
(Pieter Paul Rubens, La pesca miracolosa, National Gallery, Londra, 1619)
Domenica 9 febbraio 2025
V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C
Commento al Vangelo della domenica
Lc 5, 1-11
Nel brano di questa domenica, la scena ci descrive qual è la nostra missione nel mondo. Qual è il momento migliore che sceglie Dio per chiamarci? Come ci vuole Dio? Questo è il vangelo per noi. Ci invita a pescare con lui, invitandoci a fare altrettanto. Tutto il brano di oggi ruota intorno a tre momenti del logos, della parola: all’inizio c’è la parola che Gesù rivolge alla folla; poi c’è la parola delle istruzioni, e su questa parola vengono calate le reti; infine c’è la parola della chiamata alla missione. Rispetto al vangelo di Giovanni, che pone una scena simile dopo la Pasqua, Luca sceglie di raccontare questa scena all’inizio della missione comunitaria di Gesù, proprio nella chiamata dei suoi apostoli.
Siamo al mattino, come sempre in un contesto di immersione nel creato, che ci parla oggi attraverso sorella acqua, attraverso il lago. Nella scena si vede la vita quotidiana, il lavoro umile e ripetitivo, pescatori che dopo la pesca notturna riparano le reti. In questa quotidianità c’è una folla, un gregge, che ha sete di essere guidato dal suo pastore, da Gesù ritto in piedi, davanti alle acque, come Mosè durante l’esodo. Gesù vede le barche, sono due, protagoniste del brano.
Cosa è una barca? A pensarci bene, non è altro che un pezzo di legno che galleggia sul mare, che ci aiuta ad andare da una sponda all’altra. È immagine della chiesa, dove si deve stare insieme anche se tutti diversi, dove si galleggia, si fa insieme la stessa traversata. Immagine della nostra casa comune, scelta dal Papa in uno dei momenti più drammatici della pandemia, quando a una piazza San Pietro deserta in cui tutti noi eravamo presenti, disse: “Siamo tutti sulla stessa barca, nessuno si salva da solo”. La barca richiama l’arca di Noè, la barca è di legno, fragile, come il legno di leccio con cui è fatta la croce, che ci porta dalla sponda di morte alla sponda della salvezza.
Dopo aver parlato, per pescare le folle dell’abisso della sofferenza, per liberare dal male, Gesù dice a Simone: “Prendi il largo”, da notare al singolare, e poi: “gettate le vostre reti”, al plurale. Un gioco sottile di singolare-plurale in tutto il dialogo. Il messaggio è per uno, ma per tutti, la risposta di tutti è anche la mia, ogni scelta è intimamente connessa con gli altri, tutto è connesso. L’unità della barca è sia singolare che plurale, come la stupenda biodiversità dei carismi della chiesa. L’invito di Gesù a Simone è Ἐπανάγαγε εἰς τὸ βάθος, letteralmente: “Conduci fuori nel profondo”, la chiesa è chiamata a pescare nel profondo, al largo, nel cuore del mondo, del peccato. Pescare uomini non perché “devono abboccare all’amo” ma perché gli uomini, nel profondo del mare, affogano, e la pesca aiuta gli uomini a respirare, a vivere.
La cosa bella è che queste “istruzioni” vengono date da un falegname a dei pescatori di professione. Al massimo, Gesù come falegname poteva aggiustare la barca, e infatti lo chiamano “maestro” quasi con tono irriverente! Non hanno senso: per noi ha senso solo quello che riusciamo a fare. Ma quella notte non avevano pescato nulla, erano nel pieno del fallimento. Gesù ci interroga dentro al nostro fallimento, dentro al fallimento della chiesa, pur nel rispetto delle regole, pur pescando di notte.
“Ma sulla tua parola” detto da Simone ci ricorda Maria nella casa di Nazareth visitata dall’angelo. “Getterò le reti”, al singolare, è il gesto della evangelizzazione. Le reti vengono calate nell’abisso, reti fatte di connessioni, di nodi, di relazioni, che ci aiutano tutti a emergere dall’acqua del diluvio, ci consentono di respirare. Questo ascolto genera un prodigio! Torna in scena la seconda barca, in aiuto della prima, per raccogliere la moltitudine dei pesci pescati, al punto che quasi si strappano le reti. Le reti non si strappano però, e le barche rischiano quasi di rimanere sommerse per il peso, ma non affondano.
