Con grande entusiasmo anche la delegazione del Movimento Laudato Si’ ha partecipato alla 49esima Settimana Sociale dei cattolici italiani a Taranto, insieme ai 60 Animatori e Circoli presenti nelle delegazioni diocesane.

La Settimana Sociale, pensata dal beato Giuseppe Toniolo che ne fu ispiratore e promotore e che tenne a battesimo nel 1907, ha visto quest’anno la partecipazione di oltre 700 partecipanti in presenza oltre alle centinaia di collegati in streaming in diretta, di 214 delegazioni diocesane, di cui un terzo composto da under 35, un terzo dei delegati donne, di cui il 50% sotto i 35 anni, 94 vescovi, decine di organizzazioni e associazioni. Tutti insieme per sperare insieme un Pianeta migliore, in cui sia veramente connesso ambiente, futuro e lavoro.

Mons. Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto e Presidente del Comitato scientifico e organizzatore ha concluso i lavori affermando che “il cambiamento non avviene solo dall’alto, ma è fondamentale il concorso della nostra conversione negli stili di vita come singoli cittadini e come comunità” attraverso 4 proposte; promuovere fortemente le comunità energetiche; finanza responsabile diventando “carbon free”; consumo responsabile dal “caporalato free”; la proposta del manifesto dell’alleanza tra generazioni.

L’invito forte che ci è arrivato dai relatori e dalle relazioni fraterne, è di essere “lievito nella pasta” per aiutare a far fermentare l’opera di Dio. La chiesa, chiamata a essere sinodale, accompagni questo processo. Per questo motivo abbiamo sentito forte la chiamata ad impegnarci concretamente nei nostri territori, a cominciare da oggi, perché il futuro non è qualcosa di astratto, ma si costruisce con la qualità del nostro presente. Abbiamo bisogno di “ecologia integrale”, di ecologia di relazioni, di camminare insieme con un passo sinodale.

“Una grande emozione stare qui a Taranto, perché vedo l’importanza del Movimento Laudato Si’… perché non si vede! Il Movimento sta negli Animatori e nelle persone impegnate ogni giorno, nel silenzio, nelle diocesi che rendono vive le comunità. Taranto ed il suo grido è giunto a noi, una chiesa che si è riunita in una delle tante periferie del creato ed ha dimostrato così uno stile di prossimità. È il tempo della missione e di dare senso a tutto questo dolore! Grazie per esserci stati, grazie per le vostre condivisioni e per quelle che spero continueranno in questo cammino sinodale che ci attende” (Cecilia Dall’Oglio, direttrice associata programmi europei).

“Avevo proprio bisogno di fare questa esperienza, per me è stata un “monte Tabor” da cui ora bisogna ripartire continuando a camminare insieme. Durante l’offertorio della Messa Cecilia mi ha detto delle parole che mi ha fatto commuovere: “Ecco, su quell’altare c’è il tuo impegno e quello di tutti gli animatori Laudato Si'”, ed è su questo spirito che voglio continuare il cammino, nel servizio e nell’offerta” (Miriam, Animatrice Supersano).

“Sono stata felice di conoscere Antonio, Cecilia e tanti altri Animatori Laudato Si’ in carne ed ossa, di incontrare tante persone di buona volontà. Questo mi ha lasciato pace, gioia, energia” (Elisa, Circolo Colli e Castelli Pesaro).

“Taranto ha rafforzato in me l’importanza di costruire relazioni e reti. “Nessuno si salva da solo”. Solo mettendo insieme le competenze, costruendo alleanze,  convertendo i nostri cuori possiamo innescare una trasformazione dei nostri stili di vita personali e comunitari” (Alessandra, Animatrice Ferrara)

“Taranto è una tappa significativa non tanto perché nutro aspettative particolari dalle Diocesi o dalle Settimane Sociali, ma la presenza massiccia delle delegazioni diocesane quali al completo e dei 93 Vescovi dicono un fatto da cogliere. Qualcosa sta, può e deve cambiare. Taranto risveglia e incoraggia ad agire dal basso promuovendo un patto sociale nei vari territori, nelle e tra le parrocchie, nelle e tra le diocesi. Il nostro ruolo è contribuire al processo in atto” (Antonello, Circolo Asinara).

“Taranto ci insegna ad avere uno sguardo strabico con un occhio rivolto alla dimensione locale e uno alla dimensione globale. Taranto ci insegna che dobbiamo avere il coraggio dell’azione, subito! Ci spinge a prendere in mano il nostro presente per costruire un futuro più giusto. Ci spinge ad agire in rete in modo sinodale per recuperare la cultura della cura attraverso la contemplazione, per costruire una cultura ecologica integrale. Mettiamoci al lavoro per costruire un mondo dove famiglia lavoro scuola salute e ambiente siano in connessione armonica” (Emanuela Chiang, Circolo nelle selve Roma).

“Mi sento comunque come l’ultimo operaio, pieno di gratitudine e riconoscenza, chiamato a lavorare nella vigna che riceve lo stesso compenso degli altri: questo perché ho avuto la percezione di essere in quanto animatore una bella realtà in movimento forte e compatta ed perché in quanto cattolici ho la sensazione che volendo potremmo davvero spostare gli equilibri mantenendo uno sguardo strabico sui nostri territori locali e globale sull’Amazzonia come ci suggeriva don Maurizio della terra dei fuochi.
Nella speranza che queste sensazioni siano confermate prestissimo dai fatti mettendomi in gioco e convertendomi io prima di tutto e tutti” (Alessandro Talevi, Animatore Pesaro)

“Sono stata molto colpita, tra le altre, dall’esortazione di papa Francesco: “non essere indifferenti rispetto alle persone che incrociamo nella nostra esistenza.” Vorrei ripartire da qui” (Silvana, Animatrice Campobasso).

Anche il Movimento Laudato Si’, con ancora maggiore slancio, parteciperà con gioia a questo processo vissuto insieme alla Conferenza Episcopale Italiana a Taranto, insieme alle proprie comunità, parrocchie e diocesi con le quali, già in questi giorni, abbiamo sentito questo desiderio forte. Agli Animatori e ai Circoli Laudato Si’ chiediamo sempre di più di impegnarsi con la vita e con l’entusiasmo, cercando di essere “lievito nella pasta” che non si vede, ma c’è. La nostra speranza si fonda sull’agire presente!