(…) La decarbonizzazione è un atto di giustizia, di amore per i poveri e di speranza per le generazioni future come ci ha indicato papa Francesco. Questo impegno esprime anche la nostra solidarietà con coloro che subiscono le conseguenze di conflitti spesso alimentati dalla dipendenza dai combustibili fossili, un tema affrontato più volte anche da papa Leone XIV che ha chiesto di porre rimedio al fatto che la «nostra terra sta cadendo in rovina»”. Ad evidenziare che la scelta del disinvestimento in Italia sia sempre più legata alla coerente decisione delle diocesi di impegnarsi nelle Comunità Energetiche Rinnovabili come scelte comunitarie, è la dichiarazione del Vescovo di Lucca Mons. Paolo Giulietti “(…) Il progressivo abbandono delle fonti fossili e l’utilizzo di energie rinnovabili è una di queste: al progetto delle comunità energetiche, si aggiunge l’adesione ai processi di investimento “fossil free”. Spero che tutta la nostra comunità diocesana faccia passi in avanti in direzione di una sostenibilità che esprime rispetto per il creato e amore per il Creatore.”. Su questa linea anche la Diocesi di Cremona che a firma del direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e Lavoro afferma: “Il nostro impegno al disinvestimento dal fossile, scelta fondamentale per la transizione energetica, si è concretizzato anche in un lavoro capillare di coordinamento per la realizzazione di CER che vedono le parrocchie promotrici, assieme a Comuni e ad Enti del Terzo settore e Fondazioni; sono 72 gli enti sino a oggi coinvolti con il progetto Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) promosso dalla Diocesi di Cremona grazie alla costituzione, a fine dell’anno 2024, di 6 CER sul territorio diocesano in 27 comuni delle province di Cremona, Bergamo e Mantova. Realtà già operative e pronte a raccogliere l’adesione dei privati cittadini e delle piccole e medie imprese. A queste CER si aggiungerà presto una settima comunità per la città di Cremona, sul medesimo modello organizzativo delle altre già costituite. (…) Nell’ultima conferenza stampa, in occasione dell’avvio del progetto di costituzione della CER “Città di Cremona” il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, ha sottolineato «La sfida ambientale e quella di una economia di solidarietà, la cura dei processi democratici e partecipativi – ha sottolineato il vescovo – sono questioni che non possono vederci distratti o disimpegnati, né ideologicamente divisi, perché è in gioco il futuro dell’umanità nella sua casa comune.».” Ad alzare la voce dell importantissimo legame tra disinvestimento dai combustibili fossili e migrazioni è Emanuele Selleri, Direttore Esecutivo, Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo (ASCS) e già responsabile di Casa Scalabrini 634, la struttura romana che ospita richiedenti asilo e rifugiati dove ASCS ha sede: “Crediamo come associazione che lavora e vive al fianco di migranti e rifugiati che il cambiamento climatico sia una delle cause più tragiche delle migrazioni forzate e non possiamo girarci dall’altra parte in questo momento così delicato.” (Le dichiarazioni complete sono riportate sotto)
Con il sostegno di Christians for Future, le istituzioni ecclesiastiche in Germania hanno un ruolo importante nell’annuncio, inclusi 42 membri dell’Arbeitskreis Kirchlicher Investoren (AKI), tra cui la Chiesa protestante in Germania e le due banche cooperative ecclesiastiche, Evangelische Bank e la Bank für Kirche und Diakonie, che annunciano di basare i propri investimenti sulle linee guida congiunte, con criteri di esclusione per carbone e petrolio e gas non convenzionali. Nella Chiesa cattolica, la Provincia gesuita dell’Europa centrale (che comprende Germania, Austria, Svizzera, Lituania e Lettonia) e la Steyler Bank annunciano oggi il completo disinvestimento dalle società di combustibili fossili.
Durante il suo discorso del mese scorso alla Conferenza “Aumentare la Speranza”, Papa Leone XIV ha rinnovato il suo appello per un’azione coraggiosa e coordinata per il clima, esortando istituzioni e cittadini ad assumersi la responsabilità di plasmare un futuro giusto. “Tutti nella società, attraverso organizzazioni non governative e gruppi di pressione, devono fare pressione sui governi affinché sviluppino e attuino normative, procedure e controlli più rigorosi”.
