
(Giotto, Nozze di Cana, Cappella degli Scrovegni, Padova, 1305)
Domenica 19 gennaio 2025
II DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Commento al Vangelo della domenica
Gv 2,1-11
Il nostro cammino sui passi del vangelo questa domenica ci presenta la famosa scena delle nozze di Cana. Oggi vediamo dove sta di casa Gesù. Questo brano nel vangelo di Giovanni si trova dopo che i discepoli hanno chiesto “dove abiti”? E proseguirà con l’entrata nel tempio con una frusta. Dio ce lo aspettiamo in un tempio, e invece lo ritroviamo in una festa. Sin dai primi passaggi del vangelo di Giovanni, Gesù ci stupisce! Pure con seicento litri di vino buono!
L’inizio del vangelo di Giovanni è strano. Con tutti i problemi che ci sono nel mondo, Gesù si occupa di vino? Essendo il principio dei segni, anche gli altri vanno letti in base a questo. Noi siamo abituati a vedere Dio della legge, del castigo, del giudizio. È scandaloso che Gesù si presenti aggiungendo vino buono! Dove abita Dio? Abita solo nei precetti, o abita nella quotidianità, nella bellezza delle relazioni, nell’amicizia? Gesù si presenta così.
Il brano di oggi inizia come sempre con l’espressione “In quel tempo”, ma nel testo di Giovanni riferisce “al terzo giorno”, cioè dopo che i discepoli avevano chiesto “dove abiti”, dandoci già un riferimento temporale importante. Il terzo giorno è il giorno definitivo, la resurrezione. Quella domanda nasceva, a sua volta, in un “terzo giorno” della settimana inaugurale del racconto giovanneo, quindi l’evangelista vuole dirci che siamo al sesto giorno, il giorno in cui fu creato l’uomo, il compimento del Creato, il giorno che prepara al riposo. Infatti la scena presenta, come alla fine delle Scritture, una scena nuziale. L’antico testamento si chiudeva infatti con il Cantico dei Cantici.
La madre di Gesù è lì. Sono lì le giare di pietra. Gesù la chiama “donna”, è la sposa che ama Dio. Viene a mancare il vino. Un segno preciso: mentre pane e olio sono fondamentali per nutrirsi, il vino è un di più. Ma qualcosa indispensabile per essere umani, per rallegrare il cuore: se ci limitiamo solo a mangiare e bere, siamo delle bestie! L’uomo invece vive per gioire. Viene a mancare il vino, una esperienza che spesso ci capita di provare: magari abbiamo abbondanza di cibo, di lavoro, di servizi, di benessere, ma ci manca la gioia, l’amore, un senso di vita. La vita, ripiegata sul bisogno di cercare “pane e olio” perde la sua dimensione di festa, la relazione con gli altri.
Ad accorgersene è Maria. “Non hanno vino”: la funzione di Maria è rappresentare l’umanità in rapporto con Dio, colei che accoglie e dialoga. Qui a Cana, come sotto i piedi della croce. Gesù non la chiama “mamma”, ma donna. Non è un tono dispregiativo, tutt’altro, anzi ha un significato profondo: Maria è madre, ed è anche “donna”, è sposa, è alleata. Anche l’espressione “che vuoi da me?” indica, nel linguaggio diplomatico delle alleanze dell’epoca, l’espressione “che a me e a te”, usata durante le controversie per ribadire i doveri reciproci dell’alleanza. Se non c’è gioia, che manchi il vino, questo ti importa, perché sei un mio alleato!
La madre e le giare “erano lì”, c’è una similitudine tra sorella acqua e Maria, come ci piace sempre notare nel Cantico delle Creature, dove Francesco definisce l’acqua “molto utile, umile, preziosa e casta”, con quattro aggettivi che raffigurano la Vergine. Le giare sono sei, il numero dell’uomo, il sesto giorno in cui fu creato, e quello che avverrà in queste nozze è la creazione dell’uomo nuovo. L’acqua è elemento primordiale della creazione. Sono di pietra, un richiamo alle tavole della legge scolpite sulla pietra. Si parla di purificazione dei giudei, di riti, di pratiche della legge. Ma le giare erano vuote: non aveva senso vivere!
