L’intera famiglia del Movimento Laudato Si’ piange la morte del Cardinale Claudio Hummes, che ha dedicato la sua vita al servizio dei poveri, dei popoli indigeni e alla difesa della nostra casa comune. Il Cardinale Hummes è morto lunedì all’età di 87 anni.
In particolare, ha ispirato Papa Francesco a prendere il nome di San Francesco d’Assisi, il santo patrono dell’ecologia e amato per il suo lavoro nella cura della creazione di Dio e dei poveri.
Quando il nuovo Papa è stato eletto il 13 marzo 2013, il Cardinale Hummes, che sedeva accanto a lui nella Cappella Sistina, ha sussurrato al Papa: “Non dimenticare i poveri!”. Il Papa ha detto che in quel momento si è subito ricordato di San Francesco d’Assisi e gli “è venuto nel cuore il nome Francesco”.
Decenni prima di quell’incontro, il Cardinale Hummes, francescano, aveva emulato il servizio di San Francesco d’Assisi, prendendosi cura dei poveri e della nostra casa comune. Il Cardinale Hummes è stato particolarmente attivo a livello internazionale negli ultimi anni a causa dell’aggravarsi dell’emergenza climatica e della crisi della biodiversità in tutto il mondo.
Nel 2015, lo stesso anno in cui Papa Francesco ha scritto l’enciclica Laudato Si’, il Cardinale Hummes ha consegnato 840.000 firme della petizione cattolica sul clima alle autorità politiche delle Nazioni Unite e del governo francese in vista della 21a Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP21) a Parigi.
“Famiglie, gruppi giovanili, comunità parrocchiali, movimenti laici, congregazioni religiose e cardinali e vescovi come me, si sono mobilitati per chiedere solidarietà intergenerazionale e intragenerazionale”, ha affermato ponendosi gentilmente come portavoce del Movimento Laudato Si’ all’evento interreligioso. “Prego affinché i leader politici ‘ascoltino sia il grido della terra che il grido dei poveri’; (LS 49) e per rispondere alla richiesta di giustizia climatica da parte delle comunità di fede”.
Il giorno successivo, il Cardinale Hummes ha aiutato nella sua umiltà Papa Francesco a partecipare alla Marcia Globale per il Clima a Parigi. La marcia è stata annullata dal governo francese a causa dei recenti attentati terroristici, ma il Cardinale Hummes ha portato e posato le scarpe di Papa Francesco in Place de la République a Parigi.
Le scarpe erano esposte lì per rappresentare i 300.000 parigini che avrebbero dovuto iniziare la Marcia per il Clima di Parigi da quel luogo. Le scarpe di Papa Francesco sono state affiancate a quelle del Cardinale Hummes e del Cardinale Peter Turkson.
Il Cardinale Hummes ha anche sostenuto con fervore l’Amazzonia e i popoli indigeni ed è stato determinante nella creazione del Sinodo per la Regione Pan-Amazzonica nell’Ottobre 2019. Il sinodo ha esplorato come la Chiesa può servire meglio la regione e il suo popolo condividendo la Buona Novella. Dopo il sinodo, Papa Francesco ha scritto l’esortazione apostolica postsinodale, “Querida Amazonia”.
“I popoli indigeni hanno dimostrato in molti modi di volere il sostegno della Chiesa nella difesa e nella protezione dei loro diritti e nella costruzione del loro futuro. E chiedono alla Chiesa di essere un alleato costante”, ha detto il Cardinale durante il sinodo. “Ai popoli indigeni devono essere restituito e garantito il diritto ad essere protagonisti della loro storia, soggetti e non oggetti dello spirito e dell’azione del colonialismo”.
Tra i suoi numerosi incarichi nella Chiesa, il Cardinale Hummes è stato in precedenza Arcivescovo di San Paolo e Prefetto della Congregazione Vaticana per il Clero.
Il Movimento Laudato Si’ ricorda in particolare nelle sue preghiere le nostre care sorelle e i fratelli della REPAM (Rete ecclesiale Pan Amazzonica) in Amazzonia, con cui il Cardinale Hummes ha lavorato a stretto contatto per anni.
Caro Padre Celeste, veniamo a Te piangendo la morte e celebrando la vita del Cardinale Hummes. Era un vero servitore della Tua opera, ha trascorso la sua vita cercando di creare il Regno di Dio sulla Terra e difendendo tutta la Tua creazione. Preghiamo per il riposo della sua anima e Ti chiediamo di aiutare tutti noi a continuare il suo servizio esemplare di cura del creato e dei più vulnerabili tra noi.