Le conferenze delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici sono state fondamentali per portare avanti progressi mondiali contro la crisi climatica, anche se molto resta da fare.

A novembre gran parte del mondo si è concentrata sulla  27ª Conferenza delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico in Egitto per assicurare che i leader mondiali stabilissero piani per riuscire a raggiungere gli obiettivi dello storico accordo sul clima di Parigi del 2015.

Tuttavia in questo dicembre 2022, si svolgerà un’altra conferenza delle Nazioni Unite altrettanto importante, se non più importante: gli incontri online per la 15a Convenzione delle Nazioni Unite sulla Diversità Biologica, o COP15.

Cos’è la COP15? Perché è importante? E perché i cattolici e tutte le persone di fede sono chiamati ad agire prima di questa conferenza?

Cos’è la COP15?

La convenzione delle Nazioni Unite è il modo in cui i paesi di tutto il mondo concordano di proteggere la natura e la nostra casa comune.

La convenzione è stata firmata per la prima volta al Summit della Terra a Rio de Janeiro nel 1992. Si tratta di un trattato internazionale sulla conservazione della biodiversità, l’uso sostenibile della biodiversità e l’equa condivisione dei benefici delle risorse naturali.

La conferenza che si terrà in Canada dal 7 al 19 dicembre è particolarmente importante, in quanto  negli ultimi 20 anni sono stati fatti pochi progressi nell’ambito della protezione della natura.

I paesi di tutto il mondo hanno concordato obiettivi chiave nel 2002 e di nuovo nel 2010, ma poche azioni hanno seguito tali accordi.

Come riportato da  Reuters: ”Il vertice spera di fissare obiettivi sia a lungo termine per la metà del secolo che a breve termine per il 2030 e, soprattutto, spingere affinché questi vengano sanciti nelle politiche nazionali”.

Negli ultimi 20 anni, “nessuno possedeva effettivamente quegli obiettivi. Non c’è da meravigliarsi se tra 10 anni scopriremo che nessuno di questi obiettivi è stato pienamente raggiunto”,ha affermato Li Shuo, un funzionario senior per le politiche climatiche ed energetiche di Greenpeace Cina.

Uno sguardo alla bozza ufficiale degli obiettivi per il 2030 mostra l’azione necessaria e ambiziosa che tutti i membri del creato di Dio hanno bramato negli ultimi decenni. Tali azioni richiederanno che tutto il mondo lavori congiuntamente e che tutte le persone di fede si assicurino che i loro funzionari eletti e altri facciano tutto il possibile per raggiungere gli obiettivi.

Alcuni esempi dei 21 obiettivi includono la conservazione di almeno il 30 percento delle aree terrestri e marine, la riduzione della metà dei nutrienti persi nell’ambiente e l’applicazione di almeno 10 gigatonnellate di anidride carbonica, equivalente dai contributi naturali agli sforzi globali contro la crisi climatica .

Perché è importante proteggere la natura e la biodiversità?

A livello pratico, non possiamo fermare la crisi climatica senza ecosistemi sani e una natura rigogliosa. Come chiarisce la petizione “Pianeta Sano, Persone Sane”  lanciata dal Movimento Laudato Si’ nel 2021, “la crisi climatica e il collasso della biodiversità sono crisi gemelle”.

 “Un mondo in via di riscaldamento sta accelerando la perdita vertiginosa di specie innocenti. E un’ulteriore perdita della natura metterà a repentaglio la nostra capacità di raggiungere il limite di 1,5 gradi per il riscaldamento globale. Stiamo precipitando verso una catastrofe mondiale, che sembra essere irreversibile per la nostra casa comune, con tragiche perdite di vite in tutto il creato, a meno che non si agisca adesso  con grande urgenza” afferma la petizione.

In parole povere, l’umanità ha bisogno della natura per sopravvivere e prosperare. Non possiamo avere persone sane senza un pianeta sano, e questo è particolarmente vero mentre lavoriamo per affrontare la crisi climatica.

Scrive Papa Francesco nella Laudato Si’, “Ogni anno scompaiono migliaia di specie vegetali e animali che non potremo più conoscere, che i nostri figli non potranno vedere, perse per sempre.La stragrande maggioranza si estingue per ragioni che hanno a che fare con qualche attività umana. Per causa nostra, migliaia di specie non daranno gloria a Dio con la loro esistenza né potranno comunicarci il proprio messaggio. Non ne abbiamo il diritto” (LS 33).

La protezione del creato è essenziale per la nostra fede, afferma il rapporto dell’Istituto di Ricerca Laudato Si’, “partecipare attivamente o inattivamente alla distruzione della biodiversità, allora è un peccato ecologico”.

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