Gesù ordina di riempirle. Quante volte la nostra vita è tutta in ordine, negli obblighi, anche nella nostra comprensione di essere creature, nei precetti, ma poi ci accorgiamo che questa stessa vita è vuota. Solo Cristo può riempire di senso tutto questo ordine! L’acqua è il desiderio dell’uomo, Gesù ci chiede di usare l’acqua per riempire la vita, riempirla di desiderio. È l’acqua che diventa vino bello! Invece noi, spesso, siamo bravi a tramutare il vino del vangelo in acqua, ad “annacquarlo”, a raccontare solo i precetti, la tristezza!
Il maestro di tavola è l’intenditore, il maestro della legge, il teologo, e nel racconto compare prima dello sposo. Lo sposo di fatto è Gesù, colui con cui dialoga il sommelier. Il maestro della legge non sa da dove viene questo vino nuovo, perché non lo produce lui. Questa nuova teologia portata da Cristo la capisce solo chi la vive, chi ne fa esperienza, anche nell’umiltà della vita quotidiana. Infatti i servi “conoscevano bene” da dove venisse! Di solito prima si serve il vino buono. Nella nostra vita, spesso, prima viviamo il vino bello, nella giovane età, nel principio dei nostri rapporti umani, nel nostro lavoro, nelle nostre passioni. E invece, con Cristo, cambia il paradigma. Questo è il principio dei segni. Non è solo un “miracolo”, ma un segno, qualcosa di misterioso da comprendere a fondo.
Come dice San Francesco, “Noi siamo i giullari del Signore, e la ricompensa che desideriamo da voi è questa: che viviate nella vera penitenza ». E aggiunse: « Cosa sono i servi di Dio, se non i suoi giullari che devono commuovere il cuore degli uomini ed elevarlo alla gioia spirituale? ». Diceva questo riferendosi specialmente ai frati minori, che sono stati inviati al popolo per salvarlo” (Leggenda perugina n. 43).
Le giare sono sei. Seicento litri di vino! Pensate a quanta abbondanza di amore ci attende, se solo scegliamo di attingere da queste giare.
Vi auguriamo di cuore una buona domenica!
Laudato si’!






Grazie Antonio per questa riflessione, un po’ diversa dal solito. Siamo abituati a sentirla nei matrimoni. Non avevo mai fatto caso al parallelo con la Creazione, il sesto giorno, il rapporto con la legge. Abbiamo sempre tanto da imparare dal vangelo.
Grazie Fabio, la Parola di Dio ha una grande ricchezza che va solo scoperta e vissuta! Buona domenica
Quanto è vero questo vangelo. Nella vita, spesso ci permettiamo il vino buono, e poi quando un percorso si consolida (nella famiglia, nelle amicizie, nel lavoro) poi la noia della quotidianità porta il vino meno buono. Gesù sembra dirci qualcosa di diverso, sembra darci una speranza nuova. Buona domenica a tutti voi
Grazie Marco, Gesù è la novità che dona freschezza alla nostra vita. Buona domenica
Spesso non ci pensiamo, ma le cose più “inutili” sono quelle più importanti. Niente è più essenziale del superfluo, diceva qualcuno! Grazie Antonio caro. Buona domenica
Gesù ci ricorda le cose essenziali, che spesso non lo sono per noi. Grazie Roberta
La madre, le giare e l’acqua stanno già lì. A volte pensiamo che per cambiare il mondo ci voglia chissà quale miracolo, e invece è tutto a portata di mano. È curioso come l’idea di migliorare la festa non sia venuta a Gesù, ma a questa “donna”. Se ci prendessimo conto del potere della preghiera, veramente potremmo cambiare il mondo
È tutto vicino a noi! Grazie Nicola, buona domenica!!
