Pentimento
Marzo 2022

Intenzione mensile

Di Laura Morosini
Direttrice dei Programmi Europei del Movimento Laudato Si’ 

“‘Se «i deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi », la crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore.” (LS 217).

Caro Dio, questa Quaresima, e mentre viviamo con apprensione  ciò che sta accadendo in Ucraina, siamo invitati a vivere una conversione ecologica così profonda da essere “evidente” nelle nostre “relazioni con il mondo che ci circonda”. Il nostro impegno è così evidente? Troviamo modi per renderlo condiviso dai nostri compagni di viaggio? Ci prendiamo tempo per approfondire il nostro impegno nei nostri deserti? Il Signore, con la testimonianza dei nostri fratelli e delle nostre sorelle in Europa che hanno scritto e preparato l’Incontro Laudato si’ di questo mese, ci guidi a trovare le risposte in questo tempo.

Preghiera di San Patrizio

Mi alzo oggi
Attraverso la forza del cielo;
Luce del sole,
Splendore di fuoco,
Velocità del fulmine,
Rapidità del vento,
Profondità del mare,
Stabilità della terra,
Fermezza della roccia.

Mi alzo oggi
Attraverso la forza di Dio che mi conduce;
La potenza di Dio mi sostiene,
La saggezza di Dio per guidarmi,

L’occhio di Dio per guardare davanti a me,
Il Suo orecchio per ascoltarmi,
La Parola di Dio che per me,
La mano di Dio per custodirmi,
Il modo di Dio di mentire davanti a me,
Lo scudo di Dio per proteggermi,
Le schiere di Dio per salvarmi
Lontano e vicino,
Da solo o in una moltitudine.
Cristo mi protegga oggi
Contro il ferimento
Cristo con me, Cristo davanti a me, Cristo dietro di me,
Cristo in me, Cristo sotto di me, Cristo sopra di me,
Cristo alla mia destra, Cristo alla mia sinistra,
Cristo quando mi sdraio, Cristo quando mi siedo,
Cristo nel cuore di tutti coloro che pensano a me,
Cristo sulla bocca di chiunque parla di me,
Cristo negli occhi che mi guardano,
Cristo nell’orecchio che mi ascolta.
Mi alzo oggi
Attraverso la potente forza
Del Signore del creato.

La Quaresima ci mostra come riempire quei “deserti interni”

‘Se «i deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi », la crisi ecologica è un appello a una profonda conversione interiore…Manca loro dunque una conversione ecologica, che comporta il lasciar emergere tutte le conseguenze dell’incontro con Gesù nelle relazioni con il mondo che li circonda.” (LS 217).

“Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto  dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame.” (Luca 4, 1-2).

Marta Abramczyk

di Marta Abramczyk
Amica del Movimento Laudato Si’ Polonia

Il frammento citato del Vangelo di Luca ci porta nel deserto dove Gesù affronta il diavolo. Gesù è tentato dal diavolo, ma ne esce vittorioso.

Nella tradizione della Chiesa, le tre tentazioni di Gesù sono la tentazione di soddisfare i sensi (gola, lussuria), il potere e la ricchezza (avidità) e di ostentare se stessi (orgoglio, vanità) – contro le quali ci mette in guardia san Giovanni nella sua prima lettera : «perché tutto quello che è nel mondo, la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita, non viene dal Padre, ma dal mondo.» (1 Gv 2,16).

Il rimedio a queste tre tentazioni sono le tre pratiche che si seguono soprattutto durante la Quaresima: la preghiera, l’elemosina e il digiuno. Le Scritture li raccomandano come forma di esercizio (Matteo 6, 1-18; 1 Corinzi 9,25-27; 1 Timoteo 4,7-8).

Attraverso il digiuno e altre forme di rinuncia, impariamo a controllarci. Facendo l’elemosina impariamo a distaccarci dalle cose materiali ed evitare di crearci falsi bisogni. Attraverso la preghiera, specialmente con l’uso della Sacra Scrittura, come fece Gesù, stiamo umilmente davanti a Dio e confidiamo nella grazia del Signore.

Il deserto in cui si svolge questo confronto può anche essere paragonato all’interiorità umana. C’è un certo vuoto in tutti noi che troviamo difficile da sopportare e che deve essere riempito. Se non facciamo nulla al riguardo o lo riempiamo solo di sostituti – cose che possono essere acquistate, piaceri e divertimento, peccato o anche determinati tipi di relazioni – questo alla fine danneggerà non solo noi stessi, ma anche il nostro prossimo, le nostre società e il mondo che ci circonda.