Le sue parole fanno eco al forte appello dei leader della Chiesa in tutto il Sud del Mondo. A luglio, i vescovi cattolici di Africa, Asia, America Latina e Caraibi hanno lanciato un appello congiunto in vista della COP 30, sollecitando la fine dei combustibili fossili e un’azione trasformativa fondata su dignità, solidarietà e giustizia. “Abbandonare i combustibili fossili non è solo necessario per ridurre le emissioni, ma anche per riparare un debito ecologico e morale nei confronti del Sud del Mondo”, hanno affermato. Il Consiglio Mondiale delle Chiese ha descritto la COP 30 come un “momento kairos” – un momento decisivo – che deve mettere al centro le voci dei popoli indigeni, dei giovani e delle comunità in prima linea.
A livello globale, oltre 1,700 istituzioni, con un patrimonio complessivo di oltre 40.000 miliardi di dollari, hanno assunto una qualche forma di impegno al disinvestimento dai combustibili fossili. I gruppi religiosi hanno aperto la strada, con oltre 600 istituzioni religiose in tutto il mondo che hanno assunto impegni di disinvestimento.
Le istituzioni religiose gestiscono un totale di 3.000 miliardi di dollari di investimenti a livello globale. Oltre a disinvestire dai combustibili fossili, le comunità religiose chiedono a governi e banche di ridurre gradualmente il loro sostegno ai combustibili fossili e di aumentare gli investimenti nell’energia pulita. Oltre 600 istituzioni religiose hanno sostenuto le richieste per un Trattato di Non Proliferazione dei Combustibili Fossili.
Le istituzioni religiose che mettono fine agli investimenti nei combustibili fossili inviano un segnale forte ai governi nazionali alla COP 30, i negoziati delle Nazioni Unite sul clima in corso in Brasile. Mentre i Contributi Determinati a Livello Nazionale/Nationally Determined Contributions (NDC) promessi dai governi globali continuano a essere insufficienti, i credenti di tutto il mondo stanno agendo attraverso i People’s Determined Contributions(PDC).
La leadership dei gruppi religiosi si aggiunge alle crescenti richieste di porre fine all’era dei combustibili fossili, in contrasto con le azioni delle principali compagnie petrolifere e del gas. Nelle ultime settimane, un tribunale di Parigi ha stabilito che il colosso petrolifero francese TotalEnergies ha ingannato i consumatori affermando di essere un “attore importante nella transizione energetica”, pur continuando a produrre più combustibili fossili. Total sta costruendo il vasto oleodotto East Africa Crude Oil Pipeline (EACOP) attraverso Uganda e Tanzania, che peggiorerebbe l’emergenza climatica, metterebbe in pericolo le comunità vulnerabili e causerebbe danni significativi agli ecosistemi. L’azienda è stata anche criticata per la sua decisione di riavviare il controverso progetto GNL del Mozambico, nonostante i Paesi Bassi abbiano avviato un’indagine su un massacro presso l’impianto di gas del Mozambico.
Un nuovo rapporto di Urgewald ha dimostrato che l’industria dei combustibili fossili sta pianificando un’espansione a breve termine del 33% in più rispetto al 2021, anno in cui l’Agenzia Internazionale per l’Energia (AIE) ha dichiarato che non sono necessari nuovi giacimenti di petrolio e gas per soddisfare la domanda in un mondo con una temperatura media di 1,5 °C. Il rapporto evidenzia i piani di ExxonMobil, Chevron, CNPC e Petrobras di trivellare alla ricerca di petrolio e gas in un’area ecologicamente sensibile del Rio delle Amazzoni, dopo la recente concessione dell’autorizzazione da parte del governo brasiliano.
Un elenco completo delle 62 istituzioni che stanno disinvestendo dai combustibili fossili e le dichiarazioni dei leader sono disponibili qui. (In caso arrivassero adesioni ulteriori, vi preghiamo di visionare il file dove le troverete evidenziate)
Dichiarazioni dei leader:
Cardinale Augusto Paolo Lojudice, Arcivescovo di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino e Vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza: “Il nostro impegno per il disinvestimento non è solo una decisione economica, ma anche morale: una testimonianza che la fede deve illuminare ogni aspetto della vita, incluso il modo in cui ci prendiamo cura della nostra Casa Comune. La decarbonizzazione è un atto di giustizia, di amore per i poveri e di speranza per le generazioni future, come ci ha mostrato Papa Francesco. Questo impegno esprime anche la nostra solidarietà con coloro che soffrono le conseguenze di conflitti spesso alimentati dalla dipendenza dai combustibili fossili, un tema affrontato ripetutamente da Papa Leone XIV, che ha chiesto un rimedio al fatto che la «nostra terra sta cadendo in rovina».”