Grazie caro Antonio, bella riflessione che racconta di un passo che tutti conosciamo, ma da una prospettiva un po’ inconsueta. San Francesco insegna sempre l’arte della gioia. Laudato sii mio Signore
Grazie fra Alberto, il vino è la gioia delle nostre relazioni umane. Non viviamo senza gioia! Buona domenica
L’acqua diventa vino. Sempre bello vedere il legame tra sorella acqua e Maria, nel Cantico delle Creature. Grazie Antonio. Buona domenica
Grazie Raffaella. Maria è sempre l’esempio perfetto per tutti noi. Buona domenica
Dio è Amore. Nelle nozze di Cana il vino è il simbolo della gioia, la rinascita dell’uomo nuovo. La creazione di un mondo migliore
Grazie Luigi. La creazione nella gioia, che bellezza. Buona domenica
Grazie per questa riflessione così profonda. Mi ha colpito l’immagine delle giare vuote che Gesù riempie di senso e gioia. Spesso anche noi ci sentiamo vuoti, ma il Vangelo ci invita a lasciarci trasformare, a vedere che c’è sempre un vino nuovo pronto per noi. Buona domenica a tutti!
Le giare di pietra rappresentano noi che possiamo essere vuoti, anche se pieni della legge, scritta su tavole di pietra. Tutto ciò che impariamo, anche a messa, va soprattutto vissuto nelle mani di Gesù. Grazie Loris, buona domenica
Antonio, ti ringrazio per questa ricca e interessante riflessione.
Buona giornata 🙏
Buona domenica Elvira!
Bello il confronto tra Maria e l’acqua Grazie!
Maria è l’esempio supremo di umanità. Buona domenica
“Hai trasformato la nostra acqua in vino buono”
Buona domenica Filippo caro!
Il vino buono dato in principio sono le apparenze, le belle figure da farsi agli occhi degli altri, il mostrare il lato positivo che dovrebbe metterci al riparo dal venire esclusi. Ma che di fatto ci occlude la possibilità di fare festa insieme nel quotidiano così com’ e’ così come siamo, perché intenti a gestire in proprio i nostri e altrui lati oscuri. Si resta infatti sotto l’ombra della diffidenza del pensare: si si vedrai alla fine come va a finire, e piu o meno inconsciamente si chiede il passaporto a chi deve entrare nel nostro raggio d’azione esclusivo piuttosto che inclusivo. Ecco questo vangelo si potrebbe intitolarlo il vangelo dell’inclusione dove la festa e davvero per tutti. E il canto del magnificat che si dipana nel quotidiano, e il canto che esulta nell’esaltare le meraviglie del Signore che manifesta la sua Gloria a partire dai piu poveri ed esclusi. E’ un canto di natale, una ninna nanna che la Madre canta ai suoi Figli, specialmente a chi piu e tentato di sentirsi orfano di Padre e Madre e di senso dei suoi giorni, dove piu che vivere si muore. Canto indispensabile da imparare a memoria per chi vuole vivere veramente da figlio da fratello, si che giunga nel presente di ogni momento l’ora del Signore nel cuore di chi non sente di appartenere ad alcuno, che non ha talenti per comprarsi un posto nel paese dei balocchi delle apparenze tutt’altro che gratuite. Si perché di gratuito c’è soltanto l’Amore e questo condiviso.
Grazie Marco, questo il rischio delle apparenze. Ma Gesù conosce i segreti del nostro cuore. Buona domenica
Queste parole sono un invito alla gioia,ad essere giullare di Dio anche se ti sembra di vivere un tempo tenebroso.Gesù ha iniziato con un banchetto di nozze, eppure anche allora erano tempi molto difficili.Grazie Antonio e tanti auguri per un presto ritorno a casa.