Si descrive la sovrabbondanza, dovuta all’ascolto della parola, impensabile prima. I pescatori fanno cenno “di aiutarli”, letteralmente “di concepirli”, con lo stesso termine usato per definire “i pesci che avevano concepito”, i pesci pescati. Lo stesso verbo usato dall’angelo verso Maria, “concepirai un figlio“. Perché si usa la stessa parola? Qui uomini “concepiscono” pesci, perché quando noi salviamo un fratello, salviamo Cristo, concepiamo Dio sulla terra. Questa salvezza che si diffonde per contagio, è la nostra opportunità di mettere alla luce un uomo nuovo, un figlio di Dio. Pescare, in fondo, è concepire l’altro! Paolo dirà lo stesso dei primi cristiani, ricordando le sue doglie del parto nel suo ministero.
La risposta di Gesù a Pietro, presente nella Bibbia per 365 volte, è “non temere”. Ogni giorno, in tutto l’anno, Dio ci dice “non temere”. La chiamata è nel fallimento, nel riconoscersi peccatore. Le barche vengono ricondotte sulla terra, e gli apostoli lasciano tutte le cose. Hanno trovato un tesoro, hanno trovato qualcuno per cui vale la pena lasciare tutto, cioè lasciare niente, spogliarsi come Francesco nel tribunale di Assisi, e seguire Cristo, il tutto.
Ricordando le parole del Poverello nella stupenda parafrasi del Padre Nostro, siamo invitati come i pescatori a fare nella parola la volontà di Dio: “Sia fatta la tua volontà, come in cielo e così in terra: affinché ti amiamo con tutto il cuore, sempre pensando a te; con tutta l’anima, sempre desiderando te; con tutta la mente, orientando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore” (FF 270).
Vi auguriamo di cuore una buona domenica!
Laudato si’!
Mammamia Antonio, mi hai sbloccato un ricordo con questa meditazione. Il riferimento alla pandemia, al Papa da solo in piazza San Pietro. Oggi più di ieri, proprio vero che siamo tutti sulla stessa barca…
Come dimenticare quelle immagini così forti, scolpite nella nostra memoria? In quella piazza deserta c’eravamo tutti noi… In quella barca ci siamo tutti, e nessuno si salva da solo… Una delle immagini più potenti del secolo, certamente una delle più forti del pontificato di Francesco
Non temere. Dio ce lo ripete 365 volte nella Bibbia, una volta al giorno. Che bello ascoltare dal Signore queste parole… Grazie a tutti voi per questo cammino bellissimo
Grazie Stefano, Dio ci tiene a ricordarcelo sempre, in ciò che facciamo. Non temere mai…
Grazie Antonio caro per questa riflessione. Non avevo fatto caso alla similitudine tra pescare e concepire. Pensiamo sempre che pescare i pesci vuol dire ucciderli, e invece se il mare rappresenta il male, pescare vuol dire ridare la vita. Buona domenica
Dipende sempre da quale punto di vista si guardano le cose. Buon weekend Valeria!
Il Signore ci raggiunge nel quotidiano, nella routine di ogni giorno, mentre rassettiamo le nostre reti. Il vangelo di questa domenica viene incontro alla nostra quotidianità, per dare dignità alla vita di ogni giorno
Vero Marco, il vangelo riveste di bellezza la nostra vita di ogni giorno. Ti auguro una buona giornata
Quanto è difficile ascoltare qualcun altro sul nostro lavoro? Avere l’umiltà di farsi correggere da uno che non è del mestiere… I pescatori si dimostrano avere un dono tanto utile al giorno d’oggi, ma anche tanto dimenticato: l’umiltà
Spesso siamo animati dalla superbia, specie in ciò che facciamo “ogni giorno”, quando siamo “del mestiere”. I discepoli ci insegnano una nuova via. Grazie Stefania
Grazie Antonio per questa rubrica che ci aiuta a prepararci al vangelo della domenica. Buon weekend a tutti
Buona domenica Giacomo, camminiamo insieme!
