Porre fine alla crisi climatica e prendersi cura del creato non erano le massime priorità per Papa Benedetto XVI durante i suoi otto anni di pontificato, almeno non nel modo in cui lo sono state, poi, per Papa Francesco.

Ma Papa Benedetto XVI ha reso un servizio al suo successore e al mondo denunciando spesso la distruzione dell’ambiente e parlando di cura del creato nella storia della Chiesa cattolica.

“E’ stato il primo pontefice a far interessare il Vaticano all’ambiente e al riscaldamento globale, in particolare”, afferma p. Thomas Reese, sacerdote gesuita e editorialista del Religion News Service. “E le persone prestavano attenzione.”

Papa Benedetto XVI ha morto oggi. Aveva  95 anni. 

Il primo papa che in 600 anni si è dimesso sarà a lungo ricordato per le sue dichiarazioni e i suoi scritti teologici elaborati e ponderati.

Ma ha anche  portato avanti il pensiero pratico della Chiesa sul cambiamento climatico e la cura del creato, influenzando Papa Francesco e la sua enciclica che cambia il mondo, la Laudato Si’.

Papa Francesco cita il suo predecessore in tutto il documento che ha aiutato 1.2 miliardi di cattolici nel mondo a collocare millenni di insegnamento cattolico nel contesto dell’attuale crisi ecologica.

“È estremamente importante evidenziare quanto Benedetto abbia aperto la strada a tutto  questo e quanto Francesco abbia esplicitamente tratto dal suo pensiero”, sostiene Vincent Miller, professore e Gudorf Chair in Teologia Cattolica e presso l’Università di Dayton, un’università cattolica nell’Ohio.

“Papa Francesco è stato molto esplicito nel rivelare di aver imparato molto da Papa Benedetto.”

Per millenni, risalendo al Libro della Genesi nella Bibbia, la Chiesa cattolica ha considerato la gestione del creato una priorità.

Più recentemente, san Giovanni Paolo II aveva denunciato “la mancanza di rispetto evidente per la vita in molti dei modelli di inquinamento ambientale” e aveva messo in evidenza quanto “la crisi ecologica sia una questione morale”.

Papa Benedetto XVI ha innalzato le azioni e le parole del suo predecessore, chiamando i cattolici a prendersi cura del creato e invitando il mondo intero a rivedere i suoi modi di fare.

“I deserti esterni nel mondo stanno crescendo, perché i deserti interni sono diventati così vasti. Pertanto i tesori della terra non servono più a costruire il giardino di Dio in cui tutti possono vivere, ma sono stati creati per servire i poteri di sfruttamento e distruzione “, ha affermato durante la sua omelia inaugurale nell’aprile 2005.

“Se vuoi coltivare la pace, proteggi il creato”, questo il messaggio di Papa Benedetto XVI in occasione della Giornata mondiale della pace 2010.

Durante la Giornata Mondiale della Pace 2008, invece, ha parlato di ” nostra casa comune” per descrivere il creato, termine che Papa Francesco utilizzerà sette anni dopo nel sottotitolo della Laudato Si’.

Altrettanto importante e più visibile, è l’esempio guida di Papa Benedetto XVI. Ha supervisionato l’installazione di pannelli solari nella Sala Nervi e ha approvato il finanziamento di una foresta ungherese, un’azione che ha reso la Città del Vaticano il primo paese a diventare a emissione zero.

Proprio grazie a questa sua azione, Papa Benedetto XVI si è guadagnato l’appellativo di “papa verde”.

Era in anticipo sui tempi“, afferma p. Reese.

La leadership di Papa Benedetto XVI ha anche guidato diocesi e vescovi a fare della cura del creato una priorità nelle proprie aree e regioni, uno sforzo che è stato notevolmente rafforzato durante il pontificato Papa Francesco e dalla pubblicazione del 2015 dell’Enciclica.

Una nota dal MLS: Grazie Papa Benedetto per la tua guida nella cura del creato. Hai dato la tua vita alla Chiesa e la tua guida ha aiutato i cattolici di tutto il mondo a comprendere che prendersi cura della Terra di Dio è parte integrante di ciò che siamo come cattolici. Possa tu riposare in pace e intercedere per noi.