Grazie Giuseppa cara, Gesù ci insegna l’importanza della gioia. Cerchiamo di essere i suoi giullari! Buona domenica
Mi colpisce molto il discorso del pieno e del vuoto….le giare sono vuote è sicuramente una mancanza,che però può essere anche interpretato come un atteggiamento di attesa, di richiesta,di desiderio di un contenuto nuovo da mettere nella propria vita. Solo se scopre di essere vuoti, non condizionati, aperti allo sconosciuto,alla novita’ si può essere riempiti dalla gioia ,dalla voglia di vivere,di essere pienamente donna e uomo, accettando anche, umilmente, che questo “riempimento” arrivi dal di fuori di noi stessi, che può essere un avvenimento imprevisto,la parola di un amico,la bellezza di un panorama e anche, perché no il gustare un buon vino perché si gusta insieme una bella amicizia.
Grazie Rosaria carissima, come ci insegna Francesco nel Cantico, se viviamo “cum grande humiliate” possiamo riconoscere il vuoto dentro di noi, e poterlo riempire di senso. Buona domenica!!
Grazie Antonio…
Non vi preoccupate di quello che mangerete di quello che vestirete…importante è la gioia…il desiderio di Amore…il senso bello della vita…che è nella quotidianità…e Gesù è lì con noi…insieme a Maria che con il cuore desidera il Bene. Rimanere accesi nella Gioia!…sceglierla ogni giorno.
Buona Domenica Laudato Si’
Verissimo Daniela, il vero cibo è vestito di cui abbiamo bisogno è la gioia. Il resto, senza gioia, non ha gusto. Buona domenica!
Grazie Antonio per questi “doni” che accompagnano la settimana❤️
Buona domenica Donatina
Ls Weil, in un articolo di riflessioni sui figli di Noè, parla di questo vino che Gesù ci offre.
Se ai sacerdoti di Israele, durante la funzione, era proibito il vino, Gesù invece dall’inizio alla fine della sua vita pubblica beve con i suoi e si paragona al ceppo della vite, in cui secondo i Greci aveva residenza Dioniso [perché l’etiope che incontra Filippo non ha alcun dubbio e si converte? Perché in Etiopia si adoravano Zeus e Dioniso, e l’eunuco vede Dioniso nel Cristo]
Il suo primo miracolo è trasformare l’acqua in vino, l’ultimo è trasformare il vino in sangue di Dio.
Grazie Tommaso, Gesù attraverso il vino ci racconta una grandissima novità. Sta a noi lasciarci conquistare, come l’eunuco. Buona domenica
Bella la similitudine di Maria raffigurata con i quattro aggettivi che caratterizzano l’acqua nel Cantico delle creature: “molto utile, umile, preziosa e casta”. ÉE’ come dire che da lei uscira’ l’uomo nuovo, la gioia del vino nuovo.
Come l’acqua, e come Maria, ognuno di noi deve essere utile, umile, prezioso e casto… Buona domenica Gioacchino
Grazie Antonio per le tue confortanti parole che sono concime per la nostra fede e per il nostro agire quotidiano.
Buona domenica Maria Angela cara!
Questo brano del Vangelo mi ha sempre colpito quando Gesu
chiama Sua Madre donna, peroanche Lui non puo` fare a meno di fare quello che gli dice la mamma.Maria intercedi per noi.
Cosi l’acqua, elemento del creato si trasforma in vino, anche qui il Signore fa capire la creazione.
Concedetemi una battuta che mi racconto’ il mio parroco con un sorriso riguardo a questa lettura “Uno che trasforma l’acqua in vino non puo’ avere solo 12 apostoli”.
Laudato si’.
Fate quello che vi dirà. Sembra che Maria lo dica oggi a ognuno di noi… Buona domenica Luca caro!
Bellissima questa pagina del Vangelo che mi riscalda il cuore per il rapporto di famiglia che Gesu’ ha con i suoi discepoli. Maria chiamata donna( madre) mi ha riportato ai momenti conviviali con la mia famiglia dove io attenta a soddisfare le necessita’ dei commensali sono preceduta da mio figlio che mi suggerisce cosa manca e provvede di persona. E’ un rapporto di intenti sottile ma profondo che puo’ accompagnare una madre nei viaggi piu’ dolorosi.
Grazie Maria, veramente bello questo tratto familiare del racconto. Buona domenica in famiglia!
Buon sabato grazie per la profonda e vera riflessione non sempre è spiegato tutto tutto.
