(Perugino, Battesimo di Cristo, Duomo, Città della Pieve, 1510)

(Perugino, Battesimo di Cristo, Duomo, Città della Pieve, 1510)

 

Battezzato il Signore, si aprirono i cieli 

e come una colomba lo Spirito discese su di lui, 

e la voce del Padre disse: 

«Questi è il mio Figlio, l’amato: 

in lui ho posto il mio compiacimento». (Cf. Mt 3,16-17)

 

Da Antonio Caschetto

Domenica 8 gennaio

BATTESIMO DEL SIGNORE – FESTA

Mt 3, 13-17

Nella liturgia di questa domenica, la scena che si presenta a noi descrive il battesimo di Gesù. Una scena che anticipa, in tutti i suoi aspetti, la scena finale, la croce. Il battesimo è una immersione, è segno di morte, scelto in mezzo ai peccatori, nel Giordano come sul Golgota. Il momento in cui Dio si presenta agli uomini, in una modalità che non fa più paura come ai tempi di Adamo.

Dio non si presenta agli uomini con la sua maestà, con la sua perfezione. Così come nella grotta di Betlemme, oggi sceglie di mettersi in fila con i peccatori, in silenzio. Nel silenzio di una vita quotidiana, in una città di periferia, con un lavoro normale, in una vita di discrezione. E noi, ricordiamo il giorno del nostro battesimo? Facciamo festa per l’anniversario, come fosse un compleanno, con una torta e una festa? Che fatica facciamo, tutti noi, ad accettare un Dio così, che è contento di mettersi in coda con l’umanità! Siamo tutti come il Battista, che protesta. Ma Dio mette sopra ogni cosa la sua giustizia

(Giotto, Battesimo di Cristo, Cappella degli Scrovegni, Padova, 1303)

(Giotto, Battesimo di Cristo, Cappella degli Scrovegni, Padova, 1303)

 

“Gesù dalla Galilea venne al Giordano”, in realtà il testo originario sarebbe “viene al Giordano”, si usa il presente per indicare la successione di questa scena alla predicazione del Battista, a cui siamo un po’ presenti anche noi adesso. Viene a farsi battezzare, a immergersi fino in fondo, immergersi nella realtà umana, avere totale simpatia per noi. 

Tutto bello? Abbiamo capito tutto? “Giovanni però”… Ecco che subito entra in scena il Battista, che si oppone. C’è un “però” che è il nostro “però”. Quanti “però” diciamo, noi cattolici super osservanti, che abbiamo nella nostra testa incrollabile un’immagine distorta di Dio. Quanta fatica facciamo a riconoscerlo nel povero, nelle creature da lui plasmate. Vorremmo essere battezzati da Gesù, ma lui non battezza mai, semmai i suoi discepoli battezzavano. Tutti noi non siamo battezzati “da” Gesù, ma “in” Gesù.

“Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora”. Lascia fare. Quanta pazienza, questo Dio che ci dice, ancora oggi “Lascia fare”! Spogliamoci delle nostre convinzioni, lasciamo fare. Quanta felicità ci sarebbe nel mondo, se solo lasciassimo agire questa parola liberante: Lascia fare! Chiede quasi il permesso, lascia fare, perché “conviene”, è conveniente per tutti che avvenga così. Nulla si fa per nulla. Bisogna che qualcosa sia conveniente.

Cosa è la giustizia di cui parla Gesù? La solidarietà a tutti gli uomini e le donne, il farsi realmente prossimo, in coda con una umanità peccatrice venuta fin lì per ricevere un battesimo. Ma Gesù va oltre, ci indica una strada stupenda, a partire da sorella acqua in cui sceglie di morire: “Gesù uscì dall’acqua”, si rialza, porta sulla terra una speranza di vita oltre la morte. Speranza che, sempre con una colomba, abbiamo assaggiato con Noè dopo i giorni del diluvio, dopo la morte. 

(Andrea del Verrocchio, Leonardo da Vinci e altri, Battesimo di Cristo, Galleria degli Uffizi, Firenze, 1475)

(Andrea del Verrocchio, Leonardo da Vinci e altri, Battesimo di Cristo, Galleria degli Uffizi, Firenze, 1475)

 

“Ed ecco una voce dal cielo”, Dio non ha volto ma è una voce, e tanto basta. Sarebbe sufficiente per noi ascoltare questa voce, mettere in pratica la certezza di seguire Gesù, i suoi insegnamenti, il suo stile. la sua sapienza, e costruire un mondo veramente più bello! Se prendiamo come modello Gesù, anche di noi Dio potrà dire “Tu sei il prediletto, sei il mio preferito!”

La preghiera che vogliamo rivolgere a Dio, in questa domenica, è di farci raggiungere dal desiderio di incontrare l’umanità che ci insegna oggi il silenzio di Gesù, con lo sguardo di Chiara di Assisi, che diceva alle povere dame: “Preghiamo Dio l’una per l’altra, e così, portando il giogo della carità vicendevole, con facilità adempiremo la legge di Cristo.” (FF 2918).

Vi auguriamo di cuore buona domenica, accompagnati dalla parola del Signore! 

Laudato si’!

(Giovanni Bellini, Battesimo di Cristo, Chiesa di Santa Corona, Vicenza, 1502)

(Giovanni Bellini, Battesimo di Cristo, Chiesa di Santa Corona, Vicenza, 1502)