Negli ultimi decenni, il 1° settembre è stato scelto per un’importante celebrazione cristiana della Creazione. Ha vari nomi: Festa della Creazione, Giornata della Creazione, Giornata Mondiale di Preghiera per la Creazione, e così via. È diventato particolarmente popolare attraverso la celebrazione ecumenica del più ampio Tempo della Creazione, che inizia il 1° settembre e dura fino al 4 ottobre, festa di San Francesco.

Ma perché il 1° settembre? Qual è il significato di questo giorno particolare?

LA RICCA STORIA DEL 1° SETTEMBRE
Nel cristianesimo ortodosso esiste l’antica pratica di osservare il 1° settembre come il “Giorno della Creazione”, che segna il giorno in cui Dio iniziò la creazione dell’universo come descritto nel primo capitolo della Bibbia. Il 1° settembre è proprio il giorno che simboleggia l’espressione “In principio”, la famosa apertura sia del Libro della Genesi che del Vangelo di Giovanni. Rappresenta il giorno stesso in cui Dio disse “Sia la luce”.

Credit: Pixabay (geralt).

Infatti, il calendario bizantino dell’ Era della Creazione (utilizzato ufficialmente dal Patriarcato Ecumenico della Chiesa Ortodossa dal VII al XVIII secolo) prevedeva che Dio iniziasse la creazione del cosmo il 1° settembre dell’anno 5509 a.C. Tale tempistica deriva da calcoli cronologici biblici, in un modo che è simile al calendario ebraico. [1]

Quando la Chiesa ortodossa passò dal sistema dell’Anno Mundi al sistema dell’Anno Domini occidentale, mantenne comunque viva la tradizione mantenendo il 1° settembre come primo giorno del suo anno liturgico, come avviene anche nei riti cattolici orientali. [2] 

Basandosi su quella ricca tradizione e leggendo i “segni dei tempi” della crisi ecologica, nel 1989 il Patriarca Ecumenico Dimitrios ha ampliato il simbolismo della giornata affinché fosse anche una giornata di preghiera per il creato nella Chiesa ortodossa, una giornata per offrire “preghiere e suppliche al Creatore di tutto, sia come ringraziamento per il grande dono della Creazione, sia come suppliche per la sua protezione e salvezza”. Per scopi pastorali e pratici, alcune chiese ortodosse lo hanno spostato alla prima domenica di settembre, anziché fissare la data al 1° settembre.

Nel 2015 Papa Francesco ha seguito l’esempio e ha istituito per il 1° settembre per la Chiesa cattolica la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura della Creazione. E qualche tempo prima, ispirandosi anche alla celebrazione ortodossa, il Consiglio Ecumenico delle Chiese aveva esteso da quel giorno fino al 4 ottobre (festa di San Francesco, patrono dell’ecologia), il  “Tempo del Creato” della durata di un mese, che tutte le principali denominazioni cristiane si sono poi riunite per celebrare insieme.

IL RICCO SIMBOLISMO DELLA FESTA

Per cominciare, vale la pena notare come la Festa della Creazione sia molto più ampia e profonda della Giornata della Terra o della Giornata dell’Ambiente. Non solo per la centralità che Dio ha nella festa, ma anche perché celebriamo la Creazione in generale. Sia la Terra che le stelle. Sia l’ecologia che l’astronomia. Sia la rete della vita della Terra che la rete della materia del cosmo.

Inoltre, quando celebriamo la Festa della Creazione (e la stagione più ampia che ne deriva), celebriamo due significati distinti della parola “Creazione”: l’evento (aka Big Bang) e il frutto dell’evento (aka cosmo). Come ha spiegato recentemente Papa Francesco: “La creazione si riferisce sia all’atto misterioso e magnifico di Dio di creare questo maestoso e bellissimo pianeta e l’universo dal nulla, sia al risultato continuo di quell’atto, che sperimentiamo come un dono inesauribile”.

Earth from Apollo 11. Credit: NASA.

Nella Festa della Creazione celebriamo sia il mistero del comando amorevole di Dio “Sia la luce” (Gen 1,3), sia il cosmo risultante che Dio ha trovato “molto buono” (Gen 1,31). Osserviamo sia la commemorazione antica (della tarda antichità) delle parole sacre “Sia la luce” sia la commemorazione più recente (del 1989) dell’opera sacra che è “molto buona” e deve essere protetta.

