Cosa potrebbero avere in comune Nairobi, in Kenya, e l’Indiana Meridionale, negli Stati Uniti? A prima vista, non molto: una è una vivace capitale africana, l’altra una distesa di terreni agricoli nordamericani. Eppure, in questo Tempo del Creato, entrambe sono diventate spazi vivaci in cui persone di fede si sono riunite per pregare, riflettere e intraprendere azioni concrete per la nostra casa comune.

In tutti i continenti, il messaggio è chiaro: fede, leadership giovanile e azione ecologica vanno di pari passo.

Azione per il clima basata sulla fede a Nairobi

Dal 2 al 4 settembre 2025, Nairobi ha ospitato l‘Africa Peace and Environment Summit (APES), co-organizzato da Amani Communities Africa e dall’Università Cattolica dell’Africa Orientale. Il Movimento Laudato Si’ (MLS) ha avuto l’onore di partecipare, affiancandosi a partner come Mother Earth Network, i Francescani, JPIC-FA e CYNESA nella promozione della pace, della giustizia climatica e dello sviluppo umano integrale.

Il vertice si è aperto con una simbolica piantumazione di alberi, guidata da Padre Francis Mbuvi, che ha segnato l’inizio di tre giorni di dialogo, riflessione e azione. Il secondo giorno ha visto una processione di giovani leader, tra cui gli Animatori Laudato Si’ (ALS) del Movimento Laudato Si’ (MLS), che hanno posto l’accento sulla leadership giovanile nella mobilitazione per l’ambiente.

Tra i momenti salienti:

  • Un dialogo universitario sulle energie rinnovabili, che presenta nuove idee da parte di studenti e attivisti di base.
  • Tavoli di discussione sull‘800° anniversario del Cantico delle Creature e sulla Giusta Transizione, che collegano la cura ecologica radicata nella fede alle sfide climatiche odierne.
  • Discorso di apertura di Wanjira Mathai sul ruolo cruciale degli attori religiosi nella giustizia climatica.

Il MLS ha orgogliosamente garantito la partecipazione di circa 10 giovani leader, nonostante le difficoltà finanziarie, dando spazio a voci come Gloria Munyiva, Brian Chacha, Bramwell Lubekho, Holiance Odhiambo e Daniel Cirimwami. La loro presenza ha dimostrato come la leadership ambientale giovanile stia plasmando il movimento religioso per il clima in Africa.

Il summit si è concluso con spettacoli, premi e celebrazioni, evidenziando come la collaborazione tra fedi, generazioni e aree geografiche promuova un cambiamento significativo.

Pellegrinaggi per il creato: camminare nella preghiera e nella difesa dei diritti

Nel frattempo, negli Stati Uniti, i pellegrinaggi per il creato hanno riunito le persone per sperimentare spiritualità e riflessione ecologica in azione.

  • Indiana Meridionale: il 6 settembre, 135 pellegrini hanno camminato vicino ai campi di mais, pregando e riflettendo sul loro legame con la terra. I partecipanti si sono ispirati alla storia dei pellegrinaggi locali, inclusa la processione della statua di Fatima del 1948, e si sono impegnati in riflessioni e preghiere interattive lungo il percorso.
  • Stato di Washington: ispirati dalla leadership indigena, i pellegrinaggi qui si concentrano su specie chiave come il salmone, collegando i partecipanti alla loro bioregione. Gli organizzatori hanno persino sviluppato un kit di 16 pagine per guidare i pellegrini nella preghiera, nella riflessione e nella gestione ecologica.

Questi pellegrinaggi esemplificano come fede ed ecologia si intersechino in modi pratici e profondamente personali, ricordando ai partecipanti che la cura del creato inizia nelle comunità e nelle terre in cui vivono.

Un movimento globale radicato nella fede

Da Nairobi all’Indiana, il Tempo del Creato 2025 mette in luce il potere trasformativo dell’azione ambientale guidata dalla fede. Summit, dibattiti e pellegrinaggi mostrano come la leadership di base e la collaborazione interreligiosa stiano plasmando un futuro fondato sulla cura della nostra casa comune, riecheggiando gli insegnamenti della Laudato Si’.

Insieme, stiamo piantando semi, sia letterali che metaforici, per la giustizia climatica, la tutela dell’ambiente e una pace duratura.