Sabato 17 settembre, festa di Santa Ildegarda di Bingen, il Centro Loyola di Fede e Cultura, collegato alla Pontificia Università Cattolica di Rio (PUC-Rio), ha accolto leader e membri delle comunità cattoliche ed evangeliche per vivere e celebrare insieme un Ritiro per il Tempo  del Creato.

In comunione con la famiglia ecumenica globale che celebra ogni anno il #TempoDelCreato per pregare e agire per la nostra casa comune, i partecipanti sono stati invitati ad ascoltare il grido della creazione, ascoltare il canto della creazione e ascoltare la chiamata della creazione. Il ritiro è stato organizzato e promosso dal Centro Loyola, dal Movimento Laudato Si’, dal gruppo “Fede nel clima” dell’Istituto di Studi Religiosi (ISER),dalla Comunità Mondiale per la Meditazione Cristiana (WCCM), dal Seeds of Democracy e dal PUC- Pastorale Universitaria Anchieta di Rio. Ha inoltre contato sulla presenza di rappresentanti dell’Orto comunitario Maria Angu della favela di Kelson (baraccopoli) nel complesso di Maré, e della Pastorale dell’Ecologia Integrale a Rio de Janeiro, collegata alla Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile.

Da sinistra a destra: Priscilla dos Reis Ribeiro, Sharah Luciano, Walmyr Junior, Eliane Santos.

Per ascoltare il grido del creato la giornata è iniziata con un ‘panel’ in cui i partecipanti hanno potuto ascoltare tre leader sul tema “Le Voci Silenziose Del Creato”. Mediato da Sharah Luciano, assistente di “Faith in the Climate”, il panel ha visto la partecipazione di Priscilla dos Reis Ribeiro, esperta indigena e teologa protestante, membro di Seeds of Democracy e ha portato la prospettiva delle voci dei popoli indigeni sulla base della propria esperienza e cosmologia. Walmyr Junior, storico e creatore dell’orto comunitario Maria Angu, ha portato la voce delle favelas di Rio de Janeiro e la questione del razzismo ambientale. Eliane Santos, studentessa di biologia al PUC-Rio, ha evidenziato l’importanza dell’attivismo per il clima con esempi concreti di azioni nella città di Rio.

Per esercitarsi nell’ascolto del canto della creazione,i partecipanti sono stati guidati da Cristiana Coimbra, membro del WCCM, in un momento di meditazione attraverso la pratica della ripetizione di una parola sacra. Il momento è stato magnificamente condotto da lei, insieme al contributo musicale del marito, Fabio Almeida, con i canti di Taizé.

A pranzo tutti sono stati invitati a contemplare il cibo ispirato a Santa Ildegarda di Bingen, la Dottoressa della Chiesa che ci insegna che per avere una sana vita spirituale e fisica, in equilibrio tra corpo e anima, è importante seguire una dieta ricca di cereali integrali, molta verdura e frutta e poca carne. Il pranzo includeva scelte vegetariane e vegane, tra cui polpette di ceci, gnocchi di manioca e patate dolci, salsa rossa con proteine ​​di soia e salsa bianca con zucchine. L’intera giornata è stata trascorsa senza l’utilizzo di usa e getta e tutti sono stati invitati a lavare i propri piatti e stoviglie.

Elaine Maria, Animatrice Laudato Si’ e coordinatrice del Loyola Center; Isabel Pereira, coordinatrice di “La fede nel clima”; Cristiana Coimbra, Animatrice Laudato Si’ e membro WCCM; e Suzana Moreira, Animatrice Laudato Si’ e Coordinatrice dei Programmi di Eco-Conversione per il Movimento Laudato Si’.

Nel pomeriggio un momento di danze in cerchio e contemplazione nel giardino del Centro Loyola sono state attivate delle dinamiche per risvegliare l’ascolto attivo del canto del creato. Per ascoltare il richiamo del creato, c’è stato un momento per condividere le azioni concrete per la crescita dell’Orto Comunitario Maria Angu, oltre ai suggerimenti per le azioni individuali che ogni persona può compiere secondo la Guida “La fede nel clima” sviluppato da ISER. Altre idee di impegni individuali per la cura del creato sono state condivise da Suzana Moreira che ha spiegato i diversi modi di agire e impegnarsi con il Movimento Laudato Si’. Ad ogni partecipante è stata poi regalata una piantina con un nastro di raso dove scrivere i propri impegni concreti a seguito di questa giornata di ritiro. Il nastro è stato poi legato attorno alla piantina e questo ha ricordato anche il simbolo del Tempo del Creato: il roveto ardente.

La giornata si è conclusa con un momento di preghiera costruito collettivamente da ciascuno e da tutti, ispirato dalla visione indigena della sacralità dei quattro elementi e dei quattro punti cardinali. I partecipanti sono stati divisi in quattro gruppi ognuno dei quali rappresentava uno degli elementi e posizionati secondo i punti cardinali: nord-terra, sud-acqua, est-vento e ovest-fuoco. Il momento è iniziato con l’ascolto di parole ancestrali indigene sul significato sacro del collegamento ai quattro punti cardinali, mentre i partecipanti hanno allestito un altare circolare sul pavimento con le piantine e i loro impegni per la cura della casa comune. Poi c’è stato un momento di ascolto della Parola con un estratto da Es 3,1-12, seguito dalla presentazione di ogni gruppo con espressioni corporee dell’elemento che rappresentavano. Il momento si è concluso con un mantra e movimenti del corpo che dicevano “la terra è il mio corpo, l’acqua è il mio sangue, l’aria è il mio respiro e il fuoco è il mio spirito”.

È stata una giornata ricchissima, di incontro contemplativo e comunitario, denso di condivisione e approfondimento della fede in comunione con la famiglia ecumenica in questo particolarissimo Tempo di Preghiera e di azione per la nostra casa comune.

Guarda qui la registrazione video della mattinata del ritiro, incluso il ‘panel’ sulle voci silenziate del creato (in portoghese).