Il secondo significato, la celebrazione del mondo naturale che Dio ci ha donato, è ciò che molti (la maggior parte?) cristiani fanno implicitamente quando partecipano alla festa. Comprensibilmente, poiché la nostra fragile Terra è così messa in pericolo dagli abusi umani.

Tuttavia, dobbiamo anche essere intenzionali nel celebrare anche il suo significato primo. Il 1° settembre è una festa per celebrare il grande mistero che Dio è Creatore e non solo Redentore. Il 1° settembre è una festa per celebrare l’amorevole decisione di Dio di creare l’universo. Il 1° settembre è una festa per celebrare il primo evento della storia cosmica, la creazione stessa del tempo e della materia.

Grazie a sconvolgenti scoperte scientifiche oggi sappiamo che la creazione dell’universo non ebbe inizio 7500 anni fa (ovvero il 1° settembre del 5509 a.C.), bensì con il famoso Big Bang circa 13,8 miliardi di anni fa. Anche se la scala temporale è ora molto diversa, la scienza ha affermato la visione biblica di vecchia data secondo cui il cosmo ha avuto un inizio. [3] 

“The Pillars of Creation” by James Webb Space Telescope. Credit: NASA, ESA, CSA, STScI.

L’antico simbolismo del 1° settembre come “inizio” è più valido ed evocativo che mai al giorno d’oggi. E le parole “Sia la luce” sono in realtà molto appropriate per riflettere su quella misteriosa grande esplosione conosciuta come Big Bang.

Allo stesso modo in cui le feste di Natale e Pasqua commemorano i grandi eventi e i grandi misteri dell’Incarnazione e della Redenzione, la Festa della Creazione commemora il grande evento e il grande mistero della Creazione. Questi tre misteri – Creazione, Incarnazione e Redenzione – sono i fondamenti stessi della nostra fede. Eppure, la Creazione è quella trascurata, come ha sottolineato Benedetto XVI. [4] La Festa del Creato (e la stagione in generale) sta aiutando a porre rimedio a questo.

Preghiamo affinché la Festa della Creazione possa riempire i nostri cuori di traboccante gratitudine e lode al nostro amato Creatore, il Dio Uno e Trino. Che possiamo unirci a San Francesco nel cantare “Laudato Si’!” per e con Fratello Sole, Sorella Luna, Sorelle Stelle e oltre.

E preghiamo affinché la Festa della Creazione (e il seguente Tempo della Creazione) possano approfondire il nostro stupore e la nostra meraviglia nei confronti del mondo naturale, rivitalizzando al contempo il nostro impegno per fermare la profanazione in corso. Affinché possiamo unirci a San Francesco nel guarire la nostra cara sorella, Madre Terra, e tutte le sue creature.

[1] Anche il calendario ebraico segue, ancora oggi, il sistema biblico dell‘Anno Mundi, celebrando anche il Capodanno – la festa di Rosh Hashanah – a settembre (ma in una data mobile anziché fissata al 1° settembre).

[2] Iniziare l’anno liturgico con il Giorno della Creazione ha un simbolismo interessante: la creazione è il primo passo della storia della salvezza, il prerequisito per il resto delle azioni di Dio che seguiranno. Vale la pena notare che nella tradizione ortodossa, oltre a segnare il Giorno del Creato, il 1° settembre segna anche l’inizio del ministero pubblico di Cristo ed è conosciuta come Festa dell’Indizione (poiché segnava l’inizio del calendario civile dell’Impero Bizantino e della riscossione dei tributi).

[3] Se l’universo avesse avuto un inizio originariamente non era chiaro e per lungo tempo fu oggetto di accesi dibattiti negli ambienti scientifici. Come disse una volta il famoso astronomo della NASA Robert Jastrow, gli scienziati “hanno dimostrato, con i loro metodi, che il mondo ebbe inizio all’improvviso con un atto creativo al quale si possono far risalire i semi di ogni stella, ogni pianeta, ogni essere vivente nel cosmo e sulla terra. E hanno scoperto che tutto ciò è avvenuto come prodotto di forze che non possono sperare di scoprire”. È interessante notare che il “padre della teoria del Big Bang” era un prete e scienziato cattolico belga, Georges Lemaître.

[4] Papa Benedetto XVI ha detto: “Negli ultimi decenni, la dottrina della Creazione era quasi scomparsa in teologia, era quasi impercettibile. Ora ci accorgiamo dei danni che ne derivano. Il Redentore è il Creatore e se noi non annunciamo Dio in questa sua totale grandezza – di Creatore e di Redentore – togliamo valore anche alla Redenzione.”