Rappresentanti dell’ evento “Fede in azione per la giustizia climatica”.

Attivisti religiosi, giovani e leader di tutto il mondo hanno presentato le loro richieste per la giustizia climatica ai leader politici alla COP26, riuniti nella chiesa di St George’s Tron a Glasgow nel pomeriggio di martedì 2 novembre.

Nell’ambito della 26a Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, sono state presentate le firme di oltre 120.000 cattolici e di oltre 425 organizzazioni associate alla petizione Pianeta Sano, Persone Sane.

L’arcivescovo Julio Murray, primate della Chiesa anglicana nella regione centroamericana, ha condotto la preghiera di apertura, accogliendo i presenti in chiesa e le centinaia di migliaia di persone che hanno assistito all’evento in diretta attraverso le reti social. Le organizzazioni che hanno partecipato all’evento interreligioso includevano il Movimento Laudato Si’, Christian Aid, Act Alliance, Vivere Laudato Si’, SCIAF, la Federazione Luterana Mondiale, Tearfund, CAFOD, YCCN, WWC, la Dichiarazione Interreligiosa di Glasgow e CYNESA, tra le altre.

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All’inizio, è stato proiettato un video che mostrava l’azione sui cambiamenti climatici in tutto il mondo e Sally Foster-Fulton di Christian Aid ha tenuto un discorso di benvenuto: “Condividiamo una profonda comprensione che siamo una piccola parte di qualcosa di molto più grande”. 

Poi tre giovani hanno presentato le principali richieste dei gruppi religiosi. “Non può esserci giustizia climatica senza giustizia del debito”, ha affermato un giovane attivista ugandese; e un rappresentante di Panama ha detto: “Il nostro spirito è in congiunzione con lo spirito del Creatore”.

Durante la consegna collettiva delle petizioni, la dott.ssa Lorna Gold, presidente del consiglio di amministrazione del Movimento Laudato Si’, ha dichiarato: “Vogliamo rendere l’enciclica Laudato Si’ una realtà per tutti. Rappresento le migliaia di persone che hanno firmato la petizione “Pianeta Sano,Persone Sane”, sono qui per chiedere ai leader di agire con urgenza. Non possiamo aspettare un altro giorno ancora”.

Ogni rappresentante portava tra le mani una barchetta di carta, che veniva, poi, appoggiata in una  barca più grande che occupava il palco. Per concludere il momento, Ravinder Kaur Nijjarm, consulente interreligioso, ha offerto una preghiera di impegno.

Poi, il Direttore Aggiunto dell’Impegno della COP26, Nick Baker, presente attraverso un video, ha espresso gratitudine per l’atto compiuto e ha augurato “che questa COP possa dare una svolta ai paesi più colpiti”.

 La preghiera di chiusura è stata recitata dall’Imam Razawi, Direttore Generale della Scottish Ahlul Bayt Society: “Signore proteggi i più vulnerabili nella società e dona alle generazioni future un mondo migliore”.

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