“I deserti esteriori si moltiplicano nel mondo, perché i deserti interiori sono diventati così ampi”. Queste parole di Benedetto XVI suonano particolarmente forti oggi, nel tempo delle crisi ecologiche e sociali, indicandone, al contempo, le cause più profonde.

Ma come affrontare questo vuoto interiore, come riempirlo? «Il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Dio», dice sant’Agostino. Eh sì, solo Dio è la fonte che può veramente riempire questo vuoto, portando pace, armonia e realizzazione. È Dio che ci dà il potere di resistere alla tentazione, di allontanarci dal male e di rivolgerci al bene, alla bellezza, all’amore e alla verità.

Esaminiamo ancora la prima frase del nostro brano. Il Vangelo dice che Gesù nel deserto fu “pieno di Spirito Santo” e questo è l’indizio più importante per noi. Anche noi dobbiamo essere riempiti di Spirito Santo! Abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nel sacramento del battesimo e della cresima, ma dovremmo costantemente invitare lo Spirito Santo nella nostra vita per guidare le nostre vie e i nostri meriti interiori per riempirli. E poi, dice il profeta Isaia (32, 16-17):

“(…) Ma infine in noi sarà infuso uno spirito dall’alto; allora il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino effetto della giustizia sarà la pace, frutto del diritto una perenne sicurezza.”

Vieni Spirito Santo!

L’autrice desidera ringraziare “Il Vangelo di Luca (Commento cattolico alla Sacra Scrittura)” di Pablo T. Gadenz, che ha aiutato questa riflessione.

Salvare ciò che resta di un’umanità silenziosa, usata e maltrattata

Ascoltare il grido del creato


di Matilde Calandrelli e Edoardo Barbarossa
Circolo Laudato Si’, Diocesi di  Melfi-Rapolla-Venosa in Italia; Circolo Laudato Si’ di Modica (Italia)

Al CAMS (Centro Accoglienza Migranti Stagionali) di Palazzo S. Gervasio (Basilicata, Italia), gravitano fratelli, uomini disperati, con le loro speranze e illusioni di riscatto.

Il capannone fatiscente trasuda la presenza di oltre 300 anime di persone invisibili che lavorano nei campi con umiltà, pazienza, e che vengono sfruttate ogni giorno solo per garantire la sopravvivenza a chi le attende in terre lontane. Quel freddo dormitorio racconta di una stanchezza mai lenita dal poco tempo, tra l’alba e il tramonto, che li separa da una nuova giornata di lavoro.

È il grido di tutto il creato, perché in questo dramma di disumanità queste persone portano con sé le ferite della loro terra, le origini negate o rifiutate dalla guerra o dalla povertà, la separazione dalle loro famiglie, il cordone ombelicale che ci lega tutti alla nostra terra. Il dramma degli affetti lontani, dei sogni non realizzati.

Ci sono campi che portano le persone a isolarsi sempre di più e ad esprimere comportamenti contrastanti nei confronti delle altre persone, soprattutto se viste come diverse, per idee, sesso, razza o religione. Occorre ricordare la bellezza delle relazioni familiari, affettive, sociali e culturali, e ricostruirle nonostante il bombardamento di visioni contrastanti e la sensazione che non ci sia più uno spazio per il bene comune, in cui c’è anche il mio e il nostro bene.

Ciò che resta è la dignità di questi fratelli, la cui umanità non deve e non può esserci estranea.

Il lago Marózek un rifugio per tutti

Ascoltare il canto del Creato

Il lago Marózek si trova in Masuria, o  “Terra dei mille laghi”,  una delle regioni più belle della Polonia. Foreste e laghi offrono sia riparo agli animali che rifugio per le persone che vogliono abbandonare il caos, il chiasso e il ritmo frenetico della vita cittadina.

 

Il “Centro Laudato Si” alimenta gli atteggiamenti necessari alla cura del creato

Storia di conversione ecologica

Evento “Scambio di Bontà” organizzato dal “Centro Laudato Si’” della comunità Sursum Corda.

di P. Paweł Drobot, CSsR
(Congregazione del Santissimo Redentore)

P. Paweł Drobot, CSsR

Quando ho sentito parlare per la prima volta dell’ecologia integrale proposta da Papa Francesco, ero molto emozionato. Prendersi cura della nostra casa comune e di tutto il creato è, dopotutto, una responsabilità e una missione che Dio ha affidato all’umanità – come si vede nei primi capitoli della Genesi.

Mi sento spesso impotente di fronte ai grandi processi sociali ed economici che contribuiscono al degrado dell’ambiente naturale. Prendersi cura della nostra casa comune per me significa anche rispettare e proteggere la vita umana, dal momento del concepimento fino alla morte naturale. Anche qui mi sento molto impotente di fronte al degrado dei cuori e delle coscienze di tante persone.