Mons. Paolo Giulietti, Arcivescovo di Lucca: “L’impegno della Chiesa per una seria conversione ecologica, volta alla salvaguardia della terra e delle sue creature, passa anche attraverso specifiche scelte comunitarie che migliorino le pratiche istituzionali e ispirino le scelte personali. Il progressivo abbandono dei combustibili fossili e l’uso di energie rinnovabili è una di queste: oltre al progetto di comunità energetica, stiamo aderendo anche a processi di investimento “fossil-free”. Auspico che tutta la nostra comunità diocesana compia passi verso una sostenibilità che esprima rispetto per il creato e amore per il Creatore.”
Dott. Jörg Mayer, Presidente dell’Arbeitskreis Kirchlicher Investoren (AKI):“I membri dell’AKI, che comprende la Chiesa protestante in Germania e le chiese regionali, sono uniti dalla convinzione che investire denaro non significhi abdicare alle proprie responsabilità. Al contrario: escludendo le aziende che ricavano più del 5% dei loro ricavi dall’estrazione di carbone o dalla produzione non convenzionale di petrolio e gas, si assumono la responsabilità davanti a Dio e all’umanità per ciò che accade al loro denaro. Carbone, sabbie bituminose e scisti bituminosi sono i combustibili fossili con il peggiore impatto ambientale e di gas serra. Presso l’AKI, l’applicazione di questi criteri di esclusione è integrata da altri strumenti di investimento etico e sostenibile, come la preferenza per le aziende che si sono impegnate a raggiungere obiettivi climatici basati sulla scienza. Applichiamo anche lo strumento formativo dell’engagement, ovvero l’influenza attiva degli investitori sugli obiettivi di investimento, con l’obiettivo di migliorare la gestione climatica delle aziende.”
Padre Thomas Hollweck SJ, Provinciale dei Gesuiti nell’Europa Centrale: “Il cambiamento climatico minaccia il nostro ambiente e la vita sul nostro pianeta. A essere particolarmente colpite sono le persone più povere del Sud del Mondo, che contribuiscono meno alle cause del cambiamento climatico e dispongono di mezzi limitati per proteggersi. Quando noi gesuiti ci impegniamo per la salvaguardia del creato, in particolare in Europa siamo chiamati ad assumerci la responsabilità e a stare al fianco delle persone nelle regioni più colpite. Disinvestire dalla produzione di energia da combustibili fossili è un contributo concreto in tal senso. I nostri investimenti finanziari, di cui abbiamo bisogno per l’istruzione e la previdenza pensionistica dei membri dell’Ordine, ad esempio, seguono già linee guida etiche. Ora inaspriremo queste linee guida e disinvestiremo sistematicamente da tutti gli investimenti nei combustibili fossili. In questo modo, contribuiamo a un futuro degno di essere vissuto, per noi e per le generazioni future.”
Heike Hardell, Consigliere Senior della Chiesa e Direttrice Finanziaria della Chiesa Evangelica Luterana nella Germania settentrionale (Nordkirche): “Come Chiesa Evangelica Luterana della Germania Settentrionale, ci assumiamo la responsabilità di garantire che le nostre risorse finanziarie siano utilizzate in conformità con la nostra missione: per il benessere dell’umanità e del creato. Pertanto, abbiamo stabilito chiari criteri di esclusione per gli investimenti in combustibili fossili nelle nostre linee guida di investimento. Partecipando all’annuncio congiunto di disinvestimento, riaffermiamo pubblicamente ciò che abbiamo già sancito nelle nostre pratiche finanziarie: non investiamo nella distruzione del creato, ma nella sua preservazione. Come Chiesa, vogliamo anche lanciare un segnale: per un’economia che promuove la vita, per una giustizia climatica che non conosce confini. Le nostre azioni si basano sulla convinzione che Dio ci ha affidato questa terra e che dobbiamo plasmarla con responsabilità e rispetto.”