Looking forward to working with my community and enjoying to care for our common home
Thanks Michael, in the meantime you can start by sharing the translation of these reflections, or by integrating them for the community. A first small step, toward a journey together. We look forward to seeing you here in Assisi!
La chiesa è chiamata a pescare nel profondo, nel cuore del mondo, del peccato. Pescare uomini non perché “devono abboccare all’amo” ma perché gli uomini, nel profondo del mare, affogano, la pesca aiuta gli uomini a respirare, a vivere.
Mi lascio interpellare da queste parole perché da battezzato anche io ho il compito di aiutare mio fratello a respirare
Grazie Daniela, pescare uomini per “farli respirare” come dici è la missione di ogni cristiano. Il Signore ci aiuti a viverla con coerenza. Buona domenica!
Grazie Antonio…
Artigiani di Vita…falegnami e pescatori…Gesù pastore che dona Salvezza…è sempre con noi sulla barca…il profondo mare di tenebra è illuminato dalla Luce del Suo Amore…non dobbiamo temere nel pianto…la raccolta è sovrabbondante. Buona Domenica Laudato Si’
Grazie a te Daniela. La potenza delle parole, il filo rosso che usa il Signore con noi. Buona domenica!
Qual è il momento in cui siamo chiamati?
Quanta potenza in queste parole che mi toccano.
Grazie
Grazie Giovanni, le parole di Dio hanno una potenza incredibile. Buona domenica!
Praticamente quelli che stanno sulla barca di Pietro sono i più fortunati sia uomini che pesci. La precedenza va data alle donne e ai bambini.
I pescatori sono scelti a rappresentare la varietà della natura umana, uomini, donne, bambini, anziani. Non sia mai una barca esclusiva… Grazie Mario, buona domenica!
Grazie Antonio! Che interessante riflessione! Quanti spunti per guardare con il Vangelo il mondo, la nostra realtá…
Oggi mi interpella il metodo di Gesú che prima di parlare e agire cerca di mettersi in relazione (con Pietro e poi con gli altri).
Per iniziare crea il contatto e fa partecipare… Mette in rete le persone (prima di quella dei pesci)…
E Pietro si ri-conosce e stupito si affida e lo segue…
Spirito Santo vieni! Buona domenica!
Grazie suor Annarosa cara, lasciamoci interpellare dalla parola… buona domenica!
Grazie Antonio,…la rete gettata non per imbrigliare…ma per creare connessioni, relazioni che liberano, che danno forza nel cammino. Grazie!
Vero Chiara, la rete che non serve a catturare, ma a creare connessioni. Buona domenica!
Caro Antonio leggendo e meditando questo brano con le tue riflessioni e le altre condivise, ho trovato tante di quelle cose belle che mi sono parse come un’acqua zampillante di vita eterna. Sarebbe impossibile elencarle tutte. Mi soffermo su alcune.
Quando dici che “Gesù ci interroga dentro il nostro fallimento” mi ha fatto pensare come anche anche io sono stato pescato (tirato fuori) dentro un fallimento.
Poi, l’umiltà di ascoltare (pur ritenendoci esperti) la parola dell’altro, letto in un commento, mi ha aperto un nuovo mondo: anche questo è prendere il largo.
All’inizio del brano: “La folla faceva ressa per ascoltare”, mi ha fatto pensare a quanta gente ha fame della parola di Dio, a volte senza conoscerlo.
La tua riflessione, inoltre, mi ha fatto capire l’importanza dell’Unità nella condivisione. Attraverso Pietro c’è la presenza di tutti, è lui che getta le reti e con lui uniti, siamo tutti che le gettiamo sulla Parola di Gesù.
L’unità della Chiesa in Pietro è oggi in Papa Francesco.
Compagni di viaggio sono anche quelli dell’altra barca che aiutano nella condivisione a tirare su le reti.
Aiutaci Signore ad essere una cosa sola!
Che bello Gioacchino caro, una gioia vivere ogni domenica la messa, ascoltando il vangelo e avendo preparato con voi l’ascolto. È un po’ come avervi tutti vicini, nel banco della piccola chiesa della Spogliazione, dove andiamo ogni domenica, essendo la nostra parrocchia… Una parrocchia molto allargata!