Come persona coinvolta nell’evangelizzazione diretta – predicazione, ritiri e missioni – non ho mai avuto l’opportunità di essere coinvolto personalmente in attività strettamente legate alla difesa ecologica. Tuttavia, questo non significa che l’argomento non mi interessasse.

Sono stato responsabile di una casa di ritiro per cinque anni. Lì, ho potuto assumermi la responsabilità del riciclo dei rifiuti. Ho impartito a ciascun gruppo in visita un mini corso di formazione e ho spiegato i principi della raccolta differenziata. Gli effetti sono stati positivi. Questo è ovviamente solo un aspetto dell’ecologia integrale. Dopotutto, il suo scopo è proteggere il creato e la vita, donatici da Dio. Penso che la cosa più importante sia fare piccoli ma specifici passi.

Un giorno sono stato avvicinato da una donna della comunità di Sursum Corda. Ha chiesto la mia opinione sull’ecologia. Le dissi che questo importante ambito poteva essere sviluppato all’interno della nostra comunità, poiché la nostra attività primaria era l’evangelizzazione.

Nasce così il nostro “Centro Laudato Si'”. Perseguiamo con piccoli ma concreti obiettivi volti a coltivare un atteggiamento di cura del creato. Organizziamo eventi regolari a Cracovia chiamati “Scambio di bontà”, in cui le persone della comunità possono condividere i propri averi con gli altri. Abbiamo istituito un gruppo sui social media per facilitare lo scambio di merci. In questo modo, molte cose ottengono una seconda o addirittura una terza vita invece di andare sprecate.

L’anno scorso, durante l’Avvento, abbiamo tenuto un incontro per mostrare come possiamo trarre ispirazione dalla Laudato Si’ quando ci prepariamo al Natale. Ci siamo concentrati su come resistere alla mentalità del consumismo di massa, che ha sostituito la preparazione spirituale per celebrare la nascita di Cristo, nostro Salvatore.

Grazie a questo incontro ho capito che ognuno di noi ha la responsabilità di prendersi cura della propria casa comune, anche decidendo la quantità di prodotti da acquistare, o resistendo consapevolmente alle manipolazioni pubblicitarie che alimentano l’insaziabile consumismo così evidente nella corsa fino a Natale.

Anche la semplicissima decisione di astenersi dalla spesa la domenica è un atto di cura per la nostra casa comune. La domenica è, dopotutto, un giorno di riposo per le persone e per il creato. Nella Bibbia leggiamo che anche Dio si riposò in quel giorno.

Infine, vorrei condividere un’altra cosa. Il 15 agosto 2021, in occasione dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, il Segretariato Generale per l’Evangelizzazione della Congregazione del Santissimo Redentore ha pubblicato un documento dal titolo “Un approccio redentorista alla pastorale sociale – Giustizia, pace e integrità del creato .” Il documento mira ad aiutare i Redentoristi e i nostri associati laici nell’impegno sociale e comunitario.

C’è anche un ampio capitolo su come i Redentoristi e i laici debbano essere coinvolti nelle iniziative che promuovono l’ecologia integrale. Pertanto, la cura del creato fa molto parte della missione di evangelizzazione della Chiesa.

Sant’ Oscar Romero

Giornata della sua Festa: 24 Marzo
Santo ispiratore

Oscar Romero è stato arcivescovo di San Salvador dal 1977 fino all’assassinio nel 1980. Inizialmente, come arcivescovo, era considerato una scelta conservatrice, ma divenne sempre più esplicito nell’operato riguardo alle violazioni dei diritti umani a  El Salvador, in particolare dopo l’omicidio del suo caro amico padre Rutilio Grande nel marzo 1977.

Durante i suoi tre anni da arcivescovo, Romero ha ripetutamente denunciato le violenze e ha parlato a nome delle vittime della guerra civile. In un periodo di pesante censura sulla stampa, le sue trasmissioni radiofoniche settimanali erano spesso l’unico modo in cui le persone potevano scoprire la verità sulle atrocità che stavano accadendo nel loro paese. Ha difeso il diritto dei poveri di chiedere un cambiamento politico, una posizione che lo ha reso un fastidioso avversario per i governanti del paese.

Un mese prima di essere assassinato, Romero scrisse al presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter, esortando gli Stati Uniti a smettere di sostenere il governo salvadoregno e di fornirgli armi e consiglieri militari. E il giorno prima del suo assassinio, ha esortato i soldati e la polizia a non eseguire gli ordini di uccidere i civili e a fermare la repressione:

“I contadini che uccidi sono i tuoi stessi fratelli e sorelle”, ha predicato. “Quando senti un uomo che ti dice di uccidere, ricorda le parole di Dio: ‘Non uccidere’. In nome di Dio, e in nome di questo popolo sofferente, i cui lamenti salgono al cielo ogni giorno più tumultuosi, ti prego, ti prego, ti ordino in nome di Dio: ferma la repressione!”

L’arcivescovo Romero è stato ucciso a colpi di arma da fuoco il 24 marzo 1980, all’età di 62 anni, mentre celebrava la messa. Nel decennio successivo, circa 70.000 salvadoregni furono uccisi nella guerra civile.

L’arcivescovo Romero è stata una delle figure più straordinarie del 20° secolo, che merita di essere commemorata insieme a altre del calibro di Martin Luther King e Mahatma Gandhi, come un pacificatore che ha sacrificato la sua vita resistendo all’ingiustizia. Il mondo di oggi ha un disperato bisogno di più figure come Romero: leader di coraggio, fede e amore per difendere i poveri contro l’ingiustizia.

Romero è, in particolare, una figura ispiratrice per centinaia di milioni di cattolici in tutto il mondo. Non parlava semplicemente della necessità di amare il prossimo, ma nominava con coraggio le ingiustizie che affliggevano il suo Paese. Ci ha ricordato che Cristo si trova nelle persone che vivono in povertà e che non possiamo ignorare la sofferenza dei nostri fratelli e delle nostre sorelle bisognosi.

Fonte: CAFOD

‘Abbiamo la Laudato Si’ come bussola sociale’

Come vivrai la Quaresima?

di Paolo Anselmo
Circolo Laudato Si’ di Vallesusa (Italia)

Il Circolo Laudato Si’ Vallesusa  nasce nel 2020, a seguito del corso Animatori Laudato Si’ svoltosi durante il lockdown. Collaboriamo a stretto contatto con la Diocesi di Susa.

Il Circolo nasce per riunire in preghiera persone che sentono dentro di sé il desiderio di impegnarsi per la Terra e per i poveri. Questo impegno per il creato, per l’ecologia integrale, ci dà molte motivazioni per realizzare una serie di azioni concrete nel nostro territorio.

Tra queste, i nostri Animatori Laudato Si’ sono impegnati con il nostro parroco, don Luigi Chiampo, e con altre associazioni del territorio, nel servizio rivolto ai migranti e alle famiglie, al confine tra Italia e Francia.

Conosciamo le storie dei migranti, circa 80 al giorno, che transitano da Oulx, aiutati al “Rifugio Massi” ad andare in Francia e guidati, se non per la fede, nella speranza di una vita più umana. Viaggiano da anni e i bambini sono cresciuti in questa situazione migratoria.

Nessun ostacolo li ferma, né burocratico né fisico: resistono a tutto. Anche loro hanno negli occhi una stella, quella della sopravvivenza e di una vita dignitosa per sé e per le loro famiglie.

Non prendendoci cura di loro, neghiamo loro tutte queste cose. Come farlo? Abbiamo la Laudato Si’ come bussola sociale. Cerchiamo di attuarla con preghiere e azioni. Guardiamoci intorno e scopriamo le povertà sociali e morali che ci interrogano e pensiamo a come intervenire.

Siamo un movimento mondiale e cerchiamo di capire cosa possiamo fare con le nostre organizzazioni europee vicine a queste situazioni migratorie, dove le persone subiscono abusi e torture, non accettabili dalla nostra coscienza di credenti. Facciamo sentire la nostra attenzione e il nostro amore, possibilmente con luoghi di accoglienza.

Pertanto, in comunione di preghiera, in questa Quaresima, ti invitiamo in particolare a compiere tre azioni: 

  1. Ogni venerdì, sui canali YouTube e Facebook, possiamo pregare insieme le stazioni della Via Crucis Laudato Si’, per vivere più a fondo il grido della Terra e dei poveri in memoria delle ferite di nostro Signore Gesù Cristo.
  2. Per tutta la Quaresima ti invitiamo ad avere stili di vita più sostenibili, a scegliere di avere un impatto minore sul nostro pianeta. Iniziamo riducendo il nostro consumo di carne.
  3. Infine, per tutta la Quaresima, promuoveremo il nuovo corso di formazione Animatori Laudato Si’. Un modo meraviglioso per camminare insieme e vivere la missione del Movimento Laudato Si’ per “ispirare e mobilitare la comunità cattolica affinché si prenda cura della nostra casa comune e raggiunga la giustizia ecologica e climatica”. Siamo testimoni di questa grazia che abbiamo ricevuto attraverso il Corso Animatori, e ti invitiamo, come noi, a spargere la voce!