Qui vi è tutta la Verità quella che io sempre cerco grazie.
Buona domenica Susanna
Il miracolo dell’acqua diventata vino per azione di Cristo, é anche il simbolo dell’uomo che per Cristo, da individuo, diviene persona. Il concetto di prtsona è stato evidenziato e diffuso dal Cristianesimo. Se oggi vediamo tanti casi di lesione contro la persona umana ciò è segno che non è stato colto in profondità il messaggio di Cristo ma solo in seperficie o addirittura manca. Noi cristiani non guardiamo né imitiamo altro che non è cristiano, ma guardiamo ai tesori della tradizione più eloquente cristiana.
A volte, proprio per questo, gli esseri umani sono le creature meno “umane” sulla terra. Preghiamo per una umanità migliore, guardando a Cristo. Buona domenica Michele
Bello pensarci come giullari di Dio portare la speranza e la gioia. Lui ci chiama sempre a noi dire Eccomi.
Ogni francescano, e più in generale ogni cristiano, dovrebbe essere un giullare per Dio. Buona domenica nella gioia, Graziano!
L’amore di Cristo rende possibile il cambiamento di noi stessi. Da semplice bevanda come l’acqua a bevanda di festa come vino buono, portatori di gioia e di speranza.
Grazie Andrea, Cristo ci chiede di cambiare la nostra vita in gioia. Buona domenica!
Il bello e’ che poi, per lavarsi dovranno usare il vino. Allora la storia dei miracoli inizia con un pranzo e finisce con l’ultima cena. Ma qui il vino e’ il sangue di Cristo. Infatti per essere purificati abbiamo bisogno di lavarci nel sangue dell’ agnello. Ecco che il vino diventa il sangue dell’ agnello.
Grazie Mario, un vino di gioia che ci aiuta a purificarci. Meravigliosa lettura del segno di oggi. Buon cammino
Grazie Antonio.
A me piace di più però quella versione che dice che in quelle giare c’èra dell’ acqua sporca usata per le abluzioni, simbolo dei nostri peccati. Gesù fa aggiungere dell’altra acqua pulita, pura e preziosa ( la Chiesa, Maria ) e trasforma il tutto in vino (la gioia della resurrezione).
Buona serata
Grazie Simone, una interessante chiave di lettura. Buon cammino!
Grazie Antonio di questa profonda riflessione. Dio ci chiama ad una vita piena, completa, nella gioia, tiene conto di tutti gli aspetti umani, è uomo con noi uomini, è bellissimo. Ci chiede solo di accogliere il suo amore per trasformaci in amore. Buona domenica nella pienezza!
Grazie Alessandra, verissimo. Ci chiede amore per trasformarsi amore, in questo il dono dell’acqua di oggi. Buon cammino!
Oggi è la festa della Madonna della Provvidenza, proprio perché Maria si è fatta Mediatrice della Provvidenza divina, come mostrato in questo episodio Evangelico, in questo primo segno, giustamente indicato da Giovanni e sottolineato da te, così importante, simbolico e reale insieme.
Maria rappresenta per tutti noi la Provvidenza, perché esempio di umanità. Grazie mille Caterina per la tua preghiera, che è consolazione. Buon cammino!
Grazie Antonio, veramente arricchente commento che mi ha permesso di leggere il brano con occhi nuovi. Intanto la similitudine tra Maria e sorella acqua, il vuoto della vita da riempire con il vino della gioia.
Poi pensarmi un giullare di Dio e’ veramente una sfida. Grazie
Buona domenica
Che bello Daniela, la Parola può sempre suscitare uno sguardo nuovo. Buon cammino!
Questa spiegazione così bella e minuziosa ha riletto tutto il Vangelo un bel percorso ci ha detto che Gesù è sempre presente nella quotadiniata’ e in ogni situazione Laudato si’ santa giornata
Grazie Enza, facciamo tesoro delle parole del Vangelo, buon cammino!
Desideravo condividere con voi un commento preso dal libro di preghiere del movimento “Laudato Sì” riferito appunto al 2^ mistero luminoso.