Buongiorno Antonio
Grazie, come sempre riflessione illuminante su vari aspetti ❤️
Da rileggere e ruminare
Bella l’espressione “ruminate”, ci fa capire che la parola va mangiata pian piano, come gli erbivori… Grazie Anna!
una piccola riflessione
Nell’antico testamento il legno rappresenta l’umanità, qui Gesù si mette al centro della barca di legno, cerca quindi di entrare nei cuori degli uomini per guidarli nella Speranza di ottenere un risultato ai propri sforzi, un senso profondo alla propria vita, facendo gettare le reti nuovamente, a per far crescere la Fede in Lui con la miracolosa pesca e così accogliere il suo amore che è la vera conversione che sboccia nella carità e nella compassione motore per evangelizzare i fratelli ancora senza Verità, forza unificante ed universale.
Grazie Giuseppe, Cristo sceglie di stare in mezzo al legno, e sceglierà di dare la sua vita sul legno della croce. Sia per noi tutti un esempio di umanità. Buona domenica
Grazie, Antonio. Il Tuo impegno e la Tua profondità ci offrono sempre nuovi spunti di riflessione, aiutandoci a vivere con maggiore consapevolezza la Parola di Dio. Mentre leggevo la Tua rubrica, mi è venuta in mente questa riflessione: i pescatori avevano faticato tutta la notte senza prendere nulla, ma proprio in quel momento di fallimento e frustrazione Gesù è salito sulla loro barca e ha cambiato tutto. Questo episodio ci insegna che i momenti di vuoto e di insuccesso possono diventare occasioni in cui Dio opera con ancora più forza. Quando riconosciamo i nostri limiti, il nostro cuore si apre maggiormente alla Sua grazia.
Che il Signore benedica il Tuo servizio e Ti doni sempre luce e forza nel Tuo cammino.
Grazie Loris, il Signore ci viene a “pescare” dentro i nostri fallimenti. Sta a noi accoglierlo. Buona domenica
in effetti Dio è grato e questo è uno scritto potente, noi siamo davvero la barca e, indipendentemente dalla tempesta, noi come chiesa rimarremo sempre forti nella fede.
La nostra forza è nella comunione con Cristo. Buona domenica Jim!
Grazie, ” quando salviano un fratello concepiamo Dio sulla terra” ci puóó essere un orizzonte di amore più bello? Amore chiama Amore.
Amare è l’unico modo per dire grazie all’amore. Buona domenica Graziano!
Signore Gesu’, grazie di averci chiamato e inviato nel mondo, dacci la forza necessaria per compiere questa missione con fedeltà. Amen 🙏
Buona domenica suor Gaudence carissima! Signore donaci la forza…
Intanto volevo ringraziarti personalmente per questa rubrica settimanale, perché mi arricchisce nel mio cammino di fede.
Quello che mi colpisce in questo passo del vangelo è lo “sguardo” di Gesù che viene sempre a visitarci. È uno sguardo di tenerezza che mi emoziona fortemente, perché in questo sguardo mi sento amata. Lui ci guarda con gli occhi dell’amore per lenire le nostre stanchezze, le nostre frustrazioni, le nostre convinzioni di farcela da soli, ma anche per colmare le nostre paure.
Ecco che stare con Gesù, lasciandosi guardare e agire nella nostra vita ci offre un primo insegnamento: bisogna guardare con gli occhi del cuore!
Gesù ci insegna dunque di come guardare, prima ancora di come agire, per lasciarsi guidare, aiutare amare e lasciarsi meravigliare.
Gesù ci invita dunque ad uscire da queste zone di confort che ci siamo creati, ci invita a fare rete come qualcuno ha detto in uno dei commenti, ma soprattutto ci invita a uscire con Lui a percepirne il sapore della sua presenza in un contesto di unità qual è la Chiesa considerando che Lui è sempre con noi fino alla fine del mondo (Mt 28,20)
Dio vi benedica 🙏🏻❤️
Grazie Vincenza, la nostra conversione nasce anzitutto dallo sguardo che abbiamo sulle cose. Se vogliamo “cambiare il mondo”, bisogna anzitutto “cambiare mondo”, cambiare lo sguardo che abbiamo sul mondo. Cristo ci insegna uno sguardo nuovo. Buona domenica!