Lorna Gold, Direttrice Esecutiva del Movimento Laudato Si’: “ Festeggiamo la notizia odierna che 62 istituzioni religiose hanno aderito al movimento globale per il disinvestimento. Il disinvestimento dai combustibili fossili è un imperativo morale in risposta alla crescente crisi climatica, ed esortiamo tutte le istituzioni cattoliche ad aderire al movimento. Mentre i governi globali continuano a non essere in grado di intervenire per il clima, è estremamente incoraggiante vedere gruppi religiosi prendere l’iniziativa disinvestendo dalle aziende produttrici di combustibili fossili e aumentando gli investimenti in soluzioni climatiche.”
Revd Prof Dott Jerry Pillay, Segretario Generale del Consiglio Mondiale delle Chiese: “In questo momento di Kairos che stiamo vivendo oggi, le persone di fede devono prestare particolare attenzione a non essere inconsciamente o inavvertitamente complici delle cause profonde che alimentano l’emergenza climatica. Verificare con i nostri fornitori di servizi finanziari che i beni della Chiesa non vengano utilizzati per finanziare l’espansione dei combustibili fossili è un imperativo morale nei confronti dei bambini e delle generazioni future. Incoraggiamo pertanto tutte le persone di buona volontà a utilizzare gli strumenti disponibili e a verificare che le loro banche, fondi pensione e assicurazioni non arrechino danno sostenendo ciò che è responsabile del 90% delle attuali emissioni di CO2: i combustibili fossili. Acceleriamo insieme la transizione verso le energie rinnovabili attraverso scelte finanziarie responsabili”.
Georg Sauerwein, Christians for Future, che ha coordinato l’annuncio in Germania: “Quasi tutte le principali istituzioni protestanti in Germania, ma anche istituzioni cattoliche come i Gesuiti, hanno aderito a questo annuncio di disinvestimento. Christians for Future lo considera un segnale importante: contrariamente all’attuale arretramento delle politiche climatiche in politica, importanti pilastri cristiani della nostra società sono ancora impegnati in un percorso di giustizia climatica”.
Revd Dottoressa Rachel Mash, Coordinatrice dei Green Anglicans: “Di fronte a così tante cattive notizie, celebriamo l’impegno di 62 istituzioni religiose a disinvestire. La climatologa cristiana, Dott.ssa Katharine Hayhoe, ci ricorda che il macigno gigante dell’azione per il clima non è in fondo a una collina incredibilmente ripida, con solo poche mani che cercano di spingerlo verso l’alto, ma è già in cima e rotola giù per la collina con milioni di mani che lo spingono nella giusta direzione: questo ci dà speranza. Non sta ancora procedendo abbastanza velocemente, ma per ogni nuova mano che si unisce, andrà un po’ più veloce: “Ogni azione conta… Ogni scelta conta”. L’investimento è un’azione significativa che le comunità religiose possono intraprendere.”
Agnes Richard, Animatrice nel Capitolo Canadese del Movimento Laudato Si’ – Canada: “Il Movimento Laudato Si’ – Canada è lieto di dare il benvenuto all’Arcidiocesi di Gatineau, nella provincia del Québec, Canada, tra coloro che si impegnano a promuovere un’economia basata sull’energia pulita. Sebbene l’Arcidiocesi di Gatineau abbia completamente disinvestito dai combustibili fossili quasi un decennio fa, si impegna a proseguire su questa strada anche in futuro. Dobbiamo essere costantemente vigili affinché il business as usual di un settore energetico altamente inquinante non possa più continuare e debba essere scoraggiato in ogni occasione.”
Guidelines for Ethically-Sustainable Investment in the German Protestant Church, p. 64:
“Una strategia di investimento sensibile al clima per gli investitori ecclesiastici segue i valori cristiani con un approccio orientato all’impatto. In tale strategia, gli investimenti devono essere effettuati in modo socialmente responsabile, nel rispetto degli standard sociali, nonché della giustizia ecologica e intergenerazionale, tenendo conto dei nostri valori cristiani. Fermare la crisi climatica è, quindi, di particolare importanza, poiché tutti gli obiettivi eticamente sostenibili sono ugualmente interessati: non si tratta solo del rispetto e della conservazione di ogni forma di vita non umana, ma anche della responsabilità nei confronti delle persone che soffrono maggiormente a causa del cambiamento climatico, sebbene contribuiscano in misura minore; lo stesso vale per la responsabilità nei confronti delle generazioni future.”