“L’acqua che viene trasformata in vino è un simbolo del lavoro congiunto di Dio e dell’essere umano. Il vino è il distillato dell’acqua, della terra, dell’uva… dei prodotti naturali che Dio ci dà e della creatività dell’essere umano.
Anche questa è dono di Dio che ricrea la creatura e la mette al servizio degli esseri umani quando Lo obbediscono. Intelligenza e disponibilità a lavorare nel mondo e per il mondo, intelligenza e volontà di fare la volontà di Dio”.
(Laudato sii PRAYER BOOK).
Vi auguro una aerena domenica benedetta dal Signore e possa Dio Padre donarci la grazia di invocare sempre Maria Santissima nella nostra vita, affinché possa intercedere per noi presso Gesù.
Solo Lui dona la gioia nella vita e nelle relazioni, senza dimenticare poi di ringraziare Dio per averci donato tanta grazia.
Grazie per questo spazio 🙌🏻🕊️🏺
Grazie Vincenza, Dio chiede sempre la collaborazione dell’uomo per compiere la sua missione di salvezza. Questo porta ogni giorno alla gioia vera. Buon cammino
Un tratto iconico è quello ke c aspetta oggi al valico della settimana…la magia e l’abbondanza sono le parole chiave, quelle ke fanno rimanere tutti contenti e speranzosi! Il Vangelo nella vita è questo, magia e speranza, cronaca del cammino di Gesù e di ognuno di noi, esempio e guida x il quotidiano vivere. Se ascoltiamo Gesù e siamo in linea e in sintonia anke con ki ce lo racconta e spiega, allora il miracolo è servito! Facciamo tesoro sempr più dell’esperienza della domenica, possibilmente aumentando pure le occasioni durante la settimana; i benefici saranno tanti e ben visibili sia x noi ke x ki ci sta vicino e davanti! Buona domenica
Verissimo Marco, moltiplichiamo le opportunità di riflessione e di consapevolezza sulla parola di Dio. Le nostre relazioni possono solo migliorare. Buon cammino
L’abbondanza della ricompensa del Signore, di cui parla Antonio, la viviamo ogni giorno.
Voglio raccontarvi due delle vicende che mi sono capitate ieri. Premetto che sono di Verona.
1) Sono stato a Bologna per l’incontro di inizio anno dell’Assemblea dei soci di un’associazione laica a cui aderisco da due anni circa! Temevo di non trovare il tempo di poter partecipare alla messa quotidiana perché, tra viaggi in treno e tempi di discussione, non riuscivo a trovare modo di “incasellare” la celebrazione eucaristica da qualche parte. Per di più, non conoscevo (e non conosco tuttora) gli orari delle messe di ciascuna chiesa di Bologna. Quindi, figuriamoci!!!
L’incontro (iniziato alle 10:00) finisce alle 16:00. Ho appena il tempo di recarmi alla stazione centrale e si fanno le 16:30. Il mio treno per Verona parte alle 18:10.
Ditemi voi se esiste in giro un parroco che celebri la messa alle 17:00. E’ pressoché impossibile trovarlo, come un ago nel pagliaio, anche a Bologna dove di chiese ce ne sono tante!
Mi sono rassegnato. Ho ancora un’ora e quaranta minuti da attendere a Bologna, perciò decido di dirigermi verso la chiesa di San Francesco per recitare, almeno, i vespri (da solo o in compagnia). Imbocco una via secondaria (per puro caso) e non la via principale (che sono solito percorrere quando vengo a Bologna), ed ecco che sulla destra vedo una chiesa aperta che mi stimola a visitarla! E’ la chiesa di Santa Maria della Pioggia. Sono le 17.00 in punto (non ci avevo neppure fatto caso)! Decido di “gettare le reti a destra” e di entrare dentro! La messa è appena iniziata! Qualcuno mi stava aspettando, aveva già preparato il banchetto per me.
Finita la messa, ho appena il tempo di tornare alla stazione per prendere il mio treno per Verona.