Grazie Antonio, sei un vero pescatore di persone. Volevo fare questa riflessione: tutti conoscono la risposta alla classica domanda sugli aiuti allo sviluppo: cosa è meglio: dare il pesce alla gente o insegnargli a pescare? Magari, e meglio ancora, andare a pescare con loro? Ma le domande che contano sono: chi possiede il peschereccio e chi c’è sul peschereccio? Lo riconosciamo davvero?
Grazie Alexis, verissimo. Sempre una questione di relazioni. Specie quando aiutiamo qualcuno, se non creiamo una relazione, rimane effimero. Buona domenica
Grazie Antonio , buongiorno e buona Domenica a tutti.
Questa è la nostra salvezza lasciarci pescare per diventare uomini nuovi e figli di Dio. Non temiamo Dio è con noi tutti i giorni.
Laudato sì mio Signore
Sempre una questione di umiltà, scegliere di lasciarsi pescare da Dio. Buona domenica Daniela!
A volte cerco tanti motivi per fare le cose.. e mi perdo!! Questa Parola mi ricorda che una sola Cosa è quella Indispensabile.. Stare con Gesù.. Basta Lui!! Poi.. Lui ti porta alla Pienezza della Vita e a Servirlo negli Altri.. magari.. anzi.. sicuramente.. in modo Diverso e più Bello rispetto a ciò che ti aspettavi!! Con Fiducia.. chiedo Perdono per Tutto e mi Abbandono a Lui!! Riprendo il Cammino.. e anche se cadrò mille altre volte.. so che c’è Lui che ci Ama!! Grazie Antonio e Grazie a.. Tutti/e!! Buona Domenica a Tutti/e Voi.. e a Tutto il Creato!!
Giorgio da Firenze
Grazie Giorgio, solo una cosa conta… Ciò che è indispensabile. Buona domenica!
Bellissima condivisione Antonio, grazie, vero, Gesù utilizza gli elementi del creato e le sue creature per fare capire, che seguire la Sua parola porterà frutti e che Lui e la nostra salvezza.
Laudato Si’
Buona domenica Antonio, molte delle parole che hai scritto le condivido ma ti dico quelle che a me hanno piu’ colpito ovvero Pietro e suoi compagni che all’inizio dopo il fallimento della pesca notturna non si fidano, non credono alla proposta incomprensibile e insolita di Gesu’ di gettare le reti di giorno ma comunque provano a cambiare, si mettono in gioco e diciamo sfidano Gesu’ dicendo: “Sulla tua parola”. E dopo la pesca meravigliosa, innanzitutto Pietro si riconosce peccatore per aver dubitato della parola di Gesu’. Penso che ogni giorno, di fronte alle nostre difficolta’, ai fallimenti dovremmo sempre ricordare che ha chiamato anche noi per una missione, di fidarci perche’ Lui e’ fedele e misericordioso, e’ con noi tutti i giorni e a Lui nulla e’ impossibile. Buona domenica 🙏🔆
Grazie Antonio per le tue riflessioni che ci aiutano a comprendere in profondità la Parola.Io oggi leggo la richiesta di Gesù di farci pescatori di uomini,non certo per assoggettarli alla nostra volontà ,ma per vivere insieme secondo l’annuncio evangelico.Sembra dirmi non aver paura di prendere il largo, raggiungi il cuore di tanti giovani smarriti che nel vuoto che li circonda cercano il senso della vita,sii per loro luce che li avvicini a Gesù
È talmente intenso e intrigante il passo evangelico…
Ricca e profonda la tua analisi, caro Antonio…che non mi resta che la riflessione e un grande Grazieeee
Come diventare pescatori di uomini? Sicuramente e’ molto difficile, ma Gesu’ ci insegna prima di tutto ad affidarci a Lui cosi’ da imparare ad ascoltare l’ altro, ad accettare il diverso da noi, a condividere esperienze e ad agire per aiutare chi vive nella poverta’ materiale e spirituale.
Una vera boccata d’aria pura nel leggere questa tua testimonianza e come non ricordare il commento di Francesco durante la pandemia !!!Grazie amico mio Antonio ho goduto una vera traspirazione spirituale saluti cari Roberto Canegrate