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Altre Dichiarazioni di leader italiani:
Eugenio Bignardi, Direttore dell’Ufficio Pastorale Sociale e Lavoro, Diocesi di Cremona: “Il nostro impegno al disinvestimento dal fossile, scelta fondamentale per la transizione energetica, si è concretizzato anche in un lavoro capillare di coordinamento per la realizzazione di CER che vedono le parrocchie promotrici, assieme a Comuni e ad Enti del Terzo settore e Fondazioni; sono 72 gli enti sino a oggi coinvolti con il progetto Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) promosso dalla Diocesi di Cremona grazie alla costituzione, a fine dell’anno 2024, di 6 CER sul territorio diocesano in 27 comuni delle province di Cremona, Bergamo e Mantova. Realtà già operative e pronte a raccogliere l’adesione dei privati cittadini e delle piccole e medie imprese. A queste CER si aggiungerà presto una settima comunità per la città di Cremona, sul medesimo modello organizzativo delle altre già costituite.
“Nell’ultima conferenza stampa, in occasione dell’avvio del progetto di costituzione della CER “Città di Cremona” il vescovo di Cremona, mons. Antonio Napolioni, ha sottolineato «lo stile di partecipazione ecclesiale ai movimenti di cambiamento sociale ispirati alla ricerca del bene comune, secondo il magistero sociale della Chiesa. Ed in particolare della Laudato Sì».
«La sfida ambientale e quella di una economia di solidarietà, la cura dei processi democratici e partecipativi – ha sottolineato il vescovo – sono questioni che non possono vederci distratti o disimpegnati, né ideologicamente divisi, perché è in gioco il futuro dell’umanità nella sua casa comune. Cremona può così ulteriormente onorare la sua tradizione di città a dimensione umana, ricca di esperienze solidali che alimentano la speranza».”
Emanuele Selleri, Direttore Esecutivo, Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo: “Crediamo come associazione che lavora e vive al fianco di migranti e rifugiati che il cambiamento climatico sia una delle cause più tragiche delle migrazioni forzate e non possiamo girarci dall’altra parte in questo momento cosi delicato.”
Francesca Tittoni, Segreteria Nazionale, Movimento Rinascita Cristiana: “Fedeli al messaggio della Laudato Si’ vogliamo portare l’apporto del nostro movimento ecclesiale di laici e di cittadini nella difesa dell’ambiente sia nel nostro Paese che nel mondo, specialmente nei Paesi più poveri.”
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Informazioni sul Movimento Laudato Si’: Il Movimento Laudato Si’ è un movimento globale di leader di base e organizzazioni membro, che mobilitano e ispirano la comunità cattolica a realizzare la giustizia climatica ed ecologica. (laudatosimovement.org)
Informazioni sul Consiglio Mondiale delle Chiese: Il Consiglio Mondiale delle Chiese è un’associazione di 356 Chiese provenienti da oltre 120 paesi, che rappresentano oltre 620 milioni di cristiani in tutto il mondo. Include la maggior parte delle Chiese Ortodosse del mondo, decine di Chiese Anglicane, Battiste, Luterane, Metodiste e Riformate, nonché molte Chiese unite e indipendenti. Leggi la risorsa “Save Children’s Lives” sulla gestione bancaria responsabile: https://oikoumene.org/resources/publications/save-childrens-lives
Informazioni su Green Anglicans: Green Anglicans è un movimento avviato dalla Chiesa Anglicana dell’Africa Meridionale che si concentra sul dare potere, incoraggiare e responsabilizzare la chiesa nella cura della terra in cui Dio ci ha gentilmente posto. (greenanglicans.org)
Informazioni su Green Faith: Green Faith è un’organizzazione internazionale, multireligiosa e di base per la giustizia climatica, con personale in 12 paesi in Africa, Asia, Europa e Americhe. Green Faith si batte per fermare lo sviluppo di nuovi combustibili fossili, per promuovere lo sviluppo di energie rinnovabili in modo etico e per fare pressione sui responsabili storici dell’inquinamento climatico – governi e aziende – affinché risarciscano i danni che hanno causato.(greenfaith.org)






BEL PASSO IN AVANTI DA Andrea animatore laudato si che ha scritto un libro ‘le comunità energetiche come possibile strumento di pace’, che vorrei presentare ad un incontro di circoli laudato si