Sono tornato a rileggere la parola di Dio del giorno che diceva: “Accostiamoci, dunque, con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno!” (Ebrei 4, 16).
2) Sempre a Bologna, mentre ero alla stazione centrale per fare i biglietti, un ragazzo giovane, di carnagione scura, si avvicina a me per chiedermi qualche moneta. Gli dò 1 euro, mi ringrazia. Poi me ne vado in centro verso la chiesa di San Francesco…e succede quello che già vi ho raccontato in precedenza.
Durante l’offertorio della messa in Santa Maria della Pioggia lascio un euro come contributo.
Un euro al ragazzo, un euro alla Chiesa. Tutto avviene nella più totale inconsapevolezza e spontaneità delle azioni, senza fare calcoli di alcun genere. Nemmeno immaginavo quello che avrei letto il giorno successivo (cioè stamattina) nella Bibbia.
Oggi, infatti, quando apro la Bibbia, leggo la prima lettura dell’Ufficio delle Letture (Deuteronomio 1, 17) che dice: “Nei vostri giudizi non avrete riguardi personali, darete ascolto al piccolo come al grande”. Il tema è quello dell’imparzialità con cui i nuovi giudici eletti da Mosè dovranno ascoltare il popolo di Dio.
Neanche a farlo apposta! Ho prestato la stessa attenzione (E LA STESSA MONETA!!!) alle due facce (il popolo di Dio e il clero) della medesima medaglia (la Chiesa), nello stesso momento in cui DIO ha parlato (anzi, ANTICIPANDOLO!). Il piccolo era il povero che ho incontrato lungo il cammino, il grande è la parrocchia che mi ha accolto tra le sue braccia. Neanche avessi donato due euro all’uno e 50 centesimi all’altra (o viceversa)!!!
Che dire? Forse che sono un buon giudice e che merito di essere eletto tra i migliori??? Tutt’altro!
Penso che (come ha già detto Antonio) ogni giorno PER TUTTI esista il rischio che la parola di Dio possa “rimanere acqua” anziché trasformarsi in vino… Da chi dipende? Da noi, da Dio o da Maria? Questo non lo so. Ma credo che già il fatto di non credere sia di per sé una condanna (Giovanni 3, 18)
Grazie per questa condivisione Pieralfonso. Molte volte nei piccoli segni quotidiani possiamo rileggere la bellezza del Vangelo. Buon cammino!
Il vuoto che c’è in noi.puo riempirlo solo il grande amore di Gesù e l’acqua ci purifica e ci porta a vivere pienamente nella carità che dona gioia, condivisione e pace
Grazie Cristiana, solo Cristo può riempire di senso questo vuoto. Buon cammino!
Grazie per la possibilità di dire il nostro pensiero.
Grazie Antonio, è bello vedere in questo Vangelo come siamo chiamati ogni giorno a celebrare tutto il creato che ci circonda e che ci è dato da scoprire. Celebrare queste cose semplici di ogni giorno, come i piccoli gesti d’amore. È la festa del matrimonio tra Dio e la sua Chiesa.
La figura veramente protagonista e’ la Mamma di Gesù. Lei impartecipa alla festa. Osserva. VIENE A MANCARE IL VINO. L’ ingrediente che da piu gusto
e vivacita’ al banchetto. Nessuno se ne e’ accorto.Neppure Gesù .Lei, una donna sollecita il figlio ad intervenire… x colmare la mancanza, ma Lui le domanda cosa Lei desiderasse dover fare. La Madre porta la Sua attenzione su un bisogno reale di quella umanità in festa. E Gesù provvede compiendo il miracolo il Trascendente si porta dentro l’ immanente. Gesù non si scandalizza e adempie al desiderio di Sua Madre. Maria e’ la Via per condurre al Figlio.Lei amorevole e attenta alle nostre povere umanita sollecita e muove al miracolo che consiste nel favorire l’ incontro dello sguardo di Dio con quello dell’ uomo . Unisce i cuori e favorisce il fluire delle Grazie Divine. Tutto per la nostra felicità. E la Festa fu…salva!