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Gesù… disse loro: «Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio.  In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso» (Marco 10, 14-15).

Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità” (LS 10).

Affrontare le sfide del presente può essere opprimente.

Dalla crisi climatica alla povertà, alle varie forme di violenza e discriminazione, le crisi che affrontiamo richiedono un’attenta attenzione ai fatti – fatti sulla natura e sulla società umana che sono spesso scoraggianti.

Alcune persone sostengono che le soluzioni autentiche siano impossibili. Altri si soffermano incessantemente sui fatti, cercando di elaborare strategie, o scendere a compromessi, o inventare una soluzione rapida.

Nos Evangelhos, Jesus aprova uma previdência prudente, perguntando: “Quem de vós, com efeito, querendo construir uma torre, primeiro não se senta para calcular as despesas e ponderar se tem com que terminar?” (Lucas 14, 28).

Nosso trabalho para enfrentar um problema como a crise climática ou a pobreza global precisa ser realista, sintonizado com a verdadeira natureza das crises, com as comunidades em maior risco e as realidades políticas que limitam nossas iniciativas.

No entanto, o ethos alegre de São Francisco e a acolhida de Jesus às crianças apontam para outra dimensão da espiritualidade cristã, que também é necessária para enfrentar o momento atual.

Nei Vangeli, Gesù approva la prudente previdenza, chiedendo: “Chi di voi, volendo costruire una torre, non si siede prima a calcolarne la spesa, se ha i mezzi per portarla a compimento?” (Luca 14,28).

Il nostro lavoro per affrontare un problema come la crisi climatica o la povertà mondiale deve essere realistico, in sintonia con la vera natura delle crisi, le comunità più a rischio e le realtà politiche che limitano le nostre iniziative.

Tuttavia, l’ethos gioioso di San Francesco e l’accoglienza di Gesù dei bambini indicano un’altra dimensione della spiritualità cristiana, anch’essa necessaria per affrontare il momento attuale.

A complemento del lavoro pratico di studio dei fatti, soppesando le alternative e spingendo le persone all’azione, Dio ci chiama a una speranza e a una generosità radicali che non sono così immediatamente legate alla pratica.

Nel contesto cristiano, la speranza è una virtù teologale – frutto della grazia di Dio – per la quale anticipiamo con fiducia la promessa di Dio di compimento eterno in cielo.

San Francesco aveva una prospettiva profondamente ultraterrena. Mentre si rallegrava della bellezza fisica, tangibile, splendida della natura, la apprezzava anche alla luce delle azioni redentrici di Gesù verso il mondo. Ciò diede a S. Francesco una speranza sostenitrice in tutte le sue prove.

Allo stesso modo, San Francesco si è proteso verso il prossimo con radicale generosità, rispondendo sulla base dell’impulso commovente di Dio e, di nuovo, della grazia di Dio nella sua vita.

Sia nel suo saluto compassionevole al lebbroso che nel suo delicato affiancamento ai discepoli, San Francesco era presente a coloro che lo circondavano, agendo con gioia e autenticità cristiana. C’è una certa “atemporalità” in San Francesco, poiché era profondamente radicato nell’amore incrollabile per il suo Salvatore, più che nella paura o nel calcolo delle cose del mondo.

Allo stesso modo, la chiamata di Gesù ad “accettare il regno di Dio come un bambino” indica la necessità di una speranza e di una generosità radicali.

Gesù non sta dicendo ai cristiani di essere infantili e ingenui – di rimanere all’oscuro dei fatti del mondo e di come i potenti spesso sfruttano i deboli.

Eppure c’è molto da imparare dai bambini. La fiducia illimitata in Dio che caratterizza la speranza cristiana è simile ai legami affettuosi che possono essere formati da un bambino, e la generosità del momento a cui siamo chiamati, come San Francesco, trova immagine anche nella amore semplice che i bambini possono mostrare nei loro momenti migliori.

Come uniamo un impegno sobrio e ostinato con le sfide del 21° secolo e un’apertura infantile alla speranza, alla generosità, allo stupore e alla gioia? Non è facile.

Molte influenze ci spingono in una direzione o nell’altra (o ci distraggono da entrambe) e bilanciare tutto può richiedere il lavoro paziente di una vita. Riconoscere l’importanza di entrambi gli insiemi di valori ne fa parte. E possiamo anche invocare l’aiuto e la grazia di Dio nell’abbracciare queste virtù essenziali.

Spunti per la Riflessione:

  1. In che modo Dio mi chiama a crescere in questo momento – verso un maggiore impegno con i fatti, alla base delle nostre crisi attuali e verso una maggiore speranza e generosità?
  2. Qual è un modo in cui posso emulare la spiritualità di San Francesco questo mese e “accettare il regno di Dio come un bambino”?

Questa riflessione dalle Scritture é parte de L’ Incontro Laudato Si’ di ottobre. La risorsa spirituale viene prodotta ogni mese per gli Animatori Laudato Si’,  i Circoli Laudato Si’  e i fedeli cattolici, per aiutarli a crescere sempre più vicini al nostro Creatore.  Per storie simili,  visita il sito web del Movimento Laudato